E' la domanda che ho fatto ad amici e conoscenti di sinistra. Ne ho diversi. Ero piuttosto agguerrito sull'argomento perché ho letto molto ed ero piuttosto sicuro del fatto mio. Del resto, il conforto massimo mi veniva da Bersani. Il discorso fatto da lui a Carpi nel 2008 dove sosteneva le buone ragioni delle leggi ora abrogate , era un modello di razionalità, lucidità ma anche simpatia, pacatezza, rassicurazione che avrei voluto trovare in un esponente del governo per difendere la sua legge.
Insomma, quando si dice "non lo avrei saputo dire meglio".
Inutile riportarlo per esteso, allego il link che tra l'altro ha imperato su FB in queste due settimane, chi vuole può guardarselo li : http://i1.ytimg.com/vi/tCULZ48ECk4/default.jpg
Ma anche tanti discorsi di altri validi esponenti del PD mi confortavano sulla giustezza della mia posizione .
Dirigenti come Enrico Letta, Sergio Chiamparino, Enrico Morando, Stefano Ceccanti hanno contestato la linea scelta. «C’ero io a Palazzo Chigi con Prodi, e tu eri ministro, quando abbiamo passato giorni e notti a discutere e mediare con la sinistra radicale per far passare il nostro piano di liberalizzazioni delle public utilities. E ora chiediamo di cancellare una norma voluta da noi?».
Anche sul nucleare il governo Prodi aveva fatto aperture. Insomma la storia è sempre la stessa, la musica cambia se si cerca di FARE, governare, o si deve solo dire NO (in questo caso SI, per abrogare) facendo un'opposizione guerrigliera.
Ripensarci si può, mi scrive il mio amico Francesco, ed è giusto. Ma su che basi ? Quali i motivi del ripensamento ?
Questo aspettavo di ascoltare...ad una mia amica ho sollecitato una mail, in modo che possa esprimersi compiutamente senza subire la mia verbosità...spero di non invecchiare troppo nell'attesa, intanto non trattengo il respiro, non si sa mai....
Un'altra me l'ha detta candidamente stamane, a colazione, fresca reduce dal seggio " ho votato Si contro Berlusconi".
Secco. Lapidario.
E ci sta TUTTO. Perché la verità ci sta sempre, anche se non ci piace.
I referendum faranno la fine che meritano.
Sull'acqua tutto resterà com'è attualmente, si stempereranno un po' le "acque" (!) e poi si ritornerà sulla materia se non altro perché c'è una direttiva europea da rispettare che non è proprio nell'ordine di quello che vorrebbero coloro che invocano l'acqua "gratis".
Sul nucleare, in Italia sarebbe stato impossibile comunque : avete presente la TAV ? O il problema dello smaltimento della immondizia prodotta da noi grassi consumatori ? Immaginatevi il momento in cui si sarebbe dovuto costruirle le centrali. Compreremo l'atomo in Francia, come già facciamo adesso, bestemmieremo al distributore perché la benzina sale e continueremo a riempirci la bocca con le energie alternative che finora funzionano mediocremente in paese molto più seri del nostro (in fondo basterebbe dire "seri", molto è un aggettivo speso per amor patrio).
Il legittimo impedimento scadeva a ottobre e non era rinnovabile ed era già stato svuotato dalla Corte Costituzionale.
Questi i quattro SI. Referendum epocali ? direi di no.
Ma la posta in palio era altra. E su questo contava Bersani. E ha vinto.
Valeva la perdita di credibilità ? Valeva la contestazione di palese contraddizione ? I problemi di domani per "annacquare" il tutto senza farsi accorgere ?
Lo vedremo. In fondo PIRRO BERSANI non è male....
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