martedì 2 aprile 2013

MA QUANDO ARRIVI, MALEDETTA PRIMAVERA ?


L'impazienza delle donne di smettere il guardaroba invernale e di alleggerirsi lo vedi dalle scarpe, che iniziano e rivelare la mancanza delle calze....e questo a dispetto della temperatura e del tempo effettivo, ma sulla base del calendario. Ciò detto, il cambio di stagione, sempre, ma pare particolarmente la primavera, è sempre un momento psicologicamente delicato. In Primavera di più perché c'è l'irrequietezza da "risveglio", i ritmi che, causa maggiore luce , si sfalzano, e mettiamoci pure l'ora legale...
Personalmente non mi sembra di avvertire questo grande squilibrio, mentre "temo" molto di più l'estate e segnatamente il mese di agosto, e per tre motivi :
1) il caldo, verso il quale, da bravo uomo di mezza età, mostro sempre maggiore insofferenza. E questo riguarda ovviamente TUTTA la stagione estiva, segnatamente luglio e agosto. Ricordo ancora come un incubo l'anno 2003 , quando il caldo iniziò ad APRILE e non diede tregua fino a settembre...un INCUBO che spero non si ripeta più
2) l'interruzione dei ritmi di vita abituali. Se conduci una vita che normalmente ti piace, o almeno non ti dispiace, l'estate, con le sue ferie e chiusure interrompe questa continuità e può essere motivo di turbamento. Il fenomeno è in diminuzione, in considerazione che non accade più, come un tempo, che ad agosto le città si svuotino e si assista alla serrata dei negozi e allo desertificazione delle strade, con improvvisa moltiplicazione dei parcheggi sotto casa. Questo ormai avviene, e in misura comunque ridotta rispetto al passato, per 7 - 10 giorni a cavallo di ferragosto. Ormai non ci sono più le grandi fabbriche (Fiat)  con centinaia di migliaia di operai che chiudevano praticamente per tutto il mese. La produzione rallenta, ma la fabbrica resta sempre aperta. E così avviene anche per molte imprese, con chiusura totale per non più di due settimane. Però l'Alterazione dei ritmi, per quanto ridotta, resta e qualcuno, come me, la subisce.
3) l'estate è la stagione della GIOVENTU'. Delle vacanze, dei nuovi incontri, del divertimento, degli amori anche fugaci...Per chi giovane non lo è più, come me, l'estate diventa un memento non sempre apprezzato.
E così, consapevole di rappresentare una assoluta minoranza, col tempo mi sono ritrovato ad apprezzare le giornate corte, il crepuscolo, e mi sono scoperto leopardiano, amante della sera "forse perché della fatal quiete tu sei l'imago, a me si cara vieni....".
La primavera invece la vivo come il Sabato del villaggio, il giorno prima del dì di festa, in genere  ricco di aspettative che poi rimangono più spesso deluse...
Vabbè, oggi veramente in vena Giacomina... (Leopardi) ...
Meglio che vi lasci al curioso servizio della rubrica Salute del Corriere.it



SALUTE

Mal di primavera, colpiti due milioni di italiani

Il problema sei volte più frequente nelle donne. E l'inverno eterno non aiuta chi già vive male il cambio di stagione

(Ansa)(Ansa)
Stanchezza diffusa, problemi di concentrazione, umore nero, ansia e irascibilità. Sono i tipici campanelli d'allarme del «mal di primavera», una sindrome che può colpire «circa 2 milioni di italiani. Persone che, in generale, risentono dei cambi di stagione». E il problema è «circa 6 volte più frequente nelle donne, rispetto agli uomini». Ne parla Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip) e direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano. Ma i meteopatici rischiano di vivere quella di quest'anno come una primavera ancora più «maledetta». Colpa del continuo perdurare, ai limiti dell'accanimento, di temperature gelide con pioggia e cielo grigio. «Questo inverno eterno certamente non aiuta l'umore di nessuno - osserva Mencacci - e rischia di peggiorare ulteriormente lo stato d'animo di chi già vive male il cambio di stagione».
L'INVERNO INFINITO - Oltre che con la consueta «primaverofobia», infatti, queste persone «stanno facendo i conti con l'esasperazione causata da un "continuum" con l'inverno che sembra non avere fine». Condizioni climatiche che, fra l'altro, «sembrano rispecchiare anche il clima di incertezza del periodo che sta vivendo il Paese», riflette lo specialista. In generale, ricorda, «i disturbi di stagione sono legati alla modificazione della quantità di luce, che induce cambiamenti a livello cerebrale». Com'è noto, «i passaggi più "pesanti" da superare sono quelli dall'autunno all'inverno e dall'inverno alla primavera. Ma se nel primo caso i segnali rivelatori sono stanchezza, sonnolenza, perdita di concentrazione e aumento del consumo di carboidrati, con l'arrivo della primavera oltre alla stanchezza ci sono l'irritabilità, l'irascibilità e il fatto di essere più ansiosi e meno concentrati». «Si tratta di disturbi affettivi che, in realtà, ci mostrano come siamo in collegamento con i ritmi della natura più di quanto non crediamo», sottolinea Mencacci. Se in primavera le piante sono in fermento, «in pratica lo siamo anche noi». Non solo. L'arrivo della primavera e i fastidi tipici di questa stagione pesano in modo particolare «anche su quel 10% della popolazione afflitto da disturbi dell'umore, circa 5-6 milioni di persone, di cui il 40% soffre in modo particolare proprio i "passaggi" stagionali, con manifestazioni che vengono considerate un peggioramento».
I CONSIGLI - Cosa fare allora, oltre ad armarsi di pazienza, aspettando che il peggio passi? «Per chi è in cura - conclude lo psichiatra - suggerisco un perfezionamento del trattamento farmacologico sulla base dei sintomi. Mentre, in generale, invito ad aumentare in questo periodo l'attivitá fisica, per favorire il processo di adattamento dell'organismo». (Fonte: Adn-Kronos Salute)

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