sabato 23 marzo 2013

SE L'INDICE DEL PIL NON VA BENE, IL BES ( BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE) NON VA MEGLIO


Qualche tempo fa sul Corriere venivano pubblicati i risultati di una ricerca ISTAT che si proponeva di valutare il benessere  degli italiani sganciandolo dal maledetto PIL. Un discorso di moda già da un po'. Sarkozy in Francia aveva predicato - per poco a dire il vero - l'opportunità di assumere indicatori diversi per valutare lo stato di salute di una Nazione e dei suoi cittadini. Anche i teorici della decrescita felice sono fautori dell'abbandono del PIL come totem.
Ok , vediamo, secondo il noto Istituto di ricerca come invece siamo messi dal lato della BES ("benessere equo e sostenibile" ).
Lo potete fare anche come gioco - esame personale, da soli o a cena con gli amici.
Si prendono una serie di voci guida, ben dodici in totale, e si da un immaginario voto - anche il classico da 1 a 10 - per quantificare il grado di soddisfazione che si prova nel campo indagato.
Iniziamo.
La prima voce riguarda il gradimento e la soddisfazione per le Istituzioni e la Politica.
Direi che peggio non si potrebbe iniziare. E infatti l'Istat registra su questi temi un giudizio negativo forte, marcato e trasversale (del resto il Grillismo è qui che trae principalmente la sua origine e la sua forza : il sentimento antipolitico e anti sistema ) . La sufficienza, notoriamente, spetta solo al Capo dello Stato, poi le forze dell'ordine , ma l'unico voto ALTO va ai vigili del fuoco, che prendono un bell'8.
I politici stanno sotto al 3 (!!!) , i partiti al 2 (!!!) . Alla voce giustizia ho avuto una soddisfazione pre orgasmica....4,4. Mi dispiace per mio padre, che fu un grande giudice, ma che oggi la magistratura sia a questo infimo livello di apprezzamento, beh, mi riempie di soddisfazione. Noi italiani non siamo poi così cretini.
Del resto, basta pensare, ma è solo un dato per tutti, alle carceri. 140 detenuti per una capienza limite di 100. Il 43% SENZA CONDANNA DEFINITIVA. Il che smentisce che sia un problema di poche carceri (che semmai dovrebbero esser ristrutturate), ma di abuso del carcere preventivo (che ipocritamente chiamano custodia cautelare).
Passiamo quindi alla Qualità dei Servizi.
Meglio della Politica sì, perché ci vuole poco. Ma sempre sotto la sufficienza , specie al Sud.
Abbiamo fatto un referendum demagogico sull'acqua, lasciando le cose come erano, cioè pessime, con uno spreco che fa gridare vendetta alla sete nel mondo, e che comunque lascia senza acqua ricorrentemente più di una famiglia su quattro in Calabria e Sicilia. . Non parliamo della raccolta dei rifiuti. . Tutti a riempirsi la bocca con la differenziata, ma intanto a Napoli provvedono spedendo il proprio pattume in Olanda, PAGANDO. In Italia ancora il 46% dei rifiuti finisce in discarica , tenendo conto che in Sicilia la percentuale sale al 93%, mentre in Lombardia al 7,7. Ottimo, ancorché ancora lontani da Germania e paesi del Nord Europa, che stanno all'!%.
Trasporti ...gli italiani dedicano un'ora mediamente ai loro spostamenti...A Roma si arriva all'ora e mezza...
Paesaggio e Patrimonio Culturale 
Se parliamo di ricchezza in questo settore, il gradimento, giustamente, s'impenna ! Ma il discorso cambia drasticamente, e così i giudizi, se si passa alla tutela di questi beni. L'abusivismo edilizio in Italia tocca vertici del 30%, mentre il degrado del paesaggio è avvertivo serio da circa il 20% della popolazione
Ambiente e Inquinamento.
Qui il discorso cambia radicalmente a seconda se si parla di metropoli, città e resto del territorio. La situazione è grave nei primi casi, molto meno negli altri
Benessere Economico
L'Italia è un paese dove gli ammortizzatori sociali e le famiglie hanno fatto discreto argine alla crisi peggiore dalla guerra ma la cosa sta durando troppo e questi argini sono assolutamente indeboliti e a rischio crollo.  Il 18% delle famiglie riceve aiuti in natura o in denaro ( che magari Befera vuole tassare...) . In aumento la forbice tra "ricchi e poveri".
Relazioni Sociali
E qui esce un dato che mi conferma una brutta sensazione che ho da tempo. Quando si parla di Italiani brava gente, per indicare un popolo generalmente solidale, umano, aperto, si ha la sensazione di raccontare un luogo comune, la narrazione di un Italia che non c'è più. Troppa cattiveria, livore, invidia e astio in giro.
Tradotto in termini statistici, nel nostro Paese solo il 21%, vale a dire 1 su 5, ritiene che ci si possa per lo più fidare degli altri. Pensate che nella fredda Danimarca, questo valore è al 60%.
Benessere Soggettivo.
Nel 2011, a inizio crisi (in realtà questa parte assai prima, nel 2008, ma noi riusciamo a fare finta di nulla per un po', grazie anche a quegli ammortizzatori cui sopra abbiamo fatto richiamo. Quasi un italiano su due si dichiara soddisfatto della propria vita, proprio in generale. Siccome l'Ammore è una bella cosa, ma anche la serenità lo è (anzi, forse di più...), ecco che dopo due annetti così gli italiani "contenti" sono scesi al 35%, cioè uno su tre...
Istruzione e Formazione 
Stiamo regredendo, e da un bel po'. La scuola, ascensore sociale per eccellenza, non svolge più questa funzione essenziale (a mio avviso di importanza pari all'alfabetizzazione e fornitura di una istruzione minima decente per tutti) . I giovani (15 -29 anni, che mi sembrano anche grandini ma vabbè )  che smettono di studiare  e nemmeno cercano un lavoro sono oltre il 20% . Il picco in Campania col 35 !
Lavoro
Beh, lo sappiamo. Disoccupazione record, oltre il 10%, e lavoro precario che non si stabilizza mai. I bassi salari creano il fenomeno dei lavoratori poveri, cioè di persone il cui reddito non è sufficiente per vivere dignitosamente.
Sanità.
Qui ci sarebbe la buona notizia che resta confermata la nostra longevità record. Solo i giapponesi vivono a lungo quanto gli italiani . Però la durata della vita non coincide con la qualità della vecchiaia, senza parlare del contraccolpo sociale ed economico di un paese che invecchia così tanto ed ha una natalità da tempo ferma a poco più di un figlio a famiglia. Non abbiamo poi buone abitudini dal punto di vista della salute : fumiamo ancora troppo, non mangiano frutta e verdura e siamo troppo pigri. Inoltre, i giovani - ma non solo - si sono messi a bere come i loro coetanei del Nord Europa.

Il quadro finisce qui, e come avete letto, non è entusiasmante. Niente riscatto rispetto al PIL in ribasso.
Però magari la VOSTRA pagella è migliore.
Provate a farla e magari postate un commento....







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