domenica 7 aprile 2013

FLIRT TELEFONICO ? E' COME TRADIRE ! GIUDICI ADDEBITANO SEPARAZIONE E SFIDANO IL TEMPO


E i giudici non finiscono di stupire....Noi avvocati avevamo ormai fatto accettare alle nostre clienti (ma anche ai maschi) come l'adulterio non fosse più motivo di addebito delle separazione, perché più spesso era facile provare che lo stesso avvenisse a rapporto logorato, e quindi effetto e non causa della crisi coniugale.
Ed ecco  che i giudici della Corte d'Appello di Lecce stabiliscono che il flirt telefonico è come tradire.
Professionalmente si aprono orizzonti infiniti, perché chattare immagino sia come telefonare, e i flirt su FB sono ormai migliaia e migliaia. Se bastano queste per l'addebito, le separazioni consensuali, oggi l'assoluta prevalenza, avranno uno scossone al ribasso  nelle loro bulgare percentuali. Perfetto. Vuoi mettere la parcella per una bella "giudiziale" con richiesta di addebito ?
A parte il profitto professionale, e fermo restando che magari, leggendo bene la motivazione, si potrà capire meglio la ratio seguita dai giudici, allo stato è facile per me dissentire.
Come detto, il tradimento vero e proprio DA TEMPO non è, di per sé, causa di addebito, in considerazione del principio che molto spesso veniva fornita la prova della relazione extraconiugale come conseguenza di un rapporto da tempo in crisi piuttosto che  la causa di esso. Può capitare che un rapporto sereno ma anche ultra decennale, venga travolta da un improvviso scoppio di passione per il/la collega. In questo caso è l'immaturità del coniuge preso da ricordi giovanili a far saltare il matrimonio, perché al "cuor non si comanda" e allora l'addebito ci sta : è  LA RELAZIONE la causa del tracollo.
Ma più spesso ci si trova a situazioni oltremodo grigie, quando non cupe, dove almeno uno dei due si trascina in casa chiedendosi a giorni alterni (e la domenica due volte) se rompere o meno. In questi casi, il soggetto terzo interviene come soggetto "salvifico", il traghetto per una nuova vita che da tempo si sogna ad occhi aperti.
In questo caso, assolutamente maggioritario,  niente addebito.
E così i giudici si regolavano.
Da un po' però si assiste ad un ritorno del valore della "fedeltà". Intesa a 360 gradi e quindi come RISPETTO dell'onore (parola desueta no ? eppure...) dell'altro. E quindi non è necessario il tradimento "fisico",  anche il solo flirt è motivo di mortificazione dell'onorabilità del coniuge, specie nel momento in cui la cosa si viene a sapere (se lo sa solo il "tradito" vale meno...pare...).
Tra l'altro, mi preme una curiosità..ma queste telefonate come sono state registrate ? Chi ha autorizzato questa intercettazione ? Che io sappia, solo quelle che hanno il placet dei giudici possono costituire prova in giudizio...oppure ci siamo americanizzati anche in questo ?
Quanto al flirt, al gioco della seduzione virtuale tra uomo e donna, mi viene in mente un aneddoto. Avevo un amico che lavorava alla FAO, che a Roma è come un paese dentro la città....Grazie al suo ruolo di impiegato, aveva molto tempo libero, tra pause pranzo e pause caffè....e siccome era un bel giovanotto, flirtava con una mezza dozzina di donne al giorno...Non era il solo. Alla fine, mi confessò : "Sai Stefano, in realtà a "giocare", giocano quasi tutti quelli in età per farlo....il flirt è divertente per gli uomini e gratificante per le donne....Poi i "fatti" sono in pochi a farli. Non più del 20%." 
Mi sembrava una percentuale più che accettabile per l'onorabilità dei coniugi ignari, ma così non la pensano i severi giudici pugliesi.
Illusi magari che con una sentenza raddrizzeranno le perdute "virtù" e gli antichi costumi.
Ecco l'articolo riportato sul Corriere.it




  •  Corriere della Sera 
  • Cronache >




VITA DI COPPIA DECISA LA SEPARAZIONE CON ADDEBITO

Il giudice condanna il flirt solo telefonico
«È come tradire»

«Anche il sospetto lede la dignità»

Flirtare al telefono con le colleghe può costare caro, al netto della tariffa del gestore. Lo sa quel marito di cui la Corte d'appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, ha rigettato il ricorso nella causa di separazione. Una serie di telefonate ammesse come prove lasciavano «chiaramente trasparire» legami sentimentali con due colleghe, «non ignoti sul posto di lavoro». I giudici hanno avvicinato il concetto di fedeltà coniugale a quello di lealtà e hanno stabilito che «la relazione con estranei rende addebitabile la separazione quando, in considerazione degli aspetti esteriori con cui è coltivata e dell'ambiente in cui i coniugi convivono, dia luogo a plausibili sospetti di infedeltà; pertanto ogni qualvolta essa, anche se non si sostanzi in un adulterio, comporti comunque offesa alla dignità e all'onore dell'altro coniuge».
La sentenza numero 85 del 2013 ha sorpreso non poco gli esperti di diritto di famiglia: è ormai raro che sia l'adulterio a causare l'addebito. «Fossi il legale del marito farei ricorso in Cassazione», dice la matrimonialista Valeria Mazzotta, del foro di Bologna. Considera eccessiva la decisione, ma individua subito l'elemento che può avere convinto i magistrati di Taranto. «Molto dipende dal contesto, probabilmente se la stessa cosa fosse successa in una grande città avrebbe avuto un esito diverso. Ma i coniugi vivono a Martina Franca, un piccolo centro. E quelle telefonate devono essere state lesive del decoro della moglie».
L'avvocato Laura Hoesch punta il dito contro la norma sull'addebito. «Per me andrebbe abolita. È anacronistica in una vita complessa dove le relazioni sono meno stereotipate di una volta. Non serve a niente. Le relazioni si rompono attraverso meccanismi complicati». Riconoscere l'addebito significa dare all'adulterio la colpa della crisi coniugale. «E questo non avviene quasi più. La replica più frequente davanti al giudice, perlopiù accolta, è che il tradimento è stato la conseguenza di un rapporto già logorato. Mentre il risarcimento danno è un'altra cosa, esula dalla relazione matrimoniale».
«Fedeltà - hanno scritto i togati pugliesi - non significasolo astenersi dall'avere rapporti sessuali con persone diverse dal coniuge, ma non tradire la fiducia reciproca che dura quanto dura il matrimonio». E la terapista di coppia Gianna Schelotto fa notare tutte le implicazioni psicologiche del flirt telefonico con una collega (e viceversa). «Vuol dire benevolenza, affettività, simpatia: un campo dal quale la moglie si sente esclusa. Forse è un eccesso ammettere la colpa, come in questo caso, ma di sicuro è stata riconosciuta l'insensibilità dell'uomo che non si è reso conto di aver ferito i sentimenti della compagna».
Come si fa a capire di aver passato il segno? «Quando viene il desiderio di incontrare nella realtà il partner telefonico, allora bisogna fermarsi», risponde il sessuologo Marco Rossi, che riconosce legittimità alle fantasie: «Sono anzi il motore del desiderio. Purché restino tali». Nel caso della coppia tarantina le trascrizioni delle conversazioni non lasciavano dubbi sul loro tenore. «Non so se sia stato fatto un processo alle intenzioni. Certo, oggi tutto il mondo virtuale, che un tempo era visto come una nicchia per depravati o personaggi d'élite, è un luogo come un altro, dove si fa conoscenza molto di più che andando in palestra. Se però dall'altra parte del filo c'è una persona reale che si conosce e si frequenta, il passaggio dalle parole ai fatti è solo una questione di tempo».

Nessun commento:

Posta un commento