sabato 17 settembre 2011

SE IL CENTRO DESTRA VUOLE SOPRAVVIVERE

Bellissimo l'articolo di Pierluigi Battista di oggi sul Corriere della Sera. Personalmente apprezzo Battista, lo considero bravo e condivido spesso quello che scrive. Al suo stile preferisco quello di Panebianco, per dire, e di Polito, entrambi a mio avviso più distaccati, mentre lui è più "sanguigno" più "caustico" (e altri lo preferiranno proprio per questo !) ma è solo una considerazione personale ovviamente, fatta per evidenziare come nell'editoriale odierno Battista si esprima in modo assolutamente pacato, ragionevole, impeccabile.
Parla del Governo e del centro destra. Ricorda come  un governo sia espressione del voto elettorale ( e non dei sondaggi...per cui non è che se durante la legislatura una maggioranza scende nelle indagini demoscopiche di Pagnoncelli o Diamanti si apre la crisi di governo!),  che non sono certo i magistrati ad avere il compito di sfiducia politica e che 100.000 intercettazioni (e. aggiungo io,  450 milioni di euro spesi, senza che ci siano precedenti di indagini contro Mafia, Camorra, 'ndrangheta, Sacra Corona Unita....messe insieme, che abbiano visto un impegno investigativo siffatto!!!!) sono più che un sospetto, sono una PROVA della volontà e del disegno politico di questa parte della magistratura.
Detto questo, e aggiunto di passaggio che, come ho letto in un commento su FB all'articolo, NESSUN uomo politico ( ma nessun essere umano sostengo io) uscirebbe pulito da una violenza intrusiva come quella di 100.000 intercettazioni, Battista con semplicità lodevole e assoluta sensatezza spiega come Berlusconi e il centro destra, proprio per salvare la propria parte politica, devono CAMBIARE. Lui, 75 anni il prossimo 29 settembre, deve fare il famoso passo indietro, consapevole che comunque il torto che ha subito l'effetto lo ha fatto , anche e soprattutto perché allo sputtanamento feroce e ingiusto ( ma saranno cazzi suoi se va con 100 bellissime e disinvoltissime fanciulle!?!?!?!) si aggiunge un governo che ha profondamente deluso la sua parte (l'opposizione non è contenta ? e grazie !! non abbiamo mica votato il centro destra per far contenti gli elettori di Bersani o Vendola e i fan della Camusso!!!). Il centro destra, il PDL, deve riorganizzarsi e compattarsi. Impresa difficile assai, si sa. Un partito costruito intorno al suo leader maximo, con il ritiro di quest'ultimo ha molte probabilità di fare la fine della DC (li il collante era il POTERE, lo stare sempre e comunque al governo, non importava più con chi e per cosa) .
Però, ne parleremo meglio altrove, gli elettori del centro destra e i "moderati"  restano la maggioranza di questo paese, la sinistra, comunque la si sommi, è sempre ferma dov'era ai tempi d'oro di Berlinguer, il 35% per cento. Una importante, grande, rispettabile MINORANZA del nostro paese.
Il restante  65% NON vuole quel tipo di società. Berlusconi per 17 anni ha dato una casa  a questa maggioranza. Forse, è difficile ma magari non impossibile, cambiando da subito, si potrà far si che la casa sopravviva al suo costruttore.
Buona Lettura


IL GOVERNO, LA CRISI E LE INCHIESTE di Pierluigi Battista 
Ragionevoli considerazioni
Il premier scelto dagli elettori va rispettato. Ma la premiership , consacrata dal voto popolare, deve essere esercitata meritandosela ogni giorno, proprio per rispettare la volontà di quegli elettori. Il governo, però, rischia di dissolversi e di avvitarsi nei suoi errori. Bossi è stato sin troppo esplicito, purtroppo tra l'ennesimo gestaccio e l'ennesima pernacchia: così non si può andare avanti fino al 2013. L'elettorato di centrodestra è deluso e frastornato. I suoi capi devono comprenderne gli umori e i malumori, e non rinchiudersi nell'ultima trincea, bollando come tradimento e diserzione ogni barlume di ragionevolezza.
La ragionevolezza dice che il conforto dei ripetuti voti parlamentari di fiducia non è più in grado di nascondere la debolezza oramai macroscopica di un governo che certo ha appena avuto il merito di varare una manovra economica di dimensioni gigantesche, ma che appare ogni giorno di più assente, risucchiato in una logica di autodifesa, appiattito e svuotato nello scontro incandescente tra il suo leader e la magistratura. La sua credibilità ne risulta fortemente intaccata. E forse i primi a non credere alle loro parole e ai loro proclami sono proprio i suoi esponenti di spicco che parlano di riforme da fare, ma sanno che certamente non saranno fatte da qui al 2013. Per questo l'abulia politica del premier rischia di contagiare tutto lo schieramento che lo sostiene. Impedendo allo stesso centrodestra di immaginare un futuro politico che, oramai appare chiarissimo, non potrà più riconoscere come suo leader eterno la personalità di Silvio Berlusconi, trascinante in un quindicennio che lo ha visto protagonista assoluto ma che sembra aver irrevocabilmente imboccato il viale del tramonto.
L'opinione pubblica del centrodestra non ha torto quando sente un eccesso persecutorio, il modo accanito con cui una magistratura ossessionata dalla figura di Berlusconi sogna una spallata politica che si fa forte di una montagna di oltre centomila intercettazioni (un'enormità) per minare la stessa reputazione politica e personale del premier, prima ancora che la verità giudiziaria sia accertata. Ma è nell'interesse dello stesso centrodestra che la fine di un'esperienza politica di oltre diciassette anni non assomigli allo sprofondamento di un regime asserragliato nel palazzo del capo, in una spirale di auto-emarginazione destinata ad annientare ogni possibilità di rinascita con una nuova leadership e una nuova classe dirigente.
Hanno ragione a dire che non può essere la magistratura l'istituzione abilitata a far cadere i governi. Ma una politica responsabile è anche quella che sa imboccare tempestivamente un'altra strada prima di ingaggiare una guerriglia di resistenza pur di non prendere atto di una situazione di disagio che lo stesso Bossi ieri ha impietosamente fotografato. Scelga il centrodestra la formula giusta e gli uomini più rappresentativi per chiudere un capitolo della storia politica italiana e per aprirne un altro in cui il suo elettorato possa riconoscersi. Per promuovere una transizione politica e non per subire un diktat giudiziario. Nell'interesse di tutti, ma anche di un centrodestra che rischia di finire nel discredito e nella mancanza di una leadership sempre più incapace, oramai, di onorare gli impegni presi nel 2008.
ESILARANTE 

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Il commento illuminato era pieno di insulti volgari. Internet, garantendo una parvenza di anonimato (occhio che non è tale, è facilissimo denunciando il reato di ingiurie arrivare al responsabile, solo che nessuno se ne prende la briga) fa si che alcuni dementi e frustrati si sfoghino . Basta un clic, e scompaiono.

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