Forse, per far comprare qualcosa in più agli italiani, la strategia giusta non è tanto restare sempre aperti ma lasciare più soldi nelle tasche dei consumatori. Con saldi IMU non inferiori ai 400 euro, più spesso con cifre doppie e superiori, non c'era da aspettarsi un natale sfarzoso che infatti non c'è stato.
La maggior parte di noi non ha rinunciato al pacchetto dono, ma si è trattato di pensieri, cose di poco costo. Con 200 euro una signora per via del Corso confessava di aver fatto il regalo a tutta la famiglia : una quindicina di persone, poco più di 13 euro a testa...da affidarle il Ministero del Tesoro nella prossima Legislatura !
Tra l'altro, in quale paese del Mondo Occidentale i negozi a Natale sono aperti ??
Del Flop dell'idea "vetrine aperte a Natale" si parla nell' articolo che segue tratto dalla cronaca del Corriere on line
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CONSUMI IN CRISI
Negozi aperti a Natale, il flop di Roma:
nel Tridente solo 10 saracinesche alzate
ACCORDO SFUMATO CON BORDONI - «Alla fine siamo l’unica nazione con i negozi aperti il giorno di Natale», protesta Valter Giammaria, presidente di Confesercenti, che non nasconde la sua forte contrarietà all’idea che qualche commerciante potesse accendere luci e registratori di cassa il 25 dicembre. Gianmaria lo aveva previsto: «difficilmente i colleghi negozianti lo faranno», a meno che non si tratti di un esercizio «grande», ovvero una catena commerciale. «È assurdo – aggiunge Valter Giammaria –: stavamo anche per fare un accordo con l’assessore capitolino al Commercio Davide Bordoni ma la Federdistribuzione l’ha bloccato». Situazione analoga a quella del Tridente anche su via Nazionale (5 negozi aperti in tutto) e a Trastevere, dove solo in via della Scala c'erano due negozi aperti: una bigiotteria e uno di oggettistica.
«SOLO SE SI GUADAGNA» - Ma per presidente della Confcommercio Giuseppe Roscioli «il discorso è sempre lo stesso - : la capacità di spesa delle famiglie è diminuita. Ha quindi un senso rimanere aperti solo se c’è una possibilità di guadagno in più». In effetti, nel centro di Roma, a Natale c'era solo una categoria merceologica ad avere tutti i punti vendita aperti: quella dei banchi ambulanti e dei negozi di souvenir. Funzionano, invece, nelle periferie, le aperture dei grandi centri commerciali.
CODACONS: IMU AMMAZZA-CONSUMI - Consumi di Natale in caduta libera, comunque, nella capitale. A registrarlo il Codacons, che ha monitorato in questi giorni l'andamento degli acquisti natalizi da parte dei cittadini romani. Il 24 dicembre - a poche ore dal Natale - le vendite, secondo l’associazione, hanno fatto segnare un generalizzato calo, mediamente del 13 % rispetto al 2011. Non tutti i settori, però, sono colpiti dalla riduzione dei consumi: a risentire maggiormente della crisi in atto sono stati il comparto viaggi (che arriva a segnare un meno 20 % ), quello dell'abbigliamento e delle calzature e il settore arredamento e casa. Hanno retto invece gli acquisti di giocattoli, di prodotti hi-tech e di beni alimentari, generi ormai irrinunciabili sotto Natale.
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