lunedì 1 aprile 2013

RENZI UNICA SPES , TUTTO IL RESTO E' NOIA


Dunque questa cosa dei Saggi non è piaciuta quasi a nessuno....Siccome a pensarla è stato un Presidente che ha grande prestigio popolare e sta per chiudere il suo settennato, i partiti tradizionali muovono critiche col silenziatore, anche perché loro non è che abbiano finora partorito di meglio.
Bersani, vabbé, abbiamo detto più volte...disperato all'idea di perdere il timone ( per sé e per il suo gruppo... magari  la responsabilità di cui tanto ha straparlato era in realtà quella nei confronti di chi l'ha sostenuto fin qui dentro al partito) si è indecorosamente genuflesso ai grillini ( e non è una vulgata della destra...basta vedere le derisioni di Crozza e di altri altri satirici della Sinistra...tra cui l'ascendente  Diego Bianchi, in arte "Zoro", conduttore di una simpatica trasmissione su Rai 3, "Gazebo" ) .  Grillo, ha i suoi problemi a tenere in riga i suoi, che tremano all'idea di dover tornare dopo magari solo due mesi alla "società civile" dalla quale provengono (e dove la maggior parte di loro faceva bene a rimanere), comunque al momento l'unica cosa che dice è no a tutto.
Il PDL come al solito deve guardare al doppio fronte : quello politico e quello giuridico, per proteggere il Capo,  e quindi deve far combaciare le due cose...
In questo casino, l'idea qual'è ? Tornare al voto ? A me andrebbe bene, però con questa legge elettorale stavolta è una roulette russa mica da poco...
Lo scenario più probabile è che si ripeta lo stesso stallo, con una maggioranza alla Camera dovuta solo al Porcellum (ma stavolta favorito pare essere il centro destra, Bersani lo sa ? ) e un Senato grosso modo come l'attuale, magari con la possibilità remota di una maggioranza tra coalizione di centro destra e moderati di centro, ma si tratterebbe di cosa molto risicata....E quindi che si fa ? Si ripete il teatrino di marzo ? Con stavolta Berlusconi a corteggiare Grillo (sarebbe capace, se gli servisse ! ) ?
Continuo a pensare, magari sbagliando, che l'unico asso che può sbloccare questa palude è Matteo Renzi.
Lui in pista, le ali radicali resterebbero spiazzate, Berlusconi si troverebbe di fronte alla possibilità della prima vera disfatta (finora, in sei elezioni, tre le ha vinte , due "pareggiate" e una persa prendendo più voti )  e magari farebbe sul serio il passo indietro che in tanti attendono, e un domani, se anche ci fosse un Parlamento senza maggioranza assoluta, le alleanze sarebbero possibili in mancanza di frontismi reciproci.
Sarebbe bello no ?
Intanto questi i commenti di pasquetta all'iniziativa presidenziale, sul Corriere.it


GLI ESPERTI NOMINATI DA NAPOLITANO

Pdl all'attacco sui saggi: «La casa brucia, facciano presto e si torni alle consultazioni»

La reazione di Alfano all'indomani della prima riunione delle commissioni. Solo i centristi condividono la scelta del Colle

Alcuni dei saggi nominati da Napolitano (Ansa)Alcuni dei saggi nominati da Napolitano (Ansa)
Si attenuano sempre di più gli entusiasmi sulle due commissioni decise da Napolitano per uscire dall'impasse della crisi di governo. E lo scetticismo arriva soprattutto dal centro destra, con Alfano che manda un messaggio ben preciso. «I saggi facciano presto». Il segretario politico del Pdl ha infatti dichiarato .«Riteniamo opportuno che il Presidente Napolitano riprenda le consultazioni con le forze politiche, e che le stesse forze politiche riprendano a parlarsi. La casa brucia e non sarebbero comprensibili altri rinvii e dilazioni».
«DI NUOVO AL VOTO» - Ma non solo. Alfano indica come possibile soluzione anche una ripresa delle consultazioni in tempi brevi e un ritorno al voto: «Per noi l'alternativa è chiarissima - ripete il segretario del Pdl - o c'è un'intesa politica piena che conduca a un Governo di larga coalizione centrato sulle necessarie riduzioni fiscali e sul rilancio dell'economia, o altrimenti è indispensabile andare subito al voto senza che sia resa impraticabile la finestra elettorale di giugno. Noi siamo assolutamente pronti anche a questa seconda ipotesi», conclude. E sulle polemiche interviene anche il portavoce del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Su Twitter Pasquale Cascella spiega la scelta del capo dello Stato. «Non sono generici saggi - afferma - ma personalità scelte con criteri oggettivi in funzione del lavoro già svolto e del ruolo ricoperto». Quindi riferisce i retroscena della telefonata con il presidente della Banca centrale europea: «Per la verità è stato Napolitano a chiamare Draghi (e altri) per approfondire la valutazione sulla situazione determinatasi».
SCETTICISMO - Il lavoro dei saggi inizia martedì mattina e si presenta quasi tutti in salita per lo scetticismo crescente di quasi tutte le forze politiche. Grillo definisce i saggi dei «badanti della democrazia» Fabrizio Cicchitto, per il Pdl, concede loro un tempo massimo di dieci giorni per convincere gli italiani della loro utilità. Ancora più netta Daniela Santanchè che per i saggi auspica «un lavoro brevissimo anche perché di tempo non ce ne è più». Come Sandro Bondi che attacca Monti e lancia una stoccata a Napolitano: «Non si può condividere l'affermazione del presidente della Repubblica secondo cui un governo il Paese in questo momento ce l'ha e può lavorare. Non possiamo dimenticare che solo un mese fa ci sono state nuove elezioni politiche per cui il governo della precedente legislatura, se pur in carica per ragioni formali, non ha alcuna legittimazione non avendo ottenuto la fiducia del nuovo Parlamento». Ma scettico si mostra anche il Pd. L'ex segretario Dario Franceschini parla di «soluzione utile, che può aiutare, ma che non può essere sostitutiva del luogo in cui certe decisioni si devono prendere, ovvero il Parlamento, nè mi pare una soluzione risolutiva».
I CENTRISTI - Solo i centristi sembrano pienamente in sintonia con Napolitano. «La soluzione trovata dal presidente della Repubblica è stata dettata dalla straordinarietà della situazione del Paese - afferma Giuliano Cazzola di Scelta civica -. Quelli che ne prendono le distanze dovrebbero spiegare quali altre soluzioni erano possibili. Di certo è stato opportuno aver rivitalizzato il governo Monti, che ha ben governato nella passata legislatura e che resta sicuramente un esecutivo migliore e più serio di quello a cui pensava Pier Luigi Bersani». Quanto alla scelta dei saggi è «la conseguenza di un Parlamento paralizzato dai veti reciproci. Poi, può essere preso sul serio un Parlamento pieno di grillini?».

1 commento:

  1. Dico solo:" Caro Napolitano, sei l'unico nostro riferimento. Ci mancherai moltissimo".

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