Francesco Totti è la Roma e la Roma è Francesco Totti.
Una banalità, ancor più che un assioma.
Nato nel 1976 ( a settembre compirà 36 anni, Platini smise a 32, Maradona andò via da Napoli a 31, Baggio smise proprioa 36 ), esordì in seria A nel 1993 , ancora sedicenne, con la maglia giallorossa e non ne ha indossata mai nessun'altra (se non quella azzurra, a cui non si è mai affezionato particolarmente come invece altri campionissimi ).
In 20 anni ha segnato 227 gol, portandosi al secondo posto nella classifica dei cannonieri di sempre in Italia ( Piola è primo con 274 gol, e forse 47 gol di distacco sono troppi per ambire al primato ).
Giocatore di classe indiscussa (personalmente, ritengo che solo Baggio sia stato più forte di lui tra i giocatori italiani degli ultimi due decenni) , il carattere e la sua spiccatissima romanità ne hanno fatto un campione amato solo dai suoi tifosi. A parte Baggio, che fu bandiera azzurra e mai di un solo club, gente come Maldini e Del Piero, che pure hanno vissuto la loro carriera con una unica maglia, sono stati non solo ammirati tecnicamente (questo accade anche per Totti) ma anche apprezzati e amati come esempi di sportività da tantissimi tifosi di altre squadre. Anche la scelta, peraltro motivata per ragioni fisiche, di lasciare la nazionale a soli 30 anni. non fu apprezzata nella penisola anche se per i romanisti fu l'ennesima prova di attaccamento e di fedeltà assoluta alla maglia giallorossa.
In una città come Roma, essere il re indiscusso per 20 anni è impresa incredibile, e così anche il sovrano giallorosso ha avuto - pochi - momenti in cui è stato messo in discussione e che lo hanno portato a immaginarsi giocatore altrove, all'estero, mai in Italia.
Ci fu un momento, in particolare, che sembrava certo il suo passaggio ai Galacticos, le All Stars del Real Madrid, che avevano iniziato a razziare fuoriclasse da ogni parte del mondo....Una squadra che aveva Zidane, pagato 90 miliardi alla Juventus, e Beckam, prelevato al suo fulgore dal Manchester United...
Credo che quello sia stato il momento in cui "er Pupone de Roma" sia stato veramente al bivio : rimanere unico, indiscusso re della sua città, restando però ai margini del grande calcio, oppure diventare una delle grandi stelle di una squadra mitica.
Totti scelse ancora una volta Roma e la Roma.
Ecco, in una intervista rilasciata in questi giorni a France Football, Totti rivela che quella scelta ogni tanto la rimpiange. Sicuramente l'amore della sua città lo compensa, ma il dubbio gli è rimasto.
E come non potrebbe ? Alla fine della sua carriera, lui che è stato graziato da una classe calcistica rara, alla fine avrà vinto uno scudetto, un titolo mondiale, non da primattore (era reduce da un infortunio gravissimo : fu un miracolo solo farlo scendere in campo, dove fece bene, ma senza essere decisivo), e trofei minori.
Poco, veramente troppo poco per uno che quando dice "avrei potuto vincere qualche Champions League e un paio di palloni d'oro" non fa la solita "sbrasata" romana, ma dice una cosa del tutto verosimile ma di cui mancherà per sempre la contro prova.
Francamente, sarei stato curioso di vedere se, in una squadra di fuoriclasse, Totti sarebbe emerso come protagonista assoluto, come certamente è stato a Roma.
Se dovessi scommettere, e pur non avendolo in simpatia, punterei sul sì.
Nell'intervista ritorna l'idea di espatriare, che ci sarebbero importanti offerte dall'estero...
Francamente non comprendo che senso avrebbe, adesso.
La sua carriera è alla fine, ha un altro anno di contratto con la Roma, e nel 2014 avrà 37 anni.
Tanti, oltretutto per un calciatore che già a 30 anni dovette fare una scelta perché non in grado di giocare troppe partite. Totti ha un fisico vigoroso ma non privo di acciacchi e di infortuni ne ha subiti parecchi, di cui un paio brutti,
Che senso ha chiudere lontano dalla città , e dalla società, a cui ha dato tanto ma che anche lo ha ripagato dandogli tutto ?
E' tardi Capitano. Forse, ALLORA, avrebbe avuto un perché.
Oggi no.
- Corriere della Sera >roma >
LA CRISI DELLA ROMA: ANCHE IL NUMERO 10 CI RIPENSA
Totti si confessa: fossi andato al Real...
Il capitano pronto a giocare all'estero
Per la prima volta in un'intervista a un magazine francese,
il simbolo giallorosso si dice disponibile a espatriare
Totti perplesso durante il derby di Coppa Italia (Ap)
ROMA - Nella grande crisi della Roma, dopo le liti e gli scambi di convenevoli tra Osvaldo e l'allenatore Andreazzoli,
si inserisce anche la crisi di vocazione di Francesco Totti: proprio
lui, il capitano che mai ha ceduto alle lusinghe di tanti club italiani,
adesso si dice disposto ad andare all'estero. Il numero 10 rivela a
«France Football» di avere tuttora «offerte da importanti squadre
straniere, non da italiane» e non esclude di poter fare la scelta di
andare a giocare fuori dall'Italia.
PENTITO MA MAI COI NEMICI - E
forse si è pentito di non aver mai accettato prima d'ora il grande salto
oltre frontiera, almeno a da retta alla rivista francese, secondo la
quale il Capitano avrebbe dichiarato: «Se fossi andato al Real Madrid,
avrei vinto 3 Champions League, 2 Palloni d'oro e tante altre cose.
Avrei avuto senza alcun dubbio molte più possibilità». A chi domanda se
sia davvero possibile vederlo chiudere la carriera in un altro club, via
dalla Roma, il numero 10 risponde: «In ogni caso, se dovessi fare tale
scelta, andrei a giocare all'estero e non in un club italiano». Pentito
sì, ma mai coi nemici.
Lo sconforto di Totti dopo la sconfitta con la Lazio (Ansa)
RIMPIANGO 2-3 SCUDETTI - Poi però è lo stesso Totti a precisare:
«Ma sono contento di quello che ho fatto». Anche se «ho il rimpianto di
non aver vinto altri 2 o 3 scudetti». Il magazine d'Oltralpe riporta
poi le battute di un Totti che scherza sulla rivalità con la Lazio, tema
che apre la lunga intervista (rilasciata prima del derby di Coppa
Italia): «Se tuo figlio Cristian ti dicesse fra qualche anno che esce
con una tifosa della Lazio?», chiede il giornalista francese. «A casa
non ci rientra», risponde Francesco. LA SCELTA DI MAMMA - Quand'era bambino con il sogno del calcio, sua madre optò per l'offerta della Roma: «Se avesse scelto la Lazio - dice Totti ridendo - penso che l'avrei ammazzata». Hai amici tifosi della Lazio?, chiede «France Football»: «Purtroppo sì», risponde lui. Il capitano non lo dice, ma anche sua moglie Ilary Blasi da bambina era una supporter biancoceleste.
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