mercoledì 7 dicembre 2011

SALVATE IL SOLDATO EURO: 9 DICEMBRE ULTIMA CHIAMATA ?

Giuseppe Turani è tra i commentatori che in questi giorni aveva sottolineato l'abbassamento dello Spread, sceso sotto quota 400, e un buon andamento della borsa. Non diceva esplicitamente che era l'effetto della manovra Monti ma insomma lo lasciava capire. In realtà Fugnoli, che ho scoperto non solo collega, in quanto esperto e commentatore economico, ma anche amico di Turani, aveva scritto molto bene una decina di giorni orsono che se, Germania in primis, si iniziavano a fare le cose che BISOGNAVA fare, da questa tempesta si sarebbe usciti, altrimenti NO. Lui, ottimista, riteneva che alla fine così sarebbe andata. Davide Giacalone sono MESI che ripete come un disco rotto - lui stesso si rende conto che alla fine questa è la fine che ha fatto, ripetendo sempre lo stesso concetto - che alla fine della giostra le lacrime e sangue di noi italiani, e come noi dei greci o degli spagnoli, portoghesi, irlandesi per citare i "discoli certificati" dell'Europa, contano assai POCO perché il problema VERO è la DEBOLEZZA dell'EURO, causa i tanti vizi finalmente ammessi da TUTTI, anche gli Euroentusiasti, della costruzione Europea. Su quello si accaniscono gli speculatori, approfittando della situazione creatasi: un immaginario paese - Eurolandia - NON difeso dalla sua Banca centrale.
SU questo ormai sono concordi TUTTI, Proprio TUTTI. Poi le posizioni restano diversificate sulla prognosi, ma finalmente una diagnosi comune C'E'.
E' di tutta evidenza che la Germania, che è il paese più ricco, e quindi l'unico che darebbe "sostanza" alla immissione di liquidità da parte della BCE, sia estremamente riottosa a favorire, in questo modo, la tentazione dei paesi "cicala" di continuare a cantare felici e contenti, vivendo sui debiti che pagherebbero poi ALTRI.
DI qui il pugno duro usato finora con tutti, da questa estate anche con noi italiani, per barattare rigore con sostegno finanziario.
FINORA è andata sempre così, e i compiti a casa li hanno fatti TUTTI finora, almeno a livello di provvedimenti legislativi (aveva già iniziato il governo Berlusconi, con l'IVA al 21% e altre cosucce valutate oltre 30 miliardi...). La Speculazione non ha MAI reagito veramente alle manovre in sé, a quanto accadeva realmente nei singoli paesi, ancorché, un po' ottusamente, o molto fraudolentemente, si andava dicendo secondo convenienza propagandistica. In realtà il duello vero è - ed è sempre stato - tra i gestori di questi fondi pieni di denaro e la Germania. Finora i primi, grazie alle esitazioni - i motivi li abbiamo detti : a chi andrebbe di pagare perché gli altri possano andare "In vacanza"? - della Merkel, si sono arricchiti, ottenendo che i loro prestiti venissero pagati con interessi sempre più ALTI e scommettendo su due obiettivi per loro - all'apparenza - ugualmente validi : o la Germania, aiutata da USA, FMI e qualche altro volenteroso e danaroso, si piega ed evita il default dei paesi dell'Eurozona, oppure l'Euro si schianta. Agli speculatori pare che vada bene in entrambi i casi. Meno bene, perché il gioco finirebbe, sarebbe una virata NETTA, nel senso di una  BCE finalmente garante senza se e senza ma di Eurolandia, oppure, meglio da un punto di vista anche politico ed economico, con la nascita dei cosiddetti eurobond (Tremonti, che a me è odioso, ne parla da TRE ANNI!!!), cioè dei titoli EUROPEI.
Ed ecco dunque che quello che il buon Marione fa di domenica, per poi dircelo in TV in tutte le salse, conta POCO e NULLA se le cose vanno male il 9 dicembre, alla riunione europea dove ci si aspetta che finalmente la Merkel si decida a dare luce verde a una delle due SOLE soluzioni per placare questa tempesta.
NON che dopo si tornerebbe al Benessere. Quello, conosciuto anche dai non ricchi tramite il welfare a ottimo mercato, pare che sia tramontato per molto molto tempo. Forse per sempre. 
Però nemmeno questa depressione continua.
Chiudo riportando alcune righe di un altro dei miei notisti preferiti: Antonio Polito, sul Corsera di oggi.
Nel ricordare che è necessario un compromesso simile a quello che occorse negli Stati Uniti all'alba della loro Unione (con obiettivo la federalizzazione del debito dei singoli stati), Polito ricordava come sia ben più difficile questo obiettivo da noi. Quasi "impossibile in un'Unione dove si parlano 27 lingue diverse e i nostri padri si sparavano ancora addosso 60 anni fa "
Eppure altre vie non ce ne sono. Pena l'Armageddon dell' Europa, così come la conosciamo da 10 anni in qua.
A volte, quando c'è solo UNA via, le speranze che sia presa magari aumentano...

1 commento:

  1. Beh allora armiamoci di remi, e mettiamoci tutti a remare......

    RispondiElimina