Approfitto della notizia, che trovate in basso come riportata dalla Repubblica.it, per tornare sul problema della inpugnazione delle esentenze di ASSOLUZIONE.
La questione per gli addetti ai lavori è nota. Il sistema attuale prevede che sia la difesa che l'accusa possano impugnare le decisioni a sé sfavorevoli e questo fino in Cassazione. In sostanza tre gradi di giudizio, con possibile allungamento (quando la Cassazione boccia la sentenza e rimette la causa davanti ai Giudici di appello perché adottino una nuova decisione che tenga conto del principio di diritto affermato dalla Corte Superiore).
Da tempo si propone di modificare questo sistema (c'era stata anche un proposta di legge dell'Onorevole Pecorella che aveva fatto una certa strada), con esclusione per l'accusa di impugnare una sentenza di assoluzione. E' una scelta basata sul favore - costituzionale, lo ricordiamo per i paladini della Carta costitutiva nei giorni pari - per l'imputato, tradotto nei principi di presunzione d'innocenza e di assoluzione in caso di dubbio.
I contrari a questa riforma sostengono che così si favorisce una parte a favore di un'altra - cosa obiettivamente vera, ma ne abbiamo appena detto anche le ragioni, a nostro avviso prevalenti.
Nel caso di Stasi di assoluzioni ve ne sono DUE a questo punto...se la Cassazione ribaltasse questi giudizi, a quale persona "ragionevole" non resterebbe il DUBBIO che siano i terzi giudici ad avere sbagliato, visto che ben due corti avevano deciso diversamente? La cosa è più complessa, giuridicamente parlando, perché, almeno teoricamente, la Cassazione è un giudice di LEGITTMITA', quella che ha l'ultima parola in materia di corretta interpretazione della norma, mentre non entra (non dovrebbe...) nel MERITO delle decisioni..
Ma il problema RESTA, speriamo, ora che non c'è più la pregiudiziale Berlusconi di mezzo, possa essere affrontato con una serenità diversa. Ne dubito, ma a Natale sperare è d'obbligo!
Intanto si allunga la serie di schiaffoni rimediati nei processi "famosi" dalla Pubblica accusa: Amanda Knox, Raffaele Sollecito, ora, di nuovo, Alberto Stasi....tenete d'occhio Renato Busco...tira aria brutta anche lì...
Come detto, ecco la notizia di cornaca
Delitto di Garlasco, Stasi innocente
l'assoluzione confermata in appello
I giudici milanesi decidono per la non colpevolezza dell'ex bocconiano sotto accusa per la morte
della fidanzata Chiara Poggi a Garlasco nel 2007. La madre della vittima: "Noi non ci arrenderemo"
Alberto Stasi, imputato per l'omicidio di Chiara Poggi, è stato assolto dai giudici della Corte d'assise d'appello di Milano, che hanno così confermato la sentenza di primo grado. L'ex bocconiano era accusato diavere ucciso la fidanzata, trovata morta nella sua villetta in via Pascoli a Garlasco, in provincia di Pavia, il 13 agosto 2007. Al termine della camera di consiglio il collegio presieduto da Anna Conforti, affiancata dal giudice a latere Franco Tucci e da sei giudici popolari (due donne e quattro uomini) ha creduto all'innocenza del giovane. Dopo la lettura della sentenza, Stasi ha abbracciato in lacrime i suoi avvocati e ha lasciato l'aula del tribunale senza rilasciare alcuna dichiarazione.
La gioia dopo la lettura della sentenza
Il sostituto procuratore generale Laura Barbaini aveva chiesto la condanna a trent'anni di carcere per omicidio aggravato dalla crudeltà. "Non mi arrenderò, ho ancora fiducia nella giustizia", è stato il primo commento della signora Rita, mamma della vittima. Una volta lette le motivazioni della sentenza, che saranno depositate fra 90 giorni, la signora e suo marito valuteranno insieme con i loro legali se ricorrere o meno iin Cassazione.
"Alberto non ha detto nulla, stava piangendo come me", ha commentato l'avvocato Giarda. Dopo aver ripercorso l'intero iter procedurale, il professore ha rimarcato che "tutti gli elementi portavano a escludere qualsiasi riferibilità ad Alberto Stasi, noi ne eravamo convinti fin dall'inizio". Ricordando che il 28enne "è stato assolto per non aver commesso il fatto", Giarda ha spiegato che "non tocca a noi dire chi ha ucciso Chiara, così come non tocca al giudice di primo grado e a quello di appello, chi deve fare le indagini, se vuole, sa cosa deve fare e ricominci da capo, se no lasci le cose come stanno".
Nessun commento:
Posta un commento