Purtroppo quello che si temeva sta accadendo, e la nostra diplomazia , che pure sembra fortemente mobilitata, finora non riesce a fare breccia, ottenendo poco ancorché dire nulla sarebbe ingiusto. Basta leggere il reportage di cronaca che segue e che testimonia come, pur trasferiti in cella, per i due italiani siano previste delle misure particolari, quali il non metterli insieme agli altri detenuti, garantire loro una assistenza peculiare, consentirgli quotidiani contatti con le autorità del nostro paese sia pure per un'ora soltanto. Sono certo che il carcere normale non funzioni così . In più è lasciata alla discrezionalità dell'Autorità penitenziaria di prendere in considerazioni misure alternative salvaguardando le condizioni di sicurezza.
Quello che gela un po' il sangue è che nel motivare il provvedimento di carcerazione il Giudice avrebbe fatto riferimento a "prove incontrovertibili" a carico dei nostri soldati. Sul posto l'inviato del corriere, Sarcina, si dà un gran da fare nel cercare di reperire notizie, ma per lo più le stesse sono frammentarie e contraddittorie.
Io ovviamente non so come sono andate le cose, però due osservazioni ritengo di poterle fare :
1) perché i nostri marò avrebbero dovuto sparare contro degli innocenti pescatori ? Il peschereccio si sarebbe avvicinato troppo alla petroliera e i due avrebbero perso la testa e sentitisi minacciati hanno aperto il fuoco ad altezza d'uomo ? Può essere, ma i marò sono una truppa scelta, bene addestrata, e i due militari in questione esperti di missioni all'estero su fronti caldi come l'Iraq e l'Afghanista. Insomma, non due novellini.
2) perché il processo da parte delle autorità indiane quando l'incidente - qualora fosse effettivamente avvenuto (ricordo che la nostra tesi è che il peschereccio NON sia stato oggetto del fuoco dei nostri , che ci sia stato uno scambio di nave) - avrebbe avuto luogo in acque INTERNAZIONALI? In tal caso, anche se le vittime sono indiane, NON è l'India competente secondo il diritto internazionale.
Comunque queste le ultime, non rassicuranti notizie (magari Monti domani esterna...lo fa su tutto, su questa cosa ancora no...attendiamo fiduciosi).
IL GIUDICE: «PER LORO TRATTAMENTO DIFFERENZIATO. POI POSSIBILE DIVERSA FORMA DI CUSTODIA»
Il giudice: i marò vadano in cella
Deciso il trasferimento dei due militari in custodia giudiziaria
nel carcere di Trivandrum con effetto immediato
Il giudice: i marò vadano in cella
Deciso il trasferimento dei due militari in custodia giudiziaria
nel carcere di Trivandrum con effetto immediato
LA CUSTODIA GIUDIZIARIA - Secondo quanto scrive l'agenzia di stampa statale Pti, il magistrato ha disposto in linea generale la custodia giudiziaria dei due «nella prigione centrale di Thiruvananthapuram (Trivandrum)». La corte, comunque ha impartito disposizione alle autorità carcerarie affinchè i marò non siano alloggiati con gli altri detenuti, gli sia concessa assistenza medica ed un permesso di interagire con visitatori italiani ogni giorno per un'ora fra le 10 e le 13. Per quanto riguarda la richiesta di una residenza esterna al carcere come richiesto dai loro legali, riferisce l'agenzia, «il magistrato ha detto che questo tema non era direttamente di competenza del tribunale». Se tuttavia il Direttore generale aggiunto (Adgp) responsabile per le prigioni ritenesse che ciò fosse necessario, ha precisato il magistrato, potrà prendere una decisione dopo aver consultato il governo dello Stato ed aver tenuto conto degli aspetti della sicurezza.
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