mercoledì 29 maggio 2013

LA PORNOGRAFIA ON LINE DILAGA, E CON ESSA I PROBLEMI SESSUALI AD ESSA COLLEGATI


Non voglio fare l'intellettuale snob e tantomeno l'uomo virtuoso. Non appartengo a nessuna delle due categorie. Non sono un fustigatore della morale, un ossessionato dal Bunga Bunga e difendo il diritto di Strauss Kahn di definirsi un libertino nella vita privata che è sua e non deve riguardare gli altri (giudici per primi ). Di più, sono un'estimatore di Milo Marara e dei suoi fumetti erotici. Viceversa non sono un cultore della pornografia. Del sesso mi piace l'intimità, il mistero, la complicità, oltreché naturalmente l'avvenenza del partner, la sua fisicità (con preferenze peraltro piuttosto banali e nazionalpopolari...). Come tanti, ho girovagato su internet e ho constatato la facilità che i giovani di oggi hanno rispetto a noi, adolescenti degli anni 70, che le riviste porno (non parliamo dei filmini, che non avremmo nemmeno saputo dove vedere ...) facevamo immensa fatica a procurarcele . Però una cosa ricordo dell'epoca, nelle rare occasioni, poi confermata quando l'accesso alla pornografia era potenzialmente semplice : il genere mi annoiava.
A differenza dei film e dei fumetti erotici, la pornografia è ripetitiva, non ha storia, trama, senso. Una  lezione di anatomia in primo e anche primissimo piano...che presto finisce per stancare.
Almeno, a me fa questo effetto. Però, da quello che leggo dalle ricerche della Società italiana di andrologia medica, la mia reazione è positiva perché "anticipa" , e quindi mi preserva, da un effetto tipico dell'eccessiva esposizione a materiale pornografico . l'assuefazione visiva, la perdita di desiderio, l'eccesso autoerotizzante.  Insomma, la noia prevalente per questo genere mi ha salvato da disturbi come l'eiaculazione precoce e la difficoltà di eccitarsi nelle situazioni reali.
Il problema pare essere viceversa in crescita per i maschietti, giovanissimi compresi.
L'articolo è postato sul Corriere on line

  • Corriere della Sera >Salute >

un fenomeno che riguarda sempre di più i minorenni

La pornografia online
mette a rischio la sessualità

In crescita costante la «pornodipendenza». Fra le conseguenze calo del desiderio e inaridimento affettivo

La pornografia su Internet mette a rischio la sessualità dei giovaniLa pornografia su Internet mette a rischio la sessualità dei giovani
Adolescenti «malati di sesso online». Il 25% dei giovani tra i 14 e i 16 anni passa troppo tempo collegato a siti porno, col rischio di sviluppare disfunzioni sessuali. Le più frequenti: eiaculazione precoce e diminuzione del desiderio. I dati, elaborati dalla Società italiana di andrologia medica e medicina della sessualità (Siams), sono stati presentati a Vitorchiano dall'Istituto progetto uomo in occasione del Festival dei saperi educativi che si è appena concluso, e dimostrano che passare ore ed ore davanti ad immagini porno può causare patologie come la dipendenza dal sesso e la pornodipendenza. MINORENNI - Dalla ricerca emerge che dal 2005 ad oggi il numero degli habitué di siti porno è quasi raddoppiato: da 5 a 8 milioni in Italia. Di questi, il 10% è costituito da minorenni. «La dipendenza da sesso non è un fenomeno nuovo - spiega lo psicologo e pseudoterapeuta Stefano Bovero - si tratta di un comportamento caratterizzato da un desiderio sessuale anomalo che coinvolge l'attività del pensiero a tal punto da interferire seriamente con le normali attività quotidiane, e persino da non consentire più di perseguire altri scopi nella vita. Oggi questo disturbo è stato inserito tra le nuove dipendenze in quanto ha considerevolmente aumentato la sua, ancorché sottovalutata e drammatica, incidenza sociale. La pornodipendenza invece - continua Bovero- appare come una particolare estensione autoerotica dello stesso aspetto compulsivo».
CALO DEL DESIDERIO - Passare troppo tempo davanti ad immagini erotiche inoltre può provocare una diminuzione del desiderio sessuale. «Il calo del desiderio è dovuto al fatto che la pornodipendenza abitua il soggetto a fare tutto da solo - spiega lo specialista - e lo disabitua a contesti affettivi reali eliminando la corrente di tenerezza: la pratica esasperata dell'autoerotizzazione mediata dalla pornografia favorisce il calo del piacere e del desiderio erotico verso un autentico oggetto d'amore. L'eiaculazione precoce - conclude Bovero - obbedisce alla stessa logica, risolvendo in fretta l'incapacità relazionale del soggetto, le cui risorse neurologiche vengono progressivamente consumate, modificando la chimica cerebrale» (Fonte Adnkronos Salute)

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