Se 540 milioni di euro vi sembrano pochi....Certo Berlusconi è ricco, le sue aziende , Mediaset, Mondadori e molto altro sembrano reggere la crisi meglio di altre, ma mezzo miliardo sono una montagna di denaro (la frode fiscale per cui il Cavaliere è stato condannato "pesa" 7 milioni...) e la botta è di quelle che possono tramortire.
C'è chi dice che questi soldi sarebbero già stati versati ma non credo sia così. A suo tempo i legali delle parti raggiunsero un accordo per il quale a fronte di una fideiussione bancaria, la CIR di De Benedetti rinunciava ad esigere l'esecuzione immediata della sentenza, che era esecutiva fin dal primo grado, attendendo l'esito della Cassazione (non era generosità, era prudenza. Avreste il coraggio di spendere mezzo miliardo col pensiero concreto di doverlo restituire ? ). Che ora però è arrivato, e il proprietario del gruppo Espresso può passare all'incasso senza timore di dover più restituire il tesoro che gli viene attribuito. Se Mondadori non paga, pagherà la banca garante, che poi si rivarrà sul debitore.
Insomma, il momento del pagamento è ora.
Diluvia sul bagnato, si può ben dire, e veramente non si assiste ad un'uscita di scena soft. Di questo passo, Craxi sembrerà un raccomandato...
Marina Berlusconi tuona furibonda, e chissà se alla fine si decida, di fronte all'evidenza che questo agognato salvacondotto per il padre ( e per le aziende di famiglia) NON arriverà, di prendere lei il testimone e cercare di continuare la lotta politica.
Una sorta di Evita Peron...
Ecco la cronaca come riportata dalla redazione on line di Libero
Lodo mondadori
Marina Berlusconi: "Sentenza inaccettabile"
L'erede del Cav a muso duro contro le toghe: "Da vent'anni sono alleate con De Benedetti, vogliono rovinarci"
Marina Berlusconi è infuriata: la sentenza
della Cassazione che conferma gran parte del maxi-risarcimento che la
famiglia Berlusconi deve alla alla Cir di Carlo De Benedetti non le va affatto giù. Dopo vent'anni di battaglie legali, la vicenda del Lodo Mondadori finisce nel modo peggiore per la Fininvest e Marina, che a capo delle aziende coinvolte, non ci sta. L'assegno da 541,2 milioni di euro
rischia di mettere a soqquadro i conti della Finivest e le prime
dichiarazioni della figlia del Cavaliere raccontano tutta la delusione
per una sentenza che, a Segrate, ha sapore decisamente politico: "Da
vent'anni certa magistratura assieme al gruppo editoriale di Carlo De
Benedetti tentano di eliminare dalla scena politica mio padre
aggredendolo su tutti i fronti".
Anomalia - Marina veste i panni del leader e attacca a tutto campo: "La magistratura ci impone definitivamente di finanziare proprio il gruppo De Benedetti, per un importo spropositato, infinitamente superiore al valore della partecipazione Fininvest nella Mondadori. Tutto ciò è compatibile con la democrazia?". Il presidente di Finivest e del gruppo Mondadori dimostra tutta la sua delusione per una sentenza che non si aspettava: "Davvero si puo' far finta di niente di fronte ad una simile anomalia?". La Berlusconi sa, dice, "che le sentenze si devono rispettare" però non riesce a nascondere l'attesa per la lettura delle motivazioni che hanno spinto gli ermellini a confermare sostanzialmente tutto l'impianto accusatorio. Il piccolo sconto di 23 milioni di euro, infatti, non basta ad addolcire una sentenza definitiva che Marina non ha paura a definire "ingiusta". Queste sentenze, dice, "non solo si possono, ma si devono criticare". "Questo - dice - è un verdetto in palese contrasto con la realtà dei fatti ma anche con le regole del diritto".
Figlia manager - Marina Berlusconi del padre Silvio è sempre stata braccio destro. All'indomani della sentenza della Cassazione che ha condannato il Cavaliere in via definitiva per frode fiscale, Marina è stata giorni a Palazzo Grazioli, a Roma, per mostrare la sua vicinanza al padre. Tanto vicina che in quelle ore le voci di una successione familiare alla guida del centrodestra si facevano via via più insistenti. Lei, presidente di Finivest e Mondadori, fu costretta a smentire con fermezza anche se sono ancora molti quelli che sognano una scheda elettorale con la scritta "Berlusconi presidente".
Falchi - Proprio all'interno del Pdl, infatti, c'è chi continua a sostenere, nonostante le smentite, una candidatura di Marina a Palazzo Chigi. I falchi di sicuro, ma non solo. Lei ricorda tanto il padre e rappresenta ad oggi la sola possibilità per "vendicare" politicamente il Cavaliere: sarebbe l'unica, è il ragionamento dei suoi sponsor più accesi, in grado di guidare il popolo di centrodestra verso una vittoria elettorale. Dalla sua ha il nome, tanti piccoli leader di partito pronti a sostenerla e, come si è visto oggi, anche una buona dose di carisma.
Anomalia - Marina veste i panni del leader e attacca a tutto campo: "La magistratura ci impone definitivamente di finanziare proprio il gruppo De Benedetti, per un importo spropositato, infinitamente superiore al valore della partecipazione Fininvest nella Mondadori. Tutto ciò è compatibile con la democrazia?". Il presidente di Finivest e del gruppo Mondadori dimostra tutta la sua delusione per una sentenza che non si aspettava: "Davvero si puo' far finta di niente di fronte ad una simile anomalia?". La Berlusconi sa, dice, "che le sentenze si devono rispettare" però non riesce a nascondere l'attesa per la lettura delle motivazioni che hanno spinto gli ermellini a confermare sostanzialmente tutto l'impianto accusatorio. Il piccolo sconto di 23 milioni di euro, infatti, non basta ad addolcire una sentenza definitiva che Marina non ha paura a definire "ingiusta". Queste sentenze, dice, "non solo si possono, ma si devono criticare". "Questo - dice - è un verdetto in palese contrasto con la realtà dei fatti ma anche con le regole del diritto".
Figlia manager - Marina Berlusconi del padre Silvio è sempre stata braccio destro. All'indomani della sentenza della Cassazione che ha condannato il Cavaliere in via definitiva per frode fiscale, Marina è stata giorni a Palazzo Grazioli, a Roma, per mostrare la sua vicinanza al padre. Tanto vicina che in quelle ore le voci di una successione familiare alla guida del centrodestra si facevano via via più insistenti. Lei, presidente di Finivest e Mondadori, fu costretta a smentire con fermezza anche se sono ancora molti quelli che sognano una scheda elettorale con la scritta "Berlusconi presidente".
Falchi - Proprio all'interno del Pdl, infatti, c'è chi continua a sostenere, nonostante le smentite, una candidatura di Marina a Palazzo Chigi. I falchi di sicuro, ma non solo. Lei ricorda tanto il padre e rappresenta ad oggi la sola possibilità per "vendicare" politicamente il Cavaliere: sarebbe l'unica, è il ragionamento dei suoi sponsor più accesi, in grado di guidare il popolo di centrodestra verso una vittoria elettorale. Dalla sua ha il nome, tanti piccoli leader di partito pronti a sostenerla e, come si è visto oggi, anche una buona dose di carisma.
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