mercoledì 1 febbraio 2012

POLITO ATTACCA I GENITORI ORSETTI, SI RIVOLTANO I FIGLI, CODA DI PAGLIA?

 
Era stato facile pronosticare a Polito un vero e proprio assalto "postale" dopo il suo articolo di ieri sul Corriere - http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/01/baby-boomer-la-prima-generazione-che-ha.html -  in cui faceva un po' il punto della situazione tra "sfigati" e "bamboccioni" e chiamava in causa i genitori , troppo pronti a supportare i loro pargoli, fino ad una vera e propria "TUTELA  SINDACALE".
Sappiamo bene la perdita di autorità degli insegnanti , coi genitori che piombano come guappi camorristi a intimare che il pargolo non va traumatizzato....e quindi se si veste come una cubista (LEI) o con le mutande di fuori (LUI) a scuola, sono scelte sue, se smanetta col cell in classe, non glielo si deve togliere, se lo rimandano o peggio,  bocciano, pronto il ricorso al TAR . Certo non lo fanno TUTTI. Ma PRIMA era semplicemente IMPENSABILE. Le mamme stressate dagli "open day"..., per la scelta delle scuole dei figli ...incontri, colloqui, confronti....E' un miglioramento questo? Francamente non mi pare.
IN teoria, il livello delle scuole dovrebbe essere mediamente identico.
Qui invece si sentono tam tam del tipo "lì si studia veramente troppo" "lì non fanno niente" "li così così" o anche peggio, sul livello sociale dei ragazzi, i troppi extracomunitari......
Ma perché anche il provveditorato non viene a conoscenza di queste differenze tra scuole pubbliche???
Tornano a Polito, l'accusa più ripetuta è quella di "GENERALIZZARE". Quelli più arrabbiati lo criticano per parlare dal pulpito, ex cattedra...le solite cose insomma.
Io credo che la colpa sia dell'eccesso di relativismo. Si è passati dai DOGMI, dai valori assoluti e incontestabili, al "ogni caso è a sé". Mai sane vie di mezzo.
A parte questo, le risposte a Polito per lo più NON vengono dai genitori, stavolta sembra miracolosamente consapevoli delle loro magagne e per lo più silenti, oppure problematici, ma ancora dai "figli" che si sentono chiamati in causa....
E quindi quello che c'ha la fidanzata disoccupata, l'altro che elenca tutti i suoi meriti frustrati da un sistema fondato sulle raccomandazioni e i favoritismi...
Questi giovanotti rappresentano sicuramente situazioni reali, ma perché pensano che il discorso di Polito sia indirizzato a loro??
Ma è così difficile leggere, vedere che il discorso abbraccia ALTRI casi?
L'altro giorno , in un articolo dedicato agli sfigati di Martone  - http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/01/ieri-bamboccioni-oggi-sfigati-povera-la.html - subito si è inalberato uno che ha postato questo commento:
"Ma quanti anni ha Signor Camerlengo?! Lei si esprime come mio nonno, che ovviamente non capisce più gli "ultimi tempi" e come dargli torto. E dall'alto di quale esperienza personale parla Lei? A leggerLa, su questi argomenti, sembra sempre che riferisca un sentito dire o una convinzione costruita a tavolino piuttosto che una riflessione dettata dall'esperienza vera. Lei ha una casa? Lei ha fatto tutto da solo sempre? O magari qualcuno L'ha presa sotto la propria ala protettiva e Le ha dato una mano entro i 28 anni? Lei ha figli suoi che ha cresciuto seguendone tutte le tappe fino ai 28/30? Spero vivamente di NO... A volte qualche ragazzo che si laurea a 22/23 anni (come è capitato a me) vorrebbe anche rendersi autonomo... ma non ce la fa, nonostante l'estrema buona volontà! ma Lei ha minimamente presente come funziona la vita odierna, o scrive con la copertina sulle ginocchia??? mi piacerebbe capire chi è Lei veramente. Martone ha ragione, ma la sua arroganza mi fa vomitare, Padoa Schioppa NO non aveva ragione. Care cose da un laureato a 23 anni con il massimo dei voti costretto a fare il semi bamboccione"
Al che ho replicato nel modo che segue, che riporto perché credo che ben si sposi col discorso di Polito e nel risentimento strano delle persone che - se è vero quello che scrivono - MAI dovrebbero sentirsi toccate da certe critiche. Se lo fanno...ebbé un motivo allora ci sarà...

"...Le cose che posto, bene o male non è questo il punto, non le scrivo solo io. Anzi, sono critiche alle generazioni dei 20enni odierni piuttosto diffuse. Tutti "nonni"? Secondo me è più vero il principio che laddove non si è "toccati" si riesce ad essere sereni nelle valutazioni, e quindi il lettore che si è laureato a 23 anni con il massimo dei voti, non si sente offeso da Martone (ancorché gli stia antipatico, ma il viceministro in questo ha raccolto l'unanimità pare...), ma molto invece da Padoa Schioppa. Secondo me vale lo stesso criterio : ognuno dentro di sé SA, in coscienza, se quel discorso - gli sfigati, i bamboccioni - possono riguardarlo o no. Quanto alla vita odierna, il discorso sarebbe lungo, però credo che molti, troppi dei giovani di oggi, abituati ad un benessere e a comodità inimmaginabili per chi, pur stando bene, aveva 20-30 anni negli anni 70, hanno troppo elevato l'asticella delle cose "irrinunciabili". Io non mi sentivo povero a 20 anni senza avere la mia auto (usavo quella di mio padre se era libera, se no moto, di seconda mano) , se non uscivo tutte le sere per cinema, ristoranti o locali , se non avevo abiti griffati (ai quali oggi si sono aggiunti gli irrinunciabili smartphone , tablet, Ipod, MP3 e via dicendo). Avevo un'amica che se n'era andata di casa perché non era più possibile la convivenza con la madre. Era andata a vivere dalla più liberale zia. Con un'amica no, avrebbe dovuto condividere le spese....(lavorava come segretaria). Il suo armadio era pieno di tailleur Armani (sia pure pret a porter...va detto). Sono certo che il lettore che mi scrive arrabbiato non ha questo profilo, ma allora perché s'incazza? Pensa che veramente non esistano i "bamboccioni"? Quelli che stanno a casa per vivere più comodi e assistiti? Forse è LUI che non sa che il mondo NON è fatto solo di quelli come lui."

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