E sì perché le nuove regole finalizzate a garantire una serie di adempimenti da parte delle imprese hanno reso kafkiana una situazione che era già difficile di suo. Le società per incassare DEVONO fatturare, e la fattura deve, quando si ha a che fare con appalti dove il committente è un soggetto pubblico, accompagnarsi col DURC, il documento che attesta la regolarità dei pagamenti dei salari e dei contributi. Fatturare, significa versare l'IVA, e sottoporsi a Tassazione sul reddito e dell'IRAP, ancorché , come ormai avviene spesso, le fatture in questione NON siano state pagate. Lo Stato, socio occulto e vampiresco dell'impresa, riscuote sempre e comunque la sua parte (qualcuna l'ha chiamata "pizzo"), senza minimamente curarsi se l'altra componente della società ha o no incassato. E già così, siamo messi molto male.
Ma da tempo c'è di più. Lo Stato, al soggetto che non rispetta questi versamenti, BLOCCA i pagamenti. Hai un credito col Comune, con la Asl, con la Regione, ma non hai pagato una cartella esattoriale? Pagamento bloccato. E , non di rado, il blocco è TOTALE, ancorché sia evidente che l'Erario è sufficientemente garantito dal "pegno" (in realtà non di questo si tratta) delle somme a lui dovute, non essendo necessario la paralisi dell'intero credito. Hai dei crediti con i soggetti pubblici e dei debiti erariali e vorresti compensarli? Non puoi. Anzi, Monti si "Indigna". In altre parole, quello che devi , lo Stato lo PRETENDE sempre e comunque, a PRESCINDERE di qualunque considerazione di buon senso , di logica, per non parlare della GIUSTIZIA.
Quello che deve, si vedrà, perché i soldi NON ci sono. Lo Stato non li ha, risponde qualcuno non solo dal Palazzo.Perché, le imprese, gli artigiani, i lavoratori li hanno?? O pensa qualcuno che si divertano a farsi pignorare case e stabilimenti, vedersi revocare i fidi, fallire?
Non basta. Se hai un credito con lo Stato, e i suoi satelliti pubblici, e questo non ti viene pagato nei tempi convenuti, sulle somme dovute non maturano interessi o , al massimo, quelli legali, oggi al 3%. Quanto costano gli scoperti in banca? E i debiti coi fornitori, applicando la legge 231 del 2002? Per non parlare dei debiti con l'Erario, dove ci sono interessi di mora convenzionali, più le sanzioni e più l'aggio dell'ente riscossore, Equitalia, che arriva al 9%!!! NOVE PER CENTO!!!
Così, un debito non pagato nei 60 giorni perché lo trovi ingiusto, almeno in parte, poi lo devi pagare raddoppiato. E la stessa cosa se il pagamento non lo hai fatto per lo stesso identico motivo per cui lo Stato NON ti paga il SUO con TE: non ci sono soldi.
Non finisce qui. Se fai ricorso perché ritieni che la cartella sia sbagliata, intanto, da ottobre 2011, la devi pagare. Facendo ricorso, comunque devi versare un terzo. Lo chiamano "solve et repete": prima paghi e poi li richiedi. Un abominio giuridico.
Non parliamo del cosiddetto abuso di diritto che vogliono introdurre : se , attraverso l'esatta applicazione delle norme, ottieni un risparmio fiscale, puoi essere chiamato a provare che non hai agito "speculando", cavillando sulle norme al solo fine di trarre un vantaggio "ingiusto". L'esempio tipico è l'auto intestata all'azienda, per scaricare l'IVA, e invece assegnata alla moglie per fare la spesa e portare a spasso i bambini. Ok, tu ufficio sostieni questo uso "disonesto" della norma: provalo, dimostralo. No, l'onere della prova è ROVESCIATO. Sei tu cittadino che mi devi dimostrare l'uso conforme a quanto dichiarato.....
Sudditi, non cittadini, Questo siamo.
Cosa ha comportato tutto questo? Da una parte, molti dei suicidi registrati negli ultimi mesi, dall'altra i 270 attentati che in vario modo si sono abbattuti su uomini e cose di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate.
Befera lancia un urlo di dolore al riguardo e si altera con la stampa che gli fa domande sulla gente che si suicida dopo aver ricevuto le cartelle dell'Agenzia.
E' successo ieri a Genova durante una conferenza alla Regione Liguria.
Ecco, ieri a MAtrix, gente come Bortolussi, capo della CGIA di Mestre, e Sechi, direttore del Tempo, gente NON di sinistra (anche se Bortolussi deve avere avuto un passato di simpatia Craxiana secondo me) hanno espresso parole di solidarietà per Befera, riconoscendo la sua onestà e la dignità del funzionario dello Stato, che fa il suo dovere. Se poi le leggi che è chiamato ad applicare sono ingiuste, lui non ha colpa.
Questo discorso apparentemente è inoppugnabile, eppure le cose, a mio avviso, non stanno esattamente così.
E anche la portavoce dell'Agenzia, una bella donna ieri presente in studio a Matrix, lo conferma. Da un lato infatti ribadisce che loro, quelli dell'Erario, non possono che applicare le leggi, e quindi possono ascoltare con attenzione, largheggiare con la concessione della rateizzazione del debito, però quello rimane.
Con tutte le vessazioni di contorno: esecutorietà anche in caso di impugnazione, interessi e sovraccosti altissimi ecc. ecc.
Ma fin qui, ci si potrebbe stare, anche se poi questa esperienza di ascolto, di sensibilità , disponibilità, temo non sia così frequente coi semplici cittadini, coi quali bisogna avere anche la pazienza di spiegare norme e regolamenti astrusi, ma semmai più con i migliori professionisti, che stabiliscono un dialogo competente e diverso, che il contribuente però, perché si instauri, deve PAGARE.
Transeat. Il timore che Befera NON sia soltanto quello che rispetta le leggi ma anche le ISPIRA, è FORTE.
E la sua portavoce lo ha un po' confermato quando, parlando della lotta all'evasione fiscale, ha definito "levata di scudi" della politica e della società le proteste contro l'Erario che, per scovare il sommerso, chiede di indagare sui conti correnti di TUTTI, mette di tutto e di più nei redditometri, chiede e ottiene la riduzione dell'uso del contante, fa blitz dimostrativi.....
E allora non siete così "neutrali" come dite, cara dottoressa , Perché queste regole siete VOI a richiederle al Governo per avere strumenti "più efficaci". E allora come la mettiamo? Il principio del solve et repete a Befera piace tantissimo, perché sa molto bene quanta gente viene scoraggiata da una simile norma a far valere le proprie ragioni. Anzi, per tanti diventa o impossibile o antieconomico farlo!
La verità dunque ritengo stia nel mezzo.
E' vero che Befera è un uomo che ascolta, disponibile, non ottuso e anche, pare, onesto. Tutte belle qualità. Ma è altrettanto vero che nell'offensiva fiscale lui ci ha voluto mettere la faccia, passando di TV in TV, di giornale in giornale, spiegando, prima che le persone iniziassero a uccidersi, l'equazione EVASORE uguale DELINQUENTE. A volte è vero, ma non sempre, e anzi non più spesso.
Questo ha accentuato la frattura, questo ha creato l'identificazione degli uomini del Fisco non come semplici esecutori ma come "nemici".
Gli attentati non sono ammissibili in uno Stato di Diritto.
Ma quando a Genova Befera accorato risponde che "non siamo noi i cattivi", la risposta che istintivamente viene è: però ci assomigliate molto !
Un po' di mea culpa su quanto sta accadendo il Direttore dell'Agenzia DEVE farlo.
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