domenica 2 ottobre 2011

LA CRUNA DELL'AGO SI E' FATTA TREMENDAMENTE PIù STRETTA

Ieri letti gli interventi di Ostellino , ex direttore e tuttora penna nobile del Corriere, e Marco Follini, stimato ( da me) "traditore" di Berlusconi e del centrodestra, ex segretario UDC ai tempi del secondo governo Berlusconi (siamo al TERZO, la gente spesso dimentica il primo, quello del 1994, per la brevissima vita, grazie a Borrelli e CO. complice la Lega ), ora senatore PD.
Due interventi sui quali riflettere .
Ostellino ricorda come sia stolida la nenia dell'opposizione che chiede le dimissioni di Berlusconi come se questa fosse la soluzione del problema Italia.
Anche nel PDL, aveva rivelato Ernesto Galli della Loggia, ormai tutti aspettano solo che il leone ferito da più parti tiri le cuoia (politicamente parlando, spero si limitino a pensare...) .
Ma poi? E' veramente Berlusconi l'origine dei mali italiani? O piuttosto quello che aveva promesso la soluzione (una soluzione che NON sarebbe stata gradita a molti, diciamolo pure, anche se si ai più) senza poi mantenere?
Siamo un paese che non ha sviluppato la sola industria che avrebbe giovato allo sviluppo del meridione, il turismo, inventandosi piani industriali, quali quello siderurgico (qualcuno ricorda Gioia Tauro?) miseramente falliti , con la solita fallimentare panacea dell'impiego dei disoccupati nella Pubblica Amminsitrazione.
Notoriamente siamo il paese con la spesa pubblica e la pressione fiscale ormai peggiori d'Europa. La consolazione dovrebbero essere servizi efficientissimi....Qualcuno lo dice a Befera e ai suoi demenziali pubblicitari che nonostante quasi 2000 milardi di euro di spesa pubblica accumulata i giardini , le scuole e gli autobus ridenti che descrive nei suoi spot - vergognosi perché manipolativi - televisivi NON SI SONO MAI VISTI???.
Abbiamo una Burocrazia detestata da tutti, tranne ovviamente dalle centinaia di migliaia di persone che ci campano,  che ostacola ogni investimento e ogni passo della vita quotidiana.
Abbiamo il meridione ostaggio dell'economia criminale (tale ormai va definita) e la giustizia che si concentra e spende per le intercettazioni di carattere morale (istico). Abbiamo un terzo dei detenuti ancora presunti innocenti (moltissimi quelli in attesa della PRIMA sentenza!!!) che affollano le carceli, congestionate, per un uso distorto del carcere preventivo, a dispetto della Costituzione, dei moniti degli osservatori internazionali di giustizia e, ma si, mettiamoceli, dei borbottii piuttosto timidi del Presidente della Repubblica.
Siamo il paese col costo del lavoro più alto dei paesi industrializzati e i salari più bassi. Ma i grandi capitalisti si lamentano in tv di tutto questo per poi abbozzare alle mancate riforme in cambio dei vari sostegni di volta in volta ottenuti (uno per tutti, le rottamazioni per il settore AUTO).
Le multe non più intese come deterrente alle infrazioni ma come sistema di CASSA per gli enti locali.
Questo STATO, è quello che chiede fedeltà fiscale.....
Befera ci dice che la legge è la legge. Banale ma vero.
MA la LEGGE deve trovare la sua ragione d'essere NON solo nella forza di chi poi la farà osservare, ma anche nel CONSENSO di chi vi è sottoposto. Studiato al primo anno di Giurispudenza. Non si può mettere un poliziotto per via, per far rispettare la legge. Una società HA BISOGNO che la maggior parte dei cittadini si attenga SPONTANEAMENTE alla Legge, perché ne condivie le ragioni ispiratrici.
Anche i regimi dell'EST, che del rispetto della legge - quella generata da sistemi totalitari - facevano la lora giustificazione di facciata, senza consenso alla fine - nemmeno poi troppo se vogliamo, meno di mezzo secolo, un soffio nella Storia - sono caduti.
Ed erano, nel loro sistema oppressivo e di stato di polizia,  ben più efficienti del nostro, che è solo ad un balbettante ABC (anche se promette di progredire, se gliene daremo il tempo).
Queste, in buona sostanza, le considerazioni di Ostellino, che punta lo sguardo alla LUNA, senza badare troppo al dito (Berlusconi).
Follini dà un contributo diverso, più pacato ma non per questo meno utile. Anzi .
Nel trattare il problema del ruolo dei cattolici nella vita politica (che ogni tanto torna di maggiore attualità) Follini ricorda con giusto orgoglio e forse anche un po' di comprensibile nostalgia, la statura dei leader cattolici dell'immediato dopoguerra. Persone - STATISTI - che avevano una VISIONE del Paese , di come esso, nella ricostruzione, avrebbe dovuto modellarsi. E questo "PROGETTO" non era improvvisato, ma era stato lungamente meditato e studiato. Non si pensava (solo) al giorno per giorno, ma al futuro.
Di allora, di quell'eredità, non è rimasto moltissimo.
"Coltiviamo a grandi linee una sensibilità, un'attitudine verso un potere mite, e limitato, verso un'economia sociale e di mercato....ma non c'è un progetto, non ancora"
Prosegue Follini osservando come l'attuale classe politica stenti a prendere atto dei cambiamenti EPOCALI realizzatesi in appena un decennio, con il radicarsi degli effetti successivi alla fine dell'URSS e della guerra fredda, con la conseguente caduta di tutta una serie di confini e la globalizzazione dell'informazione e dell'economia.
Le novità non sono tutte buone da questo nuovo mondo, anzi.
Nell'economia globale POSSONO FALLIRE GLI STATI!!
La politica munifica e generosa , la "democrazia della spesa" e , aggiungiamolo, del DEBITO, è in crisi ma non lo accettiamo, in maniera ottusa, a volte isterica direi. 
"Dopo la guerra i cattolici si sono affacciati alla politica promettendo la libertà che il fascisnmo aveva violato e che il comunismo minacciava, offrendo solidarietà ai ceti più deboli, prospettando la crescita dell'economia e contando che il potere pubblico mettesse a disposizione le risorse per fare tutto questo. Oggi il potere ci garantisce molto meno. E' qui la cruna dell'ago in cui dovremo cercare di passare".
Così è, anche se non piace

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