giovedì 7 febbraio 2013

VENDOLA LANCIA L'ALLARME : " COSì PERDIAMO !!"


Bisogna credere a Vendola che lancia il grido di allarme : COSI' SI PERDE !!" ??
Il destinatario , si sa, è Bersani, colpevole a Berlino di "aprire" all'alleanza con Monti. Ora, la domanda sorge spontanea, dove sarebbe la novità ? Da MESI il segretario del PD ha detto che, ad elezioni avvenute, ancorché ottenesse  la maggioranza sia alla Camera che al Senato, aprirebbe un tavolo di trattativa di governo coi centristi riformisti. L'assunto non è teoricamente sbagliato : l'Italia ha bisogno di riforme VERE, e quindi del maggior consenso possibile. La Sinistra, ancorché vincesse, ha percentuali largamente al di sotto del 40% (oggi non supera il 35),  e non degli elettori ma dei VOTANTI. Se l'astensione si confermerà attorno al 25-30% previsto (ultime elezioni circa il 20 ) , il consenso elettorale del nuovo governo non arriverebbe ai 13.milioni di voti ottenuti da Veltroni nel 2008 (quando perse). In buona sostanza, la Sinistra al Governo sarebbe rappresentativa di nemmeno 1 italiano su 3 (saremmo più verso 1 su 4 ).
Con questi numeri si possono, grazie a leggi elettorali denunciate come incostituzionali dalla stessa Corte a ciò preposta, vincere le elezioni, ma governare, oltretutto in un momento così difficile, è ben diverso !
Ed è per questo che Bersani ha sempre lasciata aperta la porta a Monti. Il quale però, a sua volta, ha fatto propria la nenia di Casini ai tempi : ok col PD, ma Vendola no. Che come discorso, logico politicamente, visto la distanza tra centro e SEL,  non ha senso, visto che con Vendola il PD ha fatto un'alleanza elettorale che non potrebbe essere smentita l'indomani delle elezioni !
Siccome tutte queste cose sono evidenti ai più, il sospetto forte è che si tratti di propaganda elettorale, volta a rabbonire la parte più "pura" e nervosa del proprio elettorato. E quindi Vendola deve tranquillizzare i suoi, fortemente tentati da Ingroia ma anche da Grillo, mentre Monti deve rintuzzare l'offensiva di Berlusconi che denuncia come il centro montiano sia in realtà già d'accordo con il partito della Tasse e della Patrimoniale.
In tutto questo Berlusconi fa le sue promesse shock, criticate perché inverosimili, ma con sempre più voci discordi. Sull'IMU per esempio è Renzi a dire che , rimborso a parte, il discorso è serio e deve essere valutato anche dalla sinistra, mentre sul Condono Fiscale ha avuto parole di realismo non scandalizzato niente di meno che il Procuratore Generale alla Corte dei Conti. Il Presidente della stessa, da tempo denuncia che la tasse da noi sono ormai INSOSTENIBILI.
Le risposte della Sinistra su questo ?
Ecco l'articolo sugli alti lai di Vendola pubblicato dal Corriere della Sera







LE STRATEGIE: IL TIMORE DI ESSERE SUPERATI IN CREDIBILITÀ E APPEAL DA RIVOLUZIONE CIVILE

La rabbia di Vendola: così rischiamo di perdere

Il leader di Sel e le parole di Bersani: l'alleanza con i centristi pericolo da sventare

(Imagoeconomica)(Imagoeconomica)
ROMA - «Così ci fa perdere le elezioni. Se il giochino è quello di annacquarci glielo faremo saltare». Il soggetto è ovviamente Pier Luigi Bersani e il «ci» si riferisce a Sel ma anche al centrosinistra. Nichi Vendola non ha preso affatto bene l'uscita berlinese del segretario del Pd. La ragione ufficiale è l'incompatibilità dichiarata e reiterata con il programma di Mario Monti e dei centristi. Ma il timore vero è che l'entrata del centrosinistra nel raggio d'azione del professore «idrovora», come lo chiama, finisca per togliere credibilità al suo partito, minando il puntello di sinistra della coalizione. Con il risultato di avvantaggiare Antonio Ingroia e la sua Rivoluzione Civile e di togliere appeal alla proposta di Sel, già tacciata di contiguità con i centristi: «Sarebbe un suicidio per il centrosinistra, non solo per noi».
Dunque la partita vera si gioca ora, in campagna elettorale, e non riguarda tanto le alleanze del post. Perché è evidente che nel caso di una «vittoria mutilata» della coalizione, l'unico modo per non tornare alle urne sarebbe una forma di intesa con le truppe centriste. La speranza di Vendola è quella di sventare il pericolo, cercando di convincere gli elettori di sinistra che l'unico modo per non cedere a compromessi con il centro è quello di ottenere un successo pieno.
La sortita di Bersani, in realtà, non è nuova e negli ambienti vendoliani si tende a non sopravvalutarla, al di là delle dichiarazioni ufficiali. Del resto quelle parole il segretario le ha ripetuto spesso e rientrano nel gioco delle parti. Si fa notare anche che gli inviati a Berlino delle agenzie, non seguendo regolarmente Bersani, avrebbero enfatizzato le sue parole, considerandole come una novità.
Quello che è certo è che Vendola è costretto ad alzare il tiro contro Monti per poter uscire dall'angolo. Lo ha capito già da qualche giorno. E così sono partiti gli attacchi al Professore che aspira ad essere «la badante di Bersani», alla sua «Agendina», alla «sciatteria dei tecnici». Monti diventa così il Nemico, «un Grillo con il loden»: tentativo da un lato di rassicurare gli elettori di sinistra, dall'altro di esorcizzare la possibilità di un'alleanza postelettorale, rendendo irreversibile la spirale delle incompatibilità.
Tutto dipenderà dalle percentuali, ma intanto Vendola spara contro i centristi, provando a indebolirli. Ieri ha preso di mira tre simboli del centro: Paola Binetti, icona antigay; Pier Ferdinando Casini, sempre pronto ad accusarlo di «marxismo-leninismo»; e Pietro Ichino, simbolo di un riformismo sul lavoro visto come il fumo negli occhi.
A sinistra, Ingroia lo incita: «Convinciamo insieme Bersani ad abbandonare il tecnocrate». Vendola - che dietro la sua affabulazione retorica è persona pragmatica - non è affatto convinto che possa nascere un governo puro di sinistra. Ma non ha intenzione di sparare contro Ingroia per recuperare voti. E così lancia messaggi di pace: «La sinistra ha la pessima abitudine di insultarsi quando si divide. Io invece faccio gli auguri a Ingroia e a tutti i suoi alleati».


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