Secondo me i Magistrati devono inventare un elisir di lunga vita per Berlusconi ....Solo la sua presenza, il suo evidente conflitto di interessi quando si parla di giustizia, costituisce ancora valido baluardo contro una seria rfiorma della Giustizia che rivolti come un guanto la Casta magistratuale.
Grazie a lui, persone di sinistra, mai tenere con l'ordine costituito e quindi anche con le toghe che ne fanno intrinseca parte, adesso imbracciano cartelli con scritte tipo "Ilda avanti tutta" e "Io sto con i giudici". Il Resistere, resistere, resistere, pronunciato dall'ormai pensionato , e dimenticato, Saverio Borrelli, divenne quasi un inno partigiano !
Nel 2012, con Berlusconi ai margini imperante il governo della salvezza (poi Monti proprio così non è stato, che se non c'era Draghi alla BCE...ciao Europa , Italia compresa !), sono emersi tanti problemi che l'alibi degli attacchi del Cavaliere coprivano. SI pensi ai casi Ilva, e Quirinale, con conflitto avanti alla Corte Costituzionale per conflitto di poteri tra organi dello Stato, persi entrambi dai giudici. Alla questione Ingroia, divenuto magistrato imbarazzante anche per le difese corporative di categoria che tra i magistrati sono regola. Alle polemiche di fuoco tra Grasso, neo Presidente del Senato, e Castelli, per interposta persona di Travaglio.
Un anno difficilissimo...ma per fortuna ecco che il Cav. è tornato in campo, e i magistrati tornano a respirare.
Non uso l'accortezza politically correct di parlare di CERTI magistrati. Penso senz'altro che le degenerazione politica, con evidente tracimazione dai propri confini istituzionali, riguardi una minoranza (folta) dei giudici. Però è quella movimentista, che fa rumore e detta la linea agli altri, che restano silenti, anche per comodità ( parte dei privilegi che vengono difesi con la scusa dell'indipendenza e dell'autonomia fanno comodo a tutti ).
Al Vicepresidente Vietti (CSM) e al Presidente Sabelli (ANM) un giornalista serio dovrebbe chiedere un commento sul rapporto 2012 della Commissione europea per l'efficienza della giustizia del Consiglio d'Europa. Una CAPORETTO per l'Italia. E a fronte delle solite giustificazioni - la più importante è la grande mole di procedimenti che continuamente proliferano, un dato indubbiamente fattuale - obiettare che queste NON c'entrano con un sistema dove la meritocrazia e la responsabilità personale sono del tutto assenti.
I numeri sfoderati da Stefano Livadiotti, un giornalista d'inchiesta dell'ESPRESSO, non delle cordate mediatiche del Cavaliere, nell'intervista che di seguito riporto pubblicata dal quotidiano on line AFFARI.IT , sono senza appello, e NON inediti. Semplicemente , in genere non li trovi tutti insieme. E invece qui si fa una summa delle colpe e delle inefficienze di quella che , oggi, in Italia, non è certo l'unica Casta, ma quella più potente e intoccabile, assolutamente sì.
Buona (si fa per dire) Lettura
L’Italia (in)giusta
Giovedì, 16 maggio 2013 - 15:19:00
di Sergio Luciano"Nessun sistema può essere efficiente se non riconosce alcun criterio di merito", spiega ad Affaritaliani.it Stefano Livadiotti, giornalista del settimanale L'Espresso e autore di "Magistrati-L'ultracasta", una scottante inchiesta giornalistica che sta aggiornando. "Il vessillo dell'indipendenza i magistrati lo agitano in continuazione e a volte a sproposito", continua. "E' evidente che Silvio Berlusconi ha un enorme conflitto d'interessi in materia, che ne delegittima le opinioni, ma ciò non toglie che la proposta di riforma avanzata all'epoca da Alfano, con la separazione delle carriere, la ridefinizione della disciplina e la responsabilità dei magistrati, fosse assolutamente giusta".
Dunque niente meritocrazia, niente efficienza in tribunale?
"Giudica tu. L'attuale normativa prevede che dopo 27 anni dall'aver preso servizio, tutti i magistrati - indipendentemente dagli incarichi svolti e dai ruoli ricoperti - raggiungano la massima qualifica di carriera possibile. Tanto che nel 2009 il 24,5% dei circa 9000 magistrati ordinari in servizio era appunto all'apice dell'inquadramento. E dello stipendio. E come se un quarto dei giornalisti italiani fosse direttore del Corriere della Sera o di Repubblica".
E come si spiega?
"Guarda, non si spiega. Io stesso quando ho studiato i meccanismi sulle prime non ci credevo. Eppure e così. Fanno carriera automaticamente, solo sulla base dell'anzianità di servizio. E di esami che di fatto sono una barzelletta. I verbali del Consiglio superiore della magistratura dimostrano che dal 1° luglio 2008 al 31 luglio 2012 sono state fatte, dopo l'ultima riforma delle procedure, che avrebbe dovuto renderle più severe, 2409 valutazioni, e ce ne sono state soltanto 3 negative, una delle quali riferita a un giudice già in pensione!".
Tutto questo indipendentemente dagli incarichi?
"Dagli incarichi e dalle sedi. I magistrati hanno sempre sostenuto che legare gli incarichi al grado significherebbe minare la loro l'indipendenza.E questa carriera automatica si riflette, ovviamente, sulla spesa per le retribuzioni. I magistrati italiani guadagnano più di tutti i loro colleghi dell'Europa continentale, e al vertice della professione percepiscono uno stipendio parti a 7,3 volte lo stipendio medio dei lavoratori dipendenti italiani. Il collega tedesco si accontenta di un multiplo più ragionevole: 1,7"
Quasi sempre i magistrati addebitano ritardi e inefficienze al basso budget statale per la giustizia.
"Macchè, il rapporto Cepej dimostra che la macchina giudiziaria costa agli italiani, per tribunali, avvocati d'ufficio e pubblici ministeri, 73 euro per abitante all'anno (dato 2010, ndr) contro una media europea di 57,4. Quindi molto di più. I quattrini ci sono, forse vengono solo spesi male. In Italia ci sono 2,3 tribunali ogni 100 mila abitanti; in Francia uno. Ogni magistrato italiano dispone di 3,7 addetti non togati; contro i 2,7 della Germania. Se poi ci aggiungi gli stipendi…".
Ma almeno rischiano sanzioni disciplinari?
"Assolutamente no, di fatto. Il magistrato è soggetto solo alla disciplina domestica, ma sarebbe meglio dire addomesticata, del Csm. E cane non mangia cane. Alcuni dati nuovi ed esclusivi lo dimostrano".
Quali dati?
"Qualunque esposto venga rivolto contro un magistrato, passa al filtro preventivo della Procura generale presso la Corte di Cassazione, che stabilisce se c'è il presupposto per avviare un procedimento. Ebbene, tra il 2009 e il 2011 - un dato che fa impressione - sugli 8909 magistrati ordinari in servizio, sono pervenute a questa Procura 5921 notizie di illecito: il PG ha archiviato 5498 denunce, cioè il 92,9%; quindi solo 7,1% è arrivato davanti alla sezione disciplinare del Csm".
Ma poi ci saranno state delle sanzioni, o no?
"Negli ultimi 5 anni, tra il 2007 e il 2011, questa sezione ha definito 680 procedimenti, in seguito ai quali i magistrati destituiti sono stati…nessuno. In dieci anni, tra il 2001 e il 2011, i magistrati ordinari destituiti dal Csm sono stati 4, pari allo 0,28 di quelli finiti davanti alla sezione disciplinare e allo 0,044 di quelli in servizio. Sempre negli ultimi 11 anni, quelli rimossi dal Cms sono stati otto. In totale, e sempre nel decennio 2001-2011, la sezione disciplinare ha esaminato 1425 casi, emettendo 352 condanne, che nel 76,1% dei casi sono consistite nelle due pene più leggere".
Su quali accuse?
"Per il 22% dei casi erano denunce per ritardo nel deposito dei provvedimenti, il 10% ingiuria e diffamazione, per l'8,4% riguardavano provvedimenti abnormi o contenenti gravi e inescusabili errori, per il 6,3% erano riferite a tardiva o mancata scarcerazione: c'è stato un giudice che s'è dimenticato un extracomunitario in galera per svariati mesi oltre termini. Nel 5,2% riguardavano la violazione delle norme processuali, nel 3,1% dei casi l'astensione o omissione da atti dovuti".
Ma c'è anche una legge sulla responsabilità civile, che permette a chi subisca un errore giudiziario di essere risarcito!
"In teoria sì, è la legge 117 dell'88, scritta dal ministro Vassalli per risponde al referendum che aveva abrogato le norme che limitavano la responsabilità dei magistrati. Fu stabilito un limite di due anni per l'esercizio dell'azione, fu introdotto un filtro di ammissibilità e fu deciso che lo Stato avrebbe potuto rivalersi dei danni liquidati a risarcimento di un errore giudiziario sullo stipendio del magistrato colpevole, col tetto massimo di un terzo di stipendio annuo, salvo casi di dolo".
Be'? E com'è andata, questa legge?
"Dalla prima applicazione della legge dell'88 al 2011, nell'arco 23 anni, sono state proposte in Italia - dati ufficiali - 400 cause di richiesta di risarcimento danni per responsabilità dei giudici. Di queste, 253 pari al 63% sono state dichiarate inammissibili con provvedimento definitivo. Ben 49, cioè 12% sono in attesa di pronuncia sull'ammissibilità, 70, pari al 17%, sono in fase di impugnazione di decisione di inammissibilità, 34, ovvero l'8,5%, sono state dichiarate ammissibili. Di queste ultime, 16 sono ancora pendenti e 18 sono state decise: lo Stato ha perso solo 4 volte. In un quarto di secolo è alla fine è stato insomma accolto appena l'1 per cento delle pochissime domande di risarcimento".
In un simile quadro, è già molto avere i dati…
"In questo caso i dati ci sono, in altri no. La magistratura non ama la trasparenza in casa sua. Ne sa qualcosa Renato Brunetta, che da ministro della funzione pubblica, fece chiedere dal suo ministero al Consiglio superiore della magistratura a quanto ammontassero i gettoni del primo presidente della Corte di Cassazione, che del Csm è membro di diritto. Un dato che gli serviva per stabilire un tetto agli stipendi pubblici. Il Csm non rispose. Allora Brunetta chiese al collega Guardasigilli Alfano, che non lo sapeva neanche lui. Così, insieme tornarono alla carica con il Consiglio, che rifiutò di mettere nero su bianco il dato".
Cioé non si sa quanto lavorano e guadagnano?
"Da dati ricostruiti sulla base di un atto ufficiale del Csm, che ho pubblicato senza smentita, risulta che da un magistrato ci si possono attendere 1560 ore di lavoro all'anno, che diviso per 365 vuol dire che lavora 4,2 ore al giorno. Sugli stipendi bisogna vedere caso per caso, perché ci sono molte variabili. Quel che è certo, perché l'ho scritto su "l'Espresso" e non sono stato smentito, un consigliere Csm, sommando stipendi base, gettoni, rimborsi e indennizzi, e lavorando 3 settimane su 4 dal lunedì al giovedì (il venerdì si riunisce solo la sezione disciplinare), quindi 12 giorni al mese, guadagna 2700 euro per ogni giorno di lavoro effettivo".
OTTO MAZZANTI
RispondiEliminaVa bene rivedere le retribuzioni, la qualità e la responsabilità dei giudici, ma dopo che si concludono i processi per Berlusconi. Altrimenti è evidente il tentativo di delegittimare la categoria dei magistrati mentre sono in corso i processi e a beneficio dell'ex presidente del consiglio.
E infatti , come ho scritto, è proprio Berlusconi l'alleato migliore dei magistrati. Grazie a lui che le riforme non si possono fare. Fossi Sabelli e glialtri, farei le novene per allungare la vita del Cavaliere
EliminaOTTO
EliminaAllora siamo entrambi d'accordo che prima si concludono i processi per Berlusconi meglio è per tutti. Senza legittimi impedimenti discutibili, senza amnistie, senza prescrizioni. Se risulterà innocente ne guadagnerà anche lui in termini di immagine, se risulterà colpevole a livello penale sconterà la pena, come tutti i comuni mortali. Dopo, riformiamo tutto il potere giudiziario
Siamo d'accordo che la realtà è questa, NON che sia giusto. Perché le riforme in questione sono oggetto di progetti pendenti dalla PRIMA Repubblica. La legge sulla responsabilità dei Magistrati è del 1988. Per non parlare di quelle pure approntate dai governi di Prodi e rimaste lettera morta. Credo che sia evidente come sia ingiusto bloccare delle riforme che servono a TUTTI i cittadini - avere giudici più efficienti, sia per produttività che per capacità - perché sospettate di favorire UNO. A parte questo, ricordo solo che amnistie e prescrizioni sono istituti giuridici previsti dalle leggi. Se vi sono i presupposti per applicarli, non si può certo non farlo perché l'imputato ci sta antipatico.
EliminaOTTO
EliminaNon è una questione di antipatia a livello epidermico, è l'occasione che abbiamo per dimostrare a noi stessi e all'estero che il premier che ha governato l'Italia nella maggior parte degli ultimi 20 anni è una persona onesta e degna di ricoprire il ruolo di onorevole e premier. Sono spesso all'estero per lavoro, e dal di fuori sembra che siamo governati da leader indegni, da esponenti politici collusi con la mafia, da chi arriva al potere politico perchè già in possesso di altri poteri, etc. Vorrei che si acclarasse in modo inequivocabile per noi e per gli altri che all'estero si sbagliano, e che i loro giudizi e pregiudizi sono infondati. Ma per acclarare in modo inequivocabile l'enigma, un'amnistia, una prescrizione o una legge ad personam non aiutano affatto, anzi confermano la tesi che in Italia i nodi significativi degli intrecci tra criminalità e politica non si processano, ma si insabbiano.
Posso capire il ragionamento, ma temo pecchi per ottimismo. Le persone le loro idee se le fanno, e le mantengono, a PRESCINDERE dalle sentenze. Andreotti è colpevole o innocente ? Faccio un altro esempio, a me caro : Adriano Sofri. Condannato definitivamente come mandante dell'omicidio del commissario Calabresi. Bene, moltissime persone, forse addirittura la maggioranza (io comunque tra loro) pensano che sia innocente. E non cambiamo idea. Per Berlusconi sarà lo stesso, comunque vada. Chi lo vede come un perseguitato continuerà a farlo, anzi traendo dalle condanne la prova della loro convinzione, e chi lo ritiene il diavolo, in caso di assoluzione penserà alla corruzione arma dei potenti. Per questo bisogna (bisognerebbe. più realistico) tenere BEN separati i campi del DIRITTO da quelli dell'ETICA.
EliminaZOOEY
RispondiEliminaNon voglio commentare il post ma voglio fare una domanda. I giudici che hanno prosciolto Berlusconi sono di destra?
Immagino che la domanda si riferisca al mio commento, però nel post c'è la spiegazione della mia osservazione : la Magistratura va riformata. A vizi antichi - come la commistione tra pubblica accusa e giudici, che esiste solo nel nostro paese, e non è il solito modo di dire, controllare ! - si sono aggiunte problematiche nuove, legate ad una società più complessa e anche più conflittuale. Questo comporta l'esigenza di una maggiore preparazione e specializzazione degli operatori del diritto, e quindi, avvocati e ancora di più (visto il diverso potere ) magistrati. La riforma della giustizia passa per criteri di selezione e valutazione, anche in corso di carriera, che i diretti interessati, con la giustificazione che in questo modo si potrebbe ledere la loro indipendenza e autonomia, non vogliono assolutamente. Quindi, tornando alla domanda, leggitimamente provocatoria come del resto era il mio commento, la risposta è NON LO SO. So, senza dubbio alcuno, che il sistema Giustizia non funziona, e i giudici hanno grandi colpe per questo. E Berlusconi gli fa un gran comodo.
EliminaTETSUO (OK VIRGILIO)
RispondiEliminaMa i giudici guadagnano 80mila euro al mese????
OVVIAMENTE no.
EliminaLeggendo l'articolo, si vede che il calcolo fatto dal giornalista, Livadiotti, è provocatorio e centrato sul rapporto tra ore lavorate e retribuzione percepita (tra l'altro non ad inizio carriera, diciamo a due terzi). Il problema che si evidenzia è 1) la proporzione tra lavoro e retribuzione 2) l'assenza di meritocrazia. A quei livelli di reddito i giudici ci arrivano comunque. Bravi o no,