mercoledì 15 giugno 2011

ILLUSIONE LIBERALE

Carlo Stagnaro

Ho letto con interesse la lucida analisi delle conseguenze del voto svolta da Carlo Stagnaro, direttore dell'Istituto di Studi e Ricerche Bruno Leoni. La condivido in gran parte ma obietto sulla considerazione che gli italiani, resi consapevoli da un'adeguata comunicazione sugli effetti del SI, e quindi, tra l'altro, la mancata privatizzazione di altri servizi come il trasporto pubblico o lo smaltimento dei rifiuti, avrebbero cambiato forse orientamento. (  http://www.facebook.com/?ref=home )  
Le persone, noi italiani di più per motivi storici e culturali ben individuabili, non amano i sacrifici. Per accettarli, ci vogliono secoli di educazione civica, la formazione di un humus profondo di "appartenenza" ad una comunità. Da noi manca. Per tanto tempo, dagli anni 70 e per almeno 20 anni, si è rafforzata in senso "socialista" - ma in Italia c'è sempre stata, dal fascismo in poi, l'idea che era meglio che provvedesse lo Stato, disinteressato al profitto e invece preoccupato del bene pubblico - l'idea che il Mercato, l'Impresa, fossero brutte cose. Anche la Chiesa Cattolica ha dato una bella mano in questo.
L'inefficienza clamorosa del Pubblico, i disservizi estesi ed evidenti in tutti i campi, gli sprechi e i relativi costi nei lustri furono talmente evidenti che quando comparve Berlusconi molti, ancorché non la maggioranza, credettero, votandolo, NON solo di arginare la sinistra ma anche  nella possibilità di quella che enfaticamente fu chiamata "rivoluzione liberale" : meno pubblico, meno burocrazia, più libertà individuale, più concorrenza (con beneficio della domanda rispetto all'offerta monopolistica) , meno spesa pubblica e quindi meno tasse per pagarla. Questo promise Berlusconi e questo non ha fatto. I perché si possono discutere e lo faremo, ma non è adesso questo l'argomento. Il fatto che qui interessa è che la rivoluzione liberale NON c'è stata e sono pochi i miglioramenti avuti (qualcuno io lo vedo, per esempio adesso nel pubblico non ci sono più 3 impiegati a fare, anche male talvolta, il lavoro di 1, oppure il numero chiuso ad alcune facoltà col risultato per esempio che i medici non sono più inflazionati, ma sono piccoli casi, ognuno di noi potrebbe farne altri, rimanendo però MARGINALI) . Soprattutto laddove non si è creata vera concorrenza, il ricorso al privato non ha portato a grandissimi cambiamenti rispetto alla gestione pubblica , o poco percettibili.
Tornando quindi ai referendum e all'analisi brillante di Stagnaro , gli italiani , molti di loro , pensano credo :"sai che c'è, inefficiente per inefficiente meglio il pubblico, almeno è "aggratise"  ".  Stagnaro ricorda giustamente che NON è così. Che , a pena di vedere aumentare le zone d'Italia in cui il rifornimento idrico funziona malissimo, la infrastrutture dovranno essere ristrutturate, e ci vogliono decine di miliardi per far questo. La legge abrogata contava di recuperarli dai privati, concedendo loro un margine di profitto oltretutto "calmierato" (non più del 7%) mentre così cosa resta ? Bravi, avete indovinato : LE TASSE.
Voglio chiudere questo post con una nota di speranza : il PD smetterà di rincorrere la pancia del paese. Ha sfruttato questa occasione dopo le amministrative per registrare un altro successo politico e ha vinto. Ma la classe dirigente migliore di quel partito SA le cifre e sa che lo statalismo NON è la risposta. E quindi attenderanno che passi la buriana, lasciando le cose come stanno e poi riproporranno una legge simile a quella appena abrogata cambiano qualche virgola qua e là. Certo la condizione è che vadano a governare, altrimenti VIVA ZAPATA !    

   (  Emiliano Zapata Salazar (8 agosto 1879 - 10 aprile 1919) è stato un protagonista della rivoluzione messicana, scoppiata nel 1910).

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