mercoledì 16 ottobre 2013

LA FINOCCHIARO, IL NEGAZIONISMO E VOLTAIRE CHE LA SIGNORA NON HA MAI LETTO


Pare che non ci sia argine al Panpenalismo che sta invadendo la nostra Nazione. Ogni fenomeno negativo, deve trovare una sanzione penale (proprio nel momento dove si predica da più parti, magistrati compresi, la necessità di una profonda depenalizzazione di una serie di illeciti minori sia al fine di deflazionare i processi che le carceri). Quelli già esistenti, trovano l'odiosa "evoluzione" della tutela del "genere", come le norme sul cd. femminicidio (la violenza sulle persone, e quindi l'omicidio, sono già reati. C'era bisogno di questa distinzione sessuale ? ). Poi se ne inventano altri, come il "negazionismo". Chi scrive rivendica di essere un amico di Israele, in un Paese, il nostro, dove la maggioranza, nel conflitto mediorientale, tende a condannare gli ebrei e vedere le ragioni solo della parte araba palestinese. Ho letto libri come il "Settimo Milione" di Tom Segev, e sono rimasto inorridito a 18 anni nel leggere il capitolo della bellissima opera sul Terzo Reich di William Shirer dedicato alla "soluzione finale". Mi sono commosso nel vedere film famosissimi come Schindler List o il nostro "Perlasca" (interpretato da un bravissimo Zingaretti). Sono tra coloro ancora incredulo che l'Italia, ancorché fascista, abbia potuto macchiarsi del crimine delle leggi razziali. Insomma, reputo i negazionisti dei dementi e peggio.
Ma il fatto che un'opinione, quale essa sia, possa arrivare ad essere configurata come REATO lo vedo come il classico rimedio peggiore del male. E il fatto che una persona di sinistra come la Finocchiaro si batta per una legge del genere, mi fa pensare che l'essere stati per una volta nella vita comunisti (fu eletta nelle liste del PCI nel 1987. Appena in tempo che da lì a un paio d'anni ci sarebbe stato il crollo del muro e dopo la Bolognina con la messa in soffitta del nome. Solo quello però) rappresenti un visur inestirpabile, e una vena totalitarista e liberticida ti rimanga per sempre. 
Perché, come scrive bene Giovanni Orsina nel suo "Il Berlusconismo nella Storia d'Italia", c'è un tipo di antifascismo che ripropone pari pari i morbi che a parole dice di volere estirpare. 
Alla retorica della Finocchiaro, rispondo con quella di Voltaire 
"Non condivido neanche una parola di quello che dici , ma mi batterò fino alla morte perchè tu possa continuare a dirlo"
Come abitudine del Camerlengo, propongo comunque la dichiarazione della senatrice del PD (ma Renzi non poteva rottamare anche lei e la Bindi ? molto meglio sarebbe stato avere ancora dentro D'Alema e Veltroni ! ), i modo che ognuno giudichi da sé. Di seguito, la risposta dell'Unione Camere Penali, un baluardo, tra i pochi esistenti ormai, insieme ai radicali, delle libertà civili in Italia.



E' sempre più grave l'atteggiamento esclusivamente distruttivo che il #sta assumendo all'interno del #Parlamento. Si oppone a tutto, anche a ciò che può servire al #Paese: alle riforme di ogni tipo, come ai provvedimenti economici. E ora anche ad una norma destinata a rendere giustizia alla memoria della deportazione degli ebrei e dell'#olocausto, come la legge per l'introduzione del reato di #negazionismo nel nostro ordinamento. In modo spregiudicato e menefreghista, i senatori del #M5S non esitano a mettere i bastoni tra le ruote ad una legge sacrosanta e benvenuta proprio nel giorno del 70 anniversario del rastrellamento degli ebrei nel Ghetto di Roma. Negare l’esistenza di #crimini di #guerra, contro l’umanità o di genocidio deve essere riconosciuto come reato. Un’importante conquista che impedirebbe quelle forme di rimozione storica che purtroppo abbiamo osservato anche in questi giorni. Erano proprio le #SS a dire ai #deportati: 'Non vi crederà nessuno'. Ecco, l'urgenza della legge sta proprio nella necessità di far diventare la memoria un obbligo di civiltà, un esercizio da preservare per le generazioni a venire. Quel che spiace e sorprende è che a tale comportamento si sia allineato il senatore #Buemi, socialista, eletto nelle file del Pd ed ora nel gruppo delle #Autonomie.

Al negazionismo si risponde con le armi della cultura non con quelle del diritto penale.

Al negazionismo si risponde con le armi della cultura non con quelle del diritto penaleDopo il femminicidio la Shoah, continua la deriva simbolica del diritto penale che fa del male, prima di tutto, proprio ai simboli che usa.
L'introduzione anche in Italia del reato di "negazionismo" era stata annunciata da più di un Ministro negli ultimi anni ma si era sempre arenata anche a seguito del diffuso dissenso da parte di storici e giuristi.
Ora l'ipotesi viene frettolosamente e pressoché unanimemente riesumata dalla Commissione Giustizia del Senato, con un emendamento che, oltre ad ampliare ed aggravare le ipotesi di apologia di reato, porterebbe ad introdurre nell'art. 414 del codice penale una sanzione per chi "nega crimini di genocidio o contro l'umanità".
Già vivificare una categoria di reati come quelli di apologia, che in una legislazione avanzata dovrebbero essere espunti, è operazione di retroguardia, ma inserire un reato di opinione, come quello che è la risultante della indicata modifica, è ancora più sbagliato.
La tragedia della Shoah è così fortemente scolpita nella storia e nella coscienza collettiva del nostro Paese, da non temere alcuno svilimento se una sparuta minoranza di persone la pone in dubbio o ne ridimensiona la portata. Anzi, proprio il rispetto che si deve al dramma della Shoah, e alle milioni di vittime innocenti che ha travolto, dovrebbe consigliare ai legislatori di evitare di trasformare il codice penale senza tener conto dei principi fondamentali del diritto moderno, abbandonando la via della risposta reattiva rispetto ai fatti di cronaca ed imboccando quella di un diritto penale minimo e costituzionalmente orientato.
Per contro, l'idea di arginare un'opinione - anche la più inaccettabile o infondata - con la sanzione penale è in contrasto con uno dei capisaldi della nostra Carta Costituzionale, la quale all'art. 21 comma 1 non pone limiti di sorta alla libertà di manifestazione del pensiero.
Ed il giudizio su un accadimento storico - per quanto contrastante con ogni generale e documentata evidenza o moralmente inaccettabile - in altro modo non può definirsi se non come un'opinione, che dunque non può mai essere impedita e repressa dalla giustizia penale: spetterà alla comunità scientifica rintuzzarla, ove sia il caso, e alla maturità dell'opinione pubblica democratica lasciare nell'isolamento chi la formula. A coloro che negano la Shoah bisogna rispondere con le armi della cultura, e, se si vuole, con la censura morale, ma non con il codice penale.
Del resto, anche un solo argine - benché eticamente condivisibile - all'esercizio delle libertà politiche (e tale è, prima fra tutte, la libertà di espressione) introduce un vulnus al principio che l'elenco di esse deve restare assolutamente incomprimibile: quell'elenco infatti, come diceva Calamandrei "non si può scorciare senza regredire verso la tirannide".
Roma, 16 ottobre 2013
La Giunta

7 commenti:

  1. Condivido quanto affermato . Il rimedio è peggiore del male

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  2. Condivido tutto: l'assurdità della legge senza dubbio anticostituzionale, le parole di Voltair mai abbastanza inculcate nella mente della gente e la rottamazione della Finocchiaro! Attacchiamoci (con incerte speranze) ad un futuro renziano, speriamo prossimo. Tutto il resto sempre peggio! Sto ripetendo, come un mantra, ai miei figli (e ai nipoti adulti) che provvedano con ogni mezzo all'espatrio, non appena possibile, dei loro figli. Il nostro è un paese per vecchi! (e con pochissime speranze). UNCLE

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  3. DOMENICO BATTISTA

    Bravo il nostro amico Camerlengo

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  4. ILARIA LI VIGNI

    Bravo Camerlengo. Chissà quando ci si conoscerà

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  5. GIAMPIERO RUSSO

    Sono contento, pe runa volta, di esser ein totale dissenso

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  6. MAURIZIO de MAGISTRIS

    ho visto il tuo post del camerlengo... Ma allora pure tu sei un bel provocatore!!!
    Questa te la scrivo qui e forse serve pure un po' a chiarire cosa io intendevo l'altra sera:
    Il tuo articolo sulla finocchiaro... nulla da eccepire!
    Non solo è una posizione che condivido, ma anche se non la condividessi non ci vedrei nulla di strano o di sbagliato nell'esprimerla...
    Poi però dov'è che casca l'asino e diventi un provocatore?
    Quando scrivi (riporto esattamente la tua affermazione) "l'essere stati per una volta nella vita comunisti (fu eletta nelle liste del PCI nel 1987. Appena in tempo che da lì a un paio d'anni ci sarebbe stato il crollo del muro e dopo la Bolognina con la messa in soffitta del nome. Solo quello però) rappresenti un visur inestirpabile, e una vena totalitarista e liberticida ti rimanga per sempre".

    Ma insomma, che bisogno c'è di fare di tutta l'erba un fascio? Perché etichettare? e soprattutto, non ti pare di essere un po' prevenuto nei confronti di certa sinistra? I coglioni ci sono dappertutto, a prescindere dagli schieramenti! E lo stesso vale per quelli prevenuti o gli intolleranti! Ne ho conosciuti molti tra le file della sinistra benpensante o dei gruppi extraparlamentari, ma ne ho conosciuti in quantità enorme (e forse molti di più...) anche tra i cattolici, gli ebrei, gli anti semiti, i democristiani, i socialisti ecc ecc (l'elenco sarebbe interminabile..).
    Non posso pensare che credi davvero quello che scrivi, e mi rendo conto che la frase è a metà tra la battuta e la provocazione, ma il fatto che tu lo scriva significa che ...sotto sotto... c'è davvero il dubbio pregiudizievole che una persona che ha militato nei ranghi del PCI o che ha sposato l'ideologia marxista abbia in sé un seme indistruttibile di intelloranza! Ti rimando la palla...non ti pare che forse sia proprio questo il punto? quello per cui quando tu dici che noi siamo "fissati" ci sia questa idea di fondo?
    Oltre tutto, guarda che qualcuno, in buona fede, maturo e davvero benpensante, ci potrebbe restare male e cominciare a leggerti pensando che, se scrivi questo, sei aprioristicamente schierato! :-D
    Oddio... ho ricominciato... e sto persino difendendo gli appartenenti al PC o al PD che sai bene quanto io li ami!!!! ma che potere hai? =-O

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    1. ti ringrazio e mi fa oltremodo piacere vedere che effettivamente lo leggi con qualche frequenza, cosa che, sapendo la considerazione che ho di te, non ti stupirà mi sia di grande gratificazione.
      Quanto a quello che osservi, sicuramente mi capita di cedere a punte provocatorie e/o polemiche. Non so se ultimamente capiti più spesso, credo più dipenda dai temi o se nella singola questione ci sia di mezzo qualche personaggio che non apprezzo.
      Nella fattispecie che richiami, hai ragione : l'inciso è assolutamente a sé ed era evitabile. Però, anche tu lo ricordi, si tratta di due righe in un post di 100. Quindi, fermo restando che comprendo perfettamente che ogni polemica, ancorché circoscritta, possa urtare, poi, nel giudicare il pensiero di uno scritto, credo lo si debba fare nel suo complesso. A me capita raramente, e di cose ne leggo !, di aderire mai completamente, non solo per la sostanza ma anche nella forma, a scritti che pure prevalentemente condivido.
      Però la tua osservazione ci sta, e cercherò di farne tesoro *:) sorridente.
      Non ho difficoltà ad ammettere un forte anticomunismo, che non è , e la mia amicizia con tante, ma veramente tante negli anni, persone di idee socialiste e liberal, anti sinistra. E' proprio anticomunismo, riferendomi a quello che storicamente si è affermato e poi tramontato nel ventesimo secolo.

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