Dunque, riandiamo un attimo indietro. Estate 2011, la crisi dei PIGS, stati europei con economia debole e debito forte, si propaga dai piccoli, Portogallo, Irlanda e soprattutto Grecia (in stato fallimentare) a paesi più grandi come Spagna e Italia. Soprattutto il nostro preoccupa, avendo un debito colossale non solo in percentuale ma anche sostanziale, trattandosi, la nostra, della terza-quarta economia europea (la seconda nel campo manifatturiero, dietro la Germania) e l'ottava nel mondo industrializzato (difficile da credere però le classifiche internazionali dicono questo).
I nostri titoli di Stato sono sottoposti ad un duro attacco speculativo, corriamo il rischio che le nostre aste non riescano a piazzare tutti i buoni del tesoro che dobbiamo vendere per pagare stipendi e servizi (visto che le tasse NON bastano e certo non solo per l'evasione fiscale!!) , e per renderli appetibili dobbiamo alzare i tassi di interesse, facendo così crescere l'indebitamento. E pure così facendo, nemmeno è sicuro che si riesca nell'intento. Abbiamo bisogno che la BCE, la Banca Europea, allora presieduta da Trichet, ci dia una mano, comprando lei i titoli avanzati e impedendo l'aggravamento della criticissima situazione.
Dopo iniziali ammonizioni verbali - aiuto in cambio di riforme correttive - la BCE prende carta e penna e invia una lettera, sottoscritta anche da Draghi - allora Presidente di Bankitalia e da lì a poco successore di Trichet alla Banca Europea - al governo Berlusconi in cui DETTA in buona sostanza, un programma di risanamento economico senza l'avvio del quale la Banca smetterà di sostenere i titoli italiani ( e spagnoli...stessa sorte toccava alla Spagna in quei giorni ) sui mercati.
Tutti sembrano essersi scordati quel documento, il Camerlengo no ( chi vuole può rileggersi il testo, non è né difficile né lungo http://ultimocamerlengo.blogspot.it/search/label/DOCUMENTI ) .
In buona sostanza si spiegava che l'obiettivo del pareggio del bilancio ipotizzato per il 2014 era posto troppo in là , andava anticipato, e pertanto le misure adottate, per quanto utili, non erano sufficienti né per tempistica né per incisività.
Nello spiegare i propri "consigli" - vere e proprie direttive ! - Trichet, con l'avallo di Draghi. metteva al primo posto la CRESCITA, da realizzare attraverso " l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro ".
Notare bene: in TUTTA la lettera è questa l'UNICA volta in cui si fa riferimento ad un miglioramento fiscale e lo si fa in funzione del sostegno alla competitività delle imprese !!!
Il pareggio di bilancio, imperativo, doveva essere realizzato attraverso i TAGLI alla spesa, NON L'AUMENTO DELLE TASSE (ovviamente recessivo!!) , e quindi:
a) ... intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi. Sappiamo che la prima è L'UNICA VERA COSA BUONA FATTA DAL GOVERNO MONTI. POI STOP.
b) .... prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione).
c)...l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.
Ripeto, come potete ben vedere, niente aumento delle tasse, di cui invece sia Berlusconi prima che Monti poi hanno largamente fatto ABUSO ( e ce ne sono ancora in vista : l'IVA di due punti da settembre ), invece tagli incisivi al settore pubblico mediante privatizzazioni e azione sulla spesa degli statali, fino ad ipotizzare la riduzione degli stipendi (come già avvenuto in Portogallo, Grecia e Spagna...).
Quanto al mercato del lavoro
d) " Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi".
Lo scrivevano Alesina e Ichino (firmandosi non a caso Professori di Economia ad Harward e Bologna ) l'altro giorno sul Corriere (http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/04/non-e-che-riformare-sia-di-per-se-un.html ).
La delusione Monti è proprio questa.
Quel programma era un programma liberale, non certo apprezzabile da parte della sinistra e dei sindacati (ricordo perfettamente come rimasero di sale quando la lettera fu pubblicata proprio dal Corriere!) . Ma quello va fatto. Aver accroccato una maggioranza dove i due partiti maggiori sono ANTITETICI programmaticamente, e quindi l'obbligo ogni volta di un compromesso al ribasso tra le esigenze clientelari dei due, non ha portato a nessuna valida riforma, se non quella pensionistica (probabilmente riuscita perché eravamo alla canna del gas e i sindacati l'hanno mandata giù ).
Quanto allo spread in calo , tutti hanno capito ormai che il merito è stato di Draghi e del suo prestare un trilione di euro alle banche europee, con particolare generosità per Italia e Spagna (attaccate) e Francia (in pericolo).
E ora che ci dirà Supermario? Che la colpa della sfiducia dei mercati è della Marcegaglia che gli ha criticato il pasticcio del lavoro? O della Spagn?
Ma se l'avesse fatto Berlusconi cosa sarebbe accaduto??
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