Di seguito l'ampia cronaca postata dal Corriere on line. Nel leggerla, a parte lo scontato richiamo a motivazione degli omicidi della vendetta per i bambini palestinesi di Gaza a parte il delirio di una "spiegazione" del genere, che c'entrerebbero i tre militari uccisi qualche giorno prima?), mi lascia turbato apprendere che da "mesi" quest'uomo era stato individuato come pericoloso dall'anti-terrorismo francese e questo "da anni"......
Non solo, ma dopo l'omicidio dei tre parà, era tra i "sospetti". Ciononostante, ha potuto compiere l'eccidio nella scuola ebraica. Su disgrazie così atroci fare polemica è aberrante, però forse qualcuno in Francia chiederà delle spiegazioni su questo.
Ecco di seguito le notizie sull'uomo e la situazione attuale.
Il ministro della Difesa Gérard Longuet ha invece spiegato ai giornalisti che dopo l'attentatodi Montauban in cui sono stati uccisi due soldati e un terzo è rimasto gravemente ferito, le forze dell'ordine hanno esaminato quasi 20.000 dossier: «La prima idea è stata quella di una possibile vendetta o un possibile rancore verso l'esercito. Poi sono state allo stesso modo passate al setaccio anche le informazioni legate alla jihad. L'incrocio di questi dati unito allo studio delle conversazioni via internet con la prima vittima ci ha permesso di avvicinarci all'identificazione. Guéant ha però precisato che l'identificazione «è arrivata solo lunedì pomeriggio», quindi dopo la strage alla scuola ebraica.
I vicini di Merah osservano il blitz dalla finestra (Reuters/Pascal Parrot)
ESPLOSIONE - L'auto di Merah è stata messa in sicurezza con un'esplosione controllata verso le 9: era piena di armi. In casa l'uomo era sicuramente in possesso di un revolver calibro 11.43 (misura europea, noto anche come .45 secondo gli standard americani), barattato con un telefonino fornito dalla polizia, di un kalashnikov da assalto, di un mitragliatore israeliano uzi e probabilmente di numerose altre armi.
ESPLOSIVO A CASA DEL FRATELLO - Un fratello del sospetto, a sua volta ritenuto affiliato ad associazioni islamiste, è stato interrogato ed è in stato d'arresto. Secondo quanto riporta Europe1, nel suo appartamento sarebbe stata trovata polvere esplosiva. Insieme a lui sono sotto custodia «a scopo cautelare» la madre e la fidanzata, oltre a due sorelle. Perquisizioni sono ancora in corso in altre abitazioni, la polizia non precisa se a Tolosa o in altre città. Un altro fratello di Merah si è presentato spontaneamente alla polizia.
Strage di Tolosa, braccato un uomo
La casa assediata dalle forze speciali francesi al 17 di via Sergent Vigné a Tolosa
«PER I BIMBI PALESTINESI» - L'appartamento dell'uomo si trova a meno di 3 km dal liceo ebraico dove lunedì mattina sono stati uccisi a sangue freddo un rabbino di 30 anni, Jonathan Sandler, e tre bambini di 4, 5 e 7 anni, ferendo anche gravemente un 17enne. Merah rivendica questo l'attacco al liceo sostenendo di aver agito perché voleva «vendicare i bambini palestinesi». A caso, invece, sono stati scelti i quattro soldati colpiti - uno è ancora ricoverato in ospedale - e solo per coincidenza sono tutti di origine straniera.
«È SOLO L'INIZIO» - Il sospetto avrebbe telefonato poco prima del raid a France 24 annunciando che le stragi nel Sudovest francese «sono solo l'inizio», che è contro «la legge sul velo», entrata in vigore lo scorso aprile e che ha aggiunto: «I giudei hanno ammazzato i nostri fratelli e le nostre sorelle in Palestina». L'uomo, all'apparenza molto calmo, ha anche spiegato di aver «filmato tutti i delitti, i video saranno presto messi online».
I VICINI - L'operazione è particolarmente delicata perché nel palazzo dove risiede il sospetto vivono alcune famiglie, che sono al momento consegnate all'interno dell'abitazione. Un inquilino, raggiunto al telefono da Rtl, ha commentato: «È iniziato tutto verso le 3 del mattino. Siamo chiusi in casa, sentiamo gli spari, la polizia ha circondato il palazzo. È una situazione sempre più tesa, fa impressione». Verso le 11 è scattata l'evacuazione con l'aiuto dei pompieri, ed è stata completata con l'aiuto di alcuni pullman.
L'IMAM - Nonostante il sospetto omicida si dichiari anchemujaheddin, cioè patriota, combattente per la sua religione, il rettore della moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, respinge ogni connessione tra i tre attentati di Tolosa e l'Islam: «Non c'è compatibilità tra la religione musulmana, al 99,9% pacifica, urbana, responsabile, non violenta e completamente integrata nel nostro paese, e queste minime, piccole, frange di persone decise a causare dolori atroci».
IL LEADER PALESTINESE - Intanto il premier dell'Anp Salam Fayyad, parlando a proposito della strage alla scuola ebraica di Tolosa, ha chiesto di «smettere di sfruttare il nome della Palestina per giustificare azioni terroristiche». Lo riferisce Al Arabiya. Le autorità palestinesi in Francia hanno condannato l'attentato «con la più grande fermezza».
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