giovedì 10 maggio 2012

IN SIRIA SI CONTINUA A MORIRE. MA IN EUROPA ABBIAMO COSE PIù SERIE A CUI PENSARE


Bombe in città, strage a Damasco:50 morti, oltre 170 feriti|Audio|Livetv
Sarkozy ha fatto il Napoleone in Libia ma non gli è bastata questa piccola guerra per far cambiare idea alla maggioranza dei Francesi che gli hanno preferito Hollande, l'uomo della porta accanto, meno drammatico e più rassicurante.
La Libia è una delle tante occasioni in cui Sarkò ha fatto in modo e maniera di rompere le palle a noi italiani. Quella guerra fu  venduta come difesa della popolazione civile, senza che nessuno poi abbia spiegato perché i civili da proteggere fossero solo i Cirenaici e non poi i Tripolitani, oggi vessati e perseguitati dalla fazione vincente grazie alla Nato, e soprattutto perché MAI i cittadini Siriani, oppressi da un dittatore, Assad, senz'altro dotato di migliori modi del beduino poi assassinato (Gheddafi) ma che si è rivelato non meno sanguinario, non meritino di essere difesi.
Forse qualcosa c'entrava il petrolio libico e il desiderio del Presidente francese di subentrare come partner privilegiato nei rapporti anche d'affari coi nuovi governanti ? A me non piace il dietrologismo, e quindi questa ipotesi mi limito a citarla senza sposarla. Resta però il fatto che l'intervento Nato in Libia è stato  un episodio isolato, mentre in Siria da più di un anno la popolazione è oppressa da una situazione sempre più prossima alla guerra civile. Un doppio pesismo che francamente turba ( e infatti  Henry Bernard Levy, grande "sponsor" dell'intervento contro Gheddafi, ad un certo punto non ha potuto esimersi dal prendere posizione e invocare un intervento europeo "per far tacere i cannoni di Assad ". Ovviamente nessuno gli ha dato retta ma almeno ha  assunto una posizione coerente ) .
Ora a noi europei , italiani in particolare, che ce ne frega della Siria ? Abbiamo i problemi nostri e non sono pochi. Posizione realistica, forse anche un tantino cinica ma tant'è.
Quindi so bene che questo Post forse lo leggeranno all'estero ( ebbene si, il Camerlengo ha qualche migliaio di lettori non italiani !! miracoli della rete, degli immigrati  e un po' magari anche dei traduttori !! ) , poco i miei connazionali.
Confesso che  io ho anche qualche motivo personale per seguire le sorti siriane : sono molto amico del Prof. Paolo Matthiae, celeberrimo archeologo italiano ( a dispetto del nome tedesco) che scoprì negli anni '60 la città di EBLA, risalente a qualche millennio avanti Cristo. Ebla si trova appunto in Siria, vicino ad Aleppo, e da quasi 50 anni vi è questa missione archeologica, fiore all'occhiello dell'Italia nel campo,  visitata da Presidenti e ministri, ultimo dei quali,  nel 2010, Napolitano, quando ancora non era arrivata la cd. primavera araba.  In 50 anni di missione gli scavi hanno rivelato tesori preziosi (dal punto di vista archeologico ), migliaia di tavolette scritte che rappresentano una testimonianza unica di una civiltà così antica. Ma dal 2011 tutto questo è bloccato, per evidenti motivi.
Ovviamente questa è solo una piccola cosa rispetto alla tragedia grande della popolazione siriana ma per spiegare con onestà parte della mia attenzione.
Oltre a questo, c'è la ribellione istintiva alla menzogna : l'aver passato, ONU e parte dell'Occidente, l'intervento in Libia come "umanitario" . In realtà alcuni, che avevano interesse, hanno approfittato del momento favorevole per far fuori un dittatore sdentato ma che tanti fastidi aveva dato in passato e che restava un "fuori controllo", senza contare le mire di nuovi business "coloniali". La cosa è stata smascherata dalla protesta siriana, con il crescere delle manifestazioni e conseguentemente delle repressioni, dei morti che ormai hanno superato il tragico numero di diecimila. Lì non si è fatto nulla.
Adesso c'è una missione ONU : 50 persone a controllare il rispetto del cessate il fuoco, la realizzabilità di un piano di pace in elaborazione dell'ex segretario, Annan. Erdogan, presidente turco, ha già bocciato l'iniziativa spiegando realisticamente che di osservatori ce ne vorrebbero 2000 per un corretto controllo.
Intanto a Damasco oggi sono scoppiate due bombe che hanno fatto più di 50 morti, 170 feriti, donne e bambini compresi. UN attentato che giustificherà la reazione di Assad.
Ma noi continueremo a guardare,
Che fortuna avere fatto le scuole buone e non essere semplici beduini saliti al potere !


Stefano Turchetti ha condiviso un link.

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