martedì 3 gennaio 2012

GRILLO CONTRO BEFERA....CHE DUELLO!!!

 
A me Beppe Grillo comico piaceva.....il tribuno no. Però alcuni suoi spettacoli sono andato a vederli e, a parte il ritmo che sa dare da autentico animale del palcoscenico, anche certe denunce sono inquietanti e non archiviabili con sarcastico scetticismo. E' facile dire che Grillo è un demagogo, però anche i capi popolo a volte dicono la verità.
E veniamo al caso di ieri. Nel commentare le aggressioni a Equitalia, persone o edifici, Grillo ha premesso che si tratta senza dubbio  di episodi da condannare ma di cui anche bisognava cercare di "comprendere" la causa. Mentana, nel tg di LA7, nel riportare il pensiero di Grillo, sottolinea la condanna di quest'ultimo a certe modalità di agire di Equitalia, che fa un lavoro certamente non ben visto e che probabilmente sarebbe meglio che lo facesse con un altro approccio: "se no, tanto vale chiuderla". Pronta la levata di scudi del mondo politically correct (immancabile la Serracchiani, che veramente minaccia di diventare la Bindi dei prossimi 20 anni)  e puntuale  il commento di Befera: "stavolta Grillo non ha fatto ridere".
Ora io credo che Befera sia vittima di una assoluta sovraesposizione che NON gli fa bene. E' un uomo preparato che sa fare bene il suo tristissimo mestiere e ok. Non vada OLTRE. A parte il fatto che con la faccia tristissima che si porta a spasso, è fortissimo il dubbio che Befera sappia anche solo sorridere, figuriamoci ridere, ma è anche smemorato!
Non tanti mesi fa, quando non era tornata di moda l'ossessione fiscale, Befera aveva scritto una lettera ai suoi dirigenti e dipendenti dell'agenzia delle Entrate nella quale sollevava, sostanzialmente, lo stesso problema che, ovviamente in modi diversi, ripropone Grillo: evitare che gli uffici e il personale fiscale si MOSTRI vessatorio, oltre ad esserlo ! (cosa quest'ultima che non può evitare). 
Parlava in quella lettera il Direttore dell'Agenzia di un atteggiamento di ascolto e di disponibilità, dove impiegati e funzionari dovevano applicare il principio solare della regola aurea di RECIPROCITA'. In altre parole, comportarsi con i cittadini così come loro vorrebbero essere trattati quando si rivolgono ad altri uffici.
"ascolto, disponibilità, comprensione". Queste le parole magiche di Befera....sono passati ...6 mesi? Sembrano trascorsi 6 anni! Equitalia e l'Agenzia si lamentano del clima di odio, ma chi da mesi fa girare quel manifesto orrido sull'evasore fiscale descritto come parassita della società?  E le trasmissioni infuocate sul tema dove le ragioni dei contestatori delle TASSE vengono zittite da retori banali e populisti quanto se non più di Grillo?
Nessuno che risponda mai a queste semplici domande: 1) la pressione fiscale è da decenni eccessiva? 2) strangola l'economia? 3) Se si eliminasse per incanto l'evasione veramente si recupererebbero 120 miliardi di euro? e tutti quelli che si perderebbero per la scomparsa di economie che solo galleggiando sopravvivono? i disoccupati, i minori redditi, i minori acquisti? Qualcuno li quantifica? 4) La manovra di rigore non ha diminuito lo spread, questo significa che continuiamo a pagare fior di interessi sui soldi che ci facciamo prestare. E questo alimenta il debito che noi vorremmo portare a pareggio. Che facciamo? TAssiamo ancora??
E ancora non ho trovato UNO che mi spieghi per quale miracolo si dovrebbero abbassare le tasse con il recupero dell'evasione fiscale laddove nel 2010, per prendere l'ultimo anno di cui si conoscono i dati, lo Stato , con entrate fiscali di circa 400 miliardi, ne ha spesi 750!! La sottrazione è facile: 750 - 400 fa un disavanzo di 350, togliendo anche i 120 miliardi che Gesù bambino ci fa recuperare in un schiocco di dita, il deficit si ridurrebbe a 230 miliardi .....Che tasse taglio se ancora me ne mancano!!!??????.
MA quando lo dico, anche a persone intelligenti, queste rimangono si un po' perplesse lì per lì. Però se passa un'ora e di botto torno a chiedere loro qual'è la ricetta economica del risanamento indovinate che rispondono ?? COMBATTERE L'EVASIONE FISCALE. E questi sono quelli intelligenti...figuriamoci gli altri.
Badate, l'ho già scritto, e lo ripeto. Ci sono forme di evasione assolutamente odiose, non finalizzate ad una sorta di "autodifesa" che addirittura Einaudi aveva prefigurato, mettendo in guardia dai rischi di una pressione fiscale che divenisse (come la nostra ormai) OPPRESSIONE, ma a essere come sempre i "più furbi". E quindi gente che ha dichiarazioni ridicole per poi partecipare a tutti i concorsi e graduatorie pubbliche rubando posti e aiuti a chi ne ha veramente bisogno. Nessuno dice che il problema non ci sia, ma NON è questo il modo di affrontarlo. Perché se allora tu dai del parassita a TUTTI coloro che si arrangiano, questi ben potranno darti del vampiro e trattarti come tale.
A riprova del tempismo, della piega di scontro aperto e frontale che Befera e il governo Monti vogliono dare alla questione, arriva la notizia del blitz di 80 ispettori e agenti delle finanze svolta a Cortina alla vigilia del CApodanno. Tutta l'Italia invidiosa sarà stata stra felice di questa iniziativa , che di sostanziale ha poco e nulla ma di spettacolare tanto (qualcuno ricorda le manette allo stadio a Giordano, Manfredonia, al tempo dello scandalo del calcio scommesse fine anni 70? Serviva? NO. Però che figata sui giornali!!!).

In alcuni alberghi ed esercizi commerciali i controlli sono durati fino alle 3 di notte e anche qui i titolari sbottano: «È una follia mandare 80 ispettori in questi giorni per fare un po' di show». Gioiellieri, antiquari, boutique hanno passato la giornata con gli uomini dell'Agenzia delle Entrate attenti alle casse e agli scontrini emessi. Nei ristoranti la stessa cosa. L'ordine è partito da Roma, cogliendo di sorpresa lo stesso capitano della compagnia di Cortina della Guardia di Finanza Leonardo Landi che al Gazzettino ha dichiarato tutta la sua perplessità: «Non giudichiamo il lavoro dell'Agenzia delle Entrate, ma come Guardia di Finanza non ci sogneremo mai di "sguinzagliare" i nostri uomini nei negozi dalle 8 alle 24 a cavallo di San Silvestro. Già c'è la crisi, se ci mettiamo anche noi a intralciare l'importante lavoro di questi giorni... preferiamo operazioni realizzate in modo selettivo e chirurgico come quella che ha portato alla luce 4 evasori totali».
Reazione stizzita anche dall'assessore comunale al commercio Luca Alfonsi: «Nulla da dire nel merito del controllo, ma sul metodo sì: è uno shock per la località che così perde anche in immagine. Del difficile momento per l'economia soffre pure Cortina, ci sono 200 negozi e 50 ristoranti ma ci sono attività e alberghi in vendita».
Pare che Befera stesso fosse presente a Cortina, in qualità di "ospite"...Ma stesse diventando un provocatore?? I grandi "commis d'Etat" sono SOBRI, e poco visibili. Com'era lei all'inizio Direttore ...Poi? Rimasto contagiato dalla droga mediatica?
 

4 commenti:

  1. Beppe Grillo comico si …. tribuno no. Concordo pienamente. Così come condivido le considerazioni sulla “faccia tristissima” di Befera(e poi dicono che Lombroso aveva torto!) e sulla sua mancanza di memoria. D’accordo, inoltre, sulle mancate risposte alle quattro domande e sulla follia delle ispezioni a Cortina (comincio a stupirmi di tutte queste identità di vedute !) MA (meno male che mi è venuto spontaneo un “ma”) NON esistono forme di evasione odiose. L’evasione è evasione così come non si può essere un po’ incinta. Ritengo quindi che non esista mai un’evasione moralmente o economicamente giustificabile, piccola o grande che sia. Poi l’uomo è peccatore, piccolo e meschino … ma qui entriamo in un altro campo. Giusto combattere contro l’OPPRESSIONE ma cambiando le regole che ci opprimono. Se abbiamo fatto tutti la scelta di giocare nel Circolo ITALIA dobbiamo osservarne le regole che devono valere per tutti. Ora si da il caso che in questo “Circolo” esistano contemporaneamente soci costretti, senza via di scampo a rispettarle, altri, invece, che con molte buone ragioni, ritenendole ingiuste (nella stessa misura in cui le ritengono sbagliate quelli costretti ad osservarle), nell’attesa, ma senza far nulla, anzi, continuando a votare governanti che non sanno far altro che tassare mentre si mangiano con insaziabile appetito il ricavato, decidono da soli se pagare, quanto pagare o non pagare affatto le tasse che altrimenti li strangolerebbero (alcune volte è vero altre volte si convertono in ville, Ferrari e yachts). Ma se le regole devono valere per tutti perché soltanto alcuni sono obbligati a rispettarle, consentendo a quelli che riempiono i ristoranti, prenotano gli aerei e gli alberghi di affermare con ottimismo berlusconiano che la crisi non c’è ?! Per loro non c’è, grazie al gettito nelle loro tasche delle tasse evase e pagate dai poveri derelitti obbligati a pagarle.
    Lottiamo quindi con forza, col voto, se vuoi con i forconi ma nel frattempo rispettiamo TUTTI le regole finché non abbiamo vinto l’ardua e forse utopistica battaglia.

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  2. Il commento è ben scritto e astrattamente anche corretto. In effetti le regole , intanto che ci sono, vanno rispettate, lottando democraticamente per cambiarle. Ineccepibile. Però questo vale da un punto di vista legale, un po' meno da quello "storico" e "sociale". I grandi cambiamenti infatti partono spesso dalle "ribellioni", perché i cattivi governanti hanno le orecchie molto ma molto dure (guarda per esempio gli scandali della cd. casta, capace di votare leggi "rigorose" per i cittadini ma mai di diminuirsi significativamente prebende e privilegi). Quindi, finché la pressione fiscale sarà quella attuale ( ed è così da più di 20 anni a questa parte, con crescita inesorabile), finché le imprese saranno soffocate da mille forme di balzelli ( la gente comune , i salariati diciamo, non paga le tasse sul proprio posto di lavoro ovviamente e giustamente,mentre artigiani, commercianti e imprenditori ne pagano a DECINE , senza contare i costi per l'assistenza legale amministrativa per navigare nella giungla burocratica del nostro stato bordello ), varrà la frase di Einaudi : il reato di evasione fiscale è molto particolare, potendo trovare una sua qualche ragione in uno stato che sia giunto a livelli di oppressione della tassazione. Einaudi, NON Berlusconi !. Personalmente io le tasse le pago perché ormai da anni lavoro praticamente solo per le società, che si scaricano le parcelle e quindi le chiedono. Ma conosco tantissime piccole realtà, di artigiani, di piccole botteghe, e anche di avvocati da "strada" che solo evadendo possono vivere. Pensi che i parrucconi di palazzo non lo sappiano ? Avoglia se lo sanno, ed è per questo che l'evasione è stata sempre tollerata. Ora però gli equilibri sono saltati, il bisogno spasmodico di denaro per garantire welfare di lusso, prebende, sprechi, tolleranza sull'evasione appunto, resta altissimo ma non è più sostenibile. PER NESSUNO. Non solo per noi italiani. Comunque bello questo stimolo. Firmare i commenti ?

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  3. Firmerei subito se riuscissi ad iscrivermi. Tanto più che non ho nessuna ragione di rimanere anonimo. firmato ZIO

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