giovedì 10 ottobre 2013

DOPO 5 ANNI DALLA CONDANNA, LA FRANZONI FUORI DAL CARCERE DURANTE IL GIORNO.


Confesso che la prima cosa che ho pensato leggendo la notizia che la Franzoni era stata ammessa al lavoro fuori dal carcere è stata " DI GIA' ??". Non credo che nessuno che legga il Camerlengo lo sospetterà di appartenere al triste e gonfio partito dei forcaioli.
Però il mio essere ferocemente garantista riguarda la difesa di principi sacri quali la presunzione di innocenza, il carcere da conoscere solo dopo la condanna definitiva (tranne casi eccezionali di gravi e comprovati elementi di  pericolosità del soggetto accusato ) , la detenzione non solo afflittiva ma possibilmente finalizzata al recupero del condannato. Tutta roba che si trova nella Costituzione eh ? Mica inventata. 
Sono uno convinto che meglio 10, 100,1000 colpevoli fuori che un solo innocente dentro, e quindi che sia vera civiltà sancire che non può esservi condanna senza prove che vincano e vadano "oltre ogni  ragionevole dubbio".
Ma detto tutto questo, e stabilito che gli errori giudiziari (da noi decisamente troppi...) ci possono essere e che è bene avere strumenti che li riconoscano e li riparino (li abbiamo : l'istituto della Revisione ) , quando uno è stato condannato, poi la pena va scontata. Questo caso non c'entra con amnistia e indulto, istituti pure previsti che rispondono a problematiche gravi, da trattare con serietà e prudenza (e comunque normalmente non riguardano mai reati di particolare gravità, quali l'omicidio). 
Tornando alla Franzoni, è stata condannata a 16 anni per l'omicidio del figliolo, e già la pena non sembrò severa, visto il reato (infatti in primo grado le furono dati 30 anni, diminuiti a 16 per le attenuanti generiche). 
Entrata in carcere nel 2008, dopo poco più di 5 anni è ammessa al lavoro esterno, per cui esce di carcere la mattina e rientra la sera.
Sicuramente se questa misura è stata concessa , senza che nemmeno fosse trascorso la metà del tempo previsto, ci saranno dei motivi giuridici tecnici che lo hanno permesso.
Inevitabili però le reazioni polemiche, che infatti subito si sono scatenate. 
Perché delle due l'una : o la Franzoni è innocente, come ha sempre sostenuto, e allora 5 anni anni dentro sono una mostruosità. Oppure è colpevole di omicidio volontario, come è stato sentenziato.
E allora la legge è sbagliata.


Delitto di Cogne, Anna Maria Franzoni
ammessa al lavoro esterno

È stata condannata a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele

 
Anna Maria Franzoni (Ap/Ramella)Anna Maria Franzoni (Ap/Ramella)
Anna Maria Franzoni, condannata nel 2007 in appello a 16 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Samuele Lorenzi, avvenuta la mattina del 30 gennaio 2002 a Cogne, è stata ammessa al lavoro esterno dal carcere di Bologna. Può uscire la mattina per poi rientrare la sera nella struttura della Dozza. Da lunedì scorso la donna si reca a lavorare ogni mattina in una cooperativa del bolognese. LA PRIGIONE - Franzoni si trova in carcere dal 22 maggio 2008, subito dopo la conferma della sentenza d’Appello da parte della Corte di Cassazione. Era stata arrestata una prima volta il 14 marzo del 2002, per essere scarcerata alla fine del mese su decisione del Tribunale del riesame.Il 4 ottobre di quell’anno lo stesso Tribunale aveva cambiato parere dichiarando di nuovo valido l’ordine di cassazione, ma il gip di Aosta, Fabrizio Gandini, lo aveva ritirato per la «cessazione delle esigenze cautelari».
LA NORMA - La possibilità di lavoro esterno viene concessa, secondo l’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario, a coloro che hanno già scontato più di metà della pena. Nel caso Franzoni anche perché la donna ha un figlio minore (Gioele, nato a quasi un anno dalla morte di Samuele).

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