venerdì 11 novembre 2011

IL PD PATRIOTTICO CHE NON TI ASPETTI


Ho già scritto che secondo la mia idea di democrazia, nel momento in cui la maggioranza uscita da elezioni in cui gli elettori hanno di fatto indicato con chiarezza il Premier e la coalizione da cui intendevano essere governati veniva meno, a quel punto è giusto tornare a votare. Tanto più in un Parlamento di "NOMINATI", dove nessun parlamentare è stato scelto direttamente dagli elettori ma esplicitamente dal partito che lo ha messo in lista (penosa la lettera della Carlucci al Corriere della Sera, mortificata dalle tante critiche che gli sono venute addosso...chissà che si aspettava?).
E' la soluzione della Spagna, tanto applaudita, e anche la Grecia a febbraio voterà anticipatamente, senza che i maestrini europei abbiano contestato questi iter, anzi.
Dunque perché da noi no? Forse perché si teme che una vittoria elettorale annunciata di un'alleanza della peggior sinistra ci allontanerebbe dall'Europa, da quello che ci viene insistentemente richiesto per fare ordine in casa nostra e smettere di essere il ventre molle dell'Unione? Forse è questo.
O che si possa ripetere lo scenario del 2006, quando Prodi vinse per poche migliaia di voti, ottenendo una solida maggioranza alla Camera - grazie al premio   che comunque va al vincitore - ma una assai esigua al Senato dove il premio c'è pure ma su base Regionale e NON Nazionale. A quel punto, o l'alleanza di Vasto imbarca anche l'UDC o addio governabilità. Anche questa è un'ipotesi valida. In entrambe le ipotesi, le elezioni non sarebberp risolutive ai fini della crisi.
Infine, che al di là degli slogan, si scommette che sia  più possibile trovare intesa tra le anime moderate ed europeiste di PDL, UDC e PD, che nelle alleanze tradizionali, dove la Lega abbaia che le "pensioni non si toccano", le province nemmeno, e DI Pietro definisce "macelleria sociale" le ricette degli organi di Bruxelles e Francoforte .
Quindi siccome QUELLE cose vanno fatte, se si vuole far si che la BCE continui a sostenere i nostri titoli di stato da un lato e che i mercati, speculativi in primis, ci lascino un po' in pace, un governo di emergenza appoggiato da "chi ci sta" viene considerato indispensabile.
Non c'è dubbio che oggi si consumi la grande vittoria di CASINI. Alla fine è lui che detta la linea, imponendo a PDL e PD di stare insieme, per un tratto di strada, per il bene dell'Italia.
Il PD ha risposto con sorprendente slancio a questo appello. Bersani ha dichiarato a una trasmissione radiofonica :«Ognuno si deve prendere le sue responsabilità: spero che Di Pietro possa ripensarci perché prima viene l'Italia poi le alleanze e la politica». «Noi abbiamo detto con chiarezza: no ribaltoni. La situazione richiede altro. Noi diciamo: grande coalizione, diciamo che serve un governo di emergenza, di fronte al quale ogni ogni forza politica si prenda le sue responsabilità». «Non vedo come un governo possa avere credibilità in una situazione parlamentare da Vietnam. Non lo dico per il Pd ma per l'Italia: il Pdl si prenda le sue responsabilità»  Il segretario del Pd ha anche replicato al leader di Sel Nichi Vendola che aveva sottolineato come il nuovo esecutivo dovesse fare la patrimoniale e durare poche settimane. «Difficile dire quanto dura una tempesta. Non farei adesso questioni di tempo, bisogna vedere la visione del governo e come riesce a rispondere ai problemi».
Molto più tiepidi quelli del PDL, divisi al loro interno e con il grande problema di consumare la rottura di una alleanza che dura da ormai 10 anni, quella con la Lega, che elettoralmente almeno per lo più ha funzionato, specie a livello di elezioni politiche nazionali.
Situazione ingarbugliata, ma se l'idea di un governo Monti trovasse sostegno nelle cancellerie europee che contano, il PDL non potrà sottrarsi.
Certo, se così dovesse andare, con un governo Monti appoggiato dai due partiti maggiori e l'UDC da cerniera, e dovesse minimamente funzionare, nel 2013 se ne vedranno delle belle al momento di riformare le alleanze elettorali. A meno che non si ritorni al proporzionale puro, come molti (non io) auspicano.
Certo non ci sarà da annoiarsi...

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