Sul Camerlengo una novità. In genere io scrivo articoli miei, oppure introduco articoli di giornalisti professionisti che apprezzo per la forma e il contenuto dei loro pezzi ( qualche volta anche NON condividendoli, in parte o per nulla).
Anche di qualche amico di FB ho postato osservazioni, note ( Nicola , Giacomo) , oppure gli articoli di altri Blogger (Il Lupo Marziano).
Ma questa volta l'articolo che segue è frutto di quello che spero sia un nuovo acquisto del Camerlengo : una "collaboratrice". Lei non lo sa, ma io questa idea ce l'ho...
Chiacchierando, ho scoperto che un'amica aveva la mia stessa passione per il giornalismo, per la scrittura, le storie. Però un blog non lo ha messo su.
Le ho chiesto di farmi leggere un suo articolo, mi ha mandato questo che tra poco leggerete.
Io l'ho trovato molto bello. Coinvolgente.
Sul tema avrei poi qualche obiezione, ma semmai lo farò in un altro articolo. Questo va letto così com'è.
L'autrice non vuole rivelare il suo nome, ha scelto come pseudonimo REVANGE (un po' drammatico ma vabbé ) .
Buona Lettura
IL TRADITORE SERIALE
SALVATORE PAROLISI E MELANIA REA |
Sulla vicenda di Parolisi il popolo di internet ha già sentenziato: colpevole. Dell’omicidio di sua moglie? Ma non scherziamo! Sull’omicidio si sa ancora troppo poco: mancano in parte le prove scientifiche e le testimonianze degli amici di famiglia, quelli che avrebbero messo la mano sul fuoco sulla coppia felice. Ma Parolisi è già reo confesso del peggiore dei crimini. Una giuria al femminile lo ha infatti giudicato colpevole di “tradimento seriale” e di essere quindi un "cazzeggiatore abituale"; di quelli, per capirci, che tradiscono la moglie e forse anche l’amante. E mentre il popolo delle donne grida “giustizia” per Melania, la invoca in realtà anche per sé. Perché ha un Parolisi nella stanza accanto (o perlomeno lo ha avuto) e sente sulla sua pelle quello che potrebbe aver provato Melania. Vivere con un traditore seriale è come fare il funambolo e soffrire di vertigini. Sei perennemente sospesa su una corda, mentre
CHI E' IL TRADITORE SERIALE
E’ un tipo comune, si confonde tra la folla dei tanti volti anonimi che incrociamo. Sposato o fidanzato, in ogni caso “impegnato”, ma pentito. Incompreso dal partner, che lo vessa in continuazione e che gli tarpa le ali, con le quali lui vorrebbe invece volare. In altri letti (o sedili della macchina, in mancanza di meglio). Il traditore seriale non si riconosce facilmente. Si confonde camaleonticamente nella schiera dei traditori comuni, quelli per i quali il tradimento è un evento eccezionale: perché è stata una sbandata (versione per la moglie), perché si sono innamorati (versione per l’amante). Camuffato da neofita, in mezzo a loro c’è lui: il soggetto ignoto, l’S.I., che tradisce quando e come gli capita e senza il benché minimo rimorso. Non vi illudete: il seriale non conosce i sensi di colpa. Ma è bravissimo nel farli insorgere nella partner. Sia nella moglie che nell’amante, tanto per non fare disparità di trattamento. E mentre incolperà la moglie di averlo trascurato, farà pesare all’amante di essere stata lei la molla che lo ha spinto a tradire ed inventerà sensi di colpa nei confronti della famiglia, che è ben lungi dal provare. E così, come per caso, butterà là, di tanto in tanto: “ti amo, ma sento che sto rubando del tempo a mia figlia”. Caratteristica del traditore seriale è far sentire una mer… sia la moglie, che l’amante. Eppure entrambe gli restano accanto.
PERDONARE UN TRADITORE SERIALE.
Il “traditore seriale” è convinto di essere nel giusto: ha una grande coscienza dei propri diritti, che si riassumono in un articolo unico: “faccio quello che mi va di fare e continuerò a farlo. E se mi costringi a promettere che non lo farò più, allora avrò ancora più piacere a fregarti”. Il “traditore seriale” non smetterà mai di essere tale. Perdonarlo è come concedere i domiciliari a un plurievaso. Di regola c’è una prima volta in cui scoprite che è un traditore e lo perdonate. Lui nega, poi minimizza, infine ammette una mezza verità, in cui la colpa è dell’altra che ci ha provato, ma che comunque per lui non è stata nulla: neppure una storia. E qui dovreste fare soltanto una cosa: bagagli.
Il “traditore seriale” è convinto di essere nel giusto: ha una grande coscienza dei propri diritti, che si riassumono in un articolo unico: “faccio quello che mi va di fare e continuerò a farlo. E se mi costringi a promettere che non lo farò più, allora avrò ancora più piacere a fregarti”. Il “traditore seriale” non smetterà mai di essere tale. Perdonarlo è come concedere i domiciliari a un plurievaso. Di regola c’è una prima volta in cui scoprite che è un traditore e lo perdonate. Lui nega, poi minimizza, infine ammette una mezza verità, in cui la colpa è dell’altra che ci ha provato, ma che comunque per lui non è stata nulla: neppure una storia. E qui dovreste fare soltanto una cosa: bagagli.
Un uomo che minimizza l’accaduto, vi sta continuando a mentire, non è pentito e si sta solo salvando il posteriore. E la menzogna è indice che lo rifarà: è un traditore abituale. Solo chi vi dice cosa gli è accaduto, ha realmente intenzione di ricominciare con voi in maniera seria. Ogni volta che perdonate un tradimento, state assolvendo lui e state condannando voi stesse. E la violenza che vi state imponendo potrebbe trasformarsi in depressione, frustrazione. Quella che si prova a nascondere dietro un paio di occhiali.
Proprio come quelli di Melania.
REVANGE
molto molto molto interessante l'articolo, la signora deve aver patito assai per avere una visione così lucida di "alcuni" comportamenti maschili e femmili. Brava la Revangista;)
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