domenica 13 ottobre 2013

"IO CHE HO VOTATO BERSANI, OGGI VOTO RENZI. E VI DICO PERCHE'."


Ho trovato interessante riportare il pensiero di un uomo impegnato nel PD, ieri votante di Bersani alle primarie e oggi favorevole alla leadership di Renzi, sia alla segreteria che (ritengo) domani (che comunque non si prevede lontanissimo) alle elezioni. Lui è Giovanni Taurasi, ed è l'autore e il curatore, citato già altre volte sul Camerlengo, di Quinto Stato, un Blog che cura una sorta di Rassegna Stampa Progressista e al quale, udite udite !, io sono iscritto come follower.
Di seguito all'articolo, posto due commenti, uno favorevole, l'altro no, di elettori del PD. Non ritengo peregrina l'obiezione del secondo che rileva che, man mano che Renzi si avvicina ai posti dove si decide, la sua vulgata diventa sempre più generalista...parole d'ordine buone per ogni chiesa, mentre non si comprende (più) il COME.
Infine, il mio di commento, che è poi quello che rivolgerei a tanti che ieri votarono e sostenettero Bersani e oggi si accingono a votare Renzi.
Ok, non è l'italica ressa a salire sul carro del vincitore ma resta comunque la domanda : perché Renzi e non Cuperlo ?
Va benissimo anche : perché Renzi magari  vince.
Buona Lettura

“La prendo per quello che per me è il verso giusto” di Giovanni Taurasi

TesserePD 
Ho apprezzato l’intervento di Renzi a Bari e sono ulteriormente convinto che sia il miglior candidato alla segretaria del PD. Non mi ha sorpreso nell’analisi e nei contenuti, forse perché l’avevo sentito altre volte. Ho apprezzato il fatto che senza retorica abbia messo a nudo molti dei problemi veri del nostro partito, del nostro paese e del nostro continente. E abbia al contempo individuato una modalità per affrontarli e risolverli: insieme. Dando centralità a giovani, insegnanti, lavoratori, precari, disoccupati, immigrati, imprenditori, amministratori… insomma, alle persone, con i loro problemi, le loro inquietudini, le loro speranze, purtroppo sempre più residue.
Ha dimostrato capacità di generare speranza e incarnare voglia di politica e cambiamento. E abbiamo bisogno proprio di questo. Per sconfiggere la rassegnazione.
Al contrario di altri che come me vogliono Renzi segretario, non sono stato un suo sostenitore della prima ora. Non darò perciò lezioni di ‘renzismo’ a nessuno.
Al contrario di altri che come me vogliono Renzi segretario, sono stato un sostenitore della prima ora del PD. Non accetterò perciò lezioni di ‘partitodemocraticismo’ da nessuno.
Adesso, insieme, dobbiamo guardare non da dove veniamo, ma dove vogliamo andare. Per andare avanti. Questo è il verso giusto. Per il PD. Per l’Italia. Per l’Europa!

P.S. A proposito di salire sul carro del vincitore. Io il carro del PD l’ho sempre spinto, da quando è nato. Adesso vorrei che lo guidasse Matteo Renzi e continuerò a spingerlo come e più di prima. Se saremo in molti a farlo, andremo anche più lontano

I commenti
 
- Concordo. Ritengo stucchevole la banale contrapposizione fra chi ha seguito Matteo lo scorso anno e chi si è convinto ora. L’importante è la voglia di rendere più forte il PD. Bravo Giovanni

- Lo stile della politica è sempre stato e rimane quello “generalista” basato su slogan e su contesti impressivi. Negli ultimi 20 anni, con Silvio Berlusconi, sono state aggiunte le regole del marketing anglosassone e della PNL da quattro soldi: Renzi a Bari, a mio parere ha fatto tutto ciò con la sua attitudine che sa di finto, il suo palco tondo, la sua scenografia ed il timing perfetto scelto per dare inizio al suo tentativo di essere lui “la persona”. Anche Renzi ha finalmente capito come funziona la pubblicità? Il punto non è, giusto per fare un esempio, dare “centralità ai giovani”. Tutti concordano su queste parole, la destra, la sinistra e il M5S. Il punto è COME lo si vuole fare. Dove si può capire il “COME” di Matteo Renzi?

Il mio 

Io ricordo le primarie dello scorso anno, e il ragionamento di Giovanni nello scegliere Bersani piuttosto che Renzi. Le sue, a differenza di altre, erano argomentazioni pacate, dove il sindaco di Firenze non veniva individuato come un “estraneo” al partito, uno non di sinistra, tanto è vero che non ne aveva il pedigree (che vuol dire venire dal PCI, o PDS, o DS ma insomma, da lì ) e piaceva alla Destra (in realtà ai moderati e ai liberali). Nel legittimare Renzi, l’autore di Quinto Stato si è sempre speso per l’unità del PD e ricordo lo spazio dato agli articoli di Europa dove si contestava, con voce flautata, la marginalizzazione (estromissione ?) dell’area liberal/e nel partito operata da Bersani. Insomma, non un antirenziano, pur preferendo la candidatura (poi non fausta, va detto) dell’allora segretario. Pertanto, non vedo nessuna salita sul “carro del vincitore” in questo suo spostamento. Ciò posto, resta la curiosità : perché allora Bersani e oggi non Cuperlo ? Leggendo Taurasi con regolarità, la scelta degli articoli da postare su Quinto Stato, comunque, idea personale ovvio, mi sembra più vicino al candidato (degnissima persona) appoggiato dalla sinistra del partito che non Renzi ( che invece, sempre idea mia, incarna meglio il vero senso della nascita del PD, che voleva essere un superamento , qualcosa di diverso, dell’area di cui Cuperlo è espressione).

2 commenti:

  1. Anch'io come Giovanni probabilmente voterò Renzi, dopo avere votato Bersani, lo voto un pò 'turandomi' il naso: non voto Cuperlo xchè esprime un pd che va totalmente rinnovato (sarebbe come votare D'Alema), peccato ancora una volta il pd non è stato capace di crescere ed imparare dalgi errori. Vittoria

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    1. Gentile Vittoria
      ma allora perché non Civati ? che pure si candida. Certamente non vincerà, ma a volte, pur di non turarsi il naso, si vota un'alternativa perdente, se non altro per manifestare la propria idea, ancorché minoritaria (io, per esempio, alle ultime elezioni ho votato FARE, ben sapendo che assai difficcilmente sarebbero entrati in Parlamento, specie dopo l'affaire Giannino). O ancora, non si vota. A meno che, e allora si spiega, perché il voto "contro" ha sempre un suo perché, non voti Renzi proprio in opposizioni a Cuperlo , che è espressione di un certo apparato piddino...

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