sabato 8 marzo 2014

LA CENSURA SENZA VERGOGNA A DIFESA DELLA BOSCHI. SULLE DONNE DEL PD SATIRA VIETATA


 Veramente la faccia da tolla dei democratici nell'applicazione del doppio pesismo sempre e comunque è un attentato permanente alla gastrite. Per 20 anni  (VENTI) hanno massacrato con i commenti più ignobili le donne del PDL, ree di essere piacenti (Santanché, Prestigiacomo, Di Girolamo, Biancofiore) o, peggio ancora, belle (Carfagna e, fuori dal Parlamento, ma la più rea di tutte, la Minetti). SI alzi in piedi chi non abbia DETTO, non pensato, DETTO, in una cena, in un salotto, in una chiacchierata la bar,  che la Carfagna era ministro perché "apprezzata" dall'allora presidente del Consiglio. Della Minetti non parlo nemmeno, che lì il trivio da caserma era addirittura linguaggio garbato. Comici e satirici hanno risparmiato queste donne ? Certamente no. Si è mai levata una voce di solidarietà, di protesta da parte di quegli individui, uomini e donne, che penosamente oggi s'indignano perché ad essere prese in giro, con più o meno velate insinuazioni sulle doti nascoste che le hanno portate dove si trovano, sono le loro compagne ??
E allora c'è questo pupazzotto dell'Anzaldi che prende carta e penna e scrive alla Presidente della Rai perché intervenga.
Per gli smemorati di Collegno ricordo che la Carfagna fu imitata dalla Gabriella Germani, la Gelmini era la vittima preferita della Cortellesi, e la stessa Virginia Raffale, la reproba che ha osato ironizzare sulla pulzella del Nazzareno, aveva già preso di mira la Minetti. la Polverini e la Pascale. In quest'ultimo caso una polemica la innescò la Biancofiore perché aveva visto un'esagerazione nell'associazione napoletana = sguaiata e smodata. La cosa finì lì, come doveva essere, ma certo in nessuno di questi - o in altri - casi si è vista montare la pur facile predisposizione all'indignazione dei sinistrorsi. 
Ma così strabici, come fanno a camminare ?








La polemica

Pd, Anzaldi scrive alla Tarantola: "Basta imitare la Boschi in tv"

Maria Elena Boschi
L'imitazione del ministro Maria Elena Boschi mandata in onda durante l'ultima puntata di Ballarò e firmata da Virginia Raffaele fa ancora discutere. Dopo le polemiche e le proteste delle deputate del Pd che avevano attaccato Enrico Lucci per le sue battute alla Boschi e alla Madia durante il loro giuramento da ministro, ora arrivano le bordate per Floris da parte dello stesso Pd.

La lettera del Pd alla Rai - E le proteste del Nazareno bussano direttamente alle porte dei vertici della Rai con una lettera di Michele Anzaldi, deputato dem e segretario della commissione di Vigilanza Rai, che con una missiva alla presidente Anna Maria Tarantola chiede conto dell'imitazione della Boschi, a suo dire "lesiva dell'immagine del ministro e delle donne": “Gentile Presidente, mi permetto di chiederLe se condivide l’imitazione di Maria Elena Boschi a Ballarò e se ritiene opportuno che un ministro giovane, che finora ha dimostrato preparazione e capacità, sia ritratta come una scaltra ammaliatrice che conta solo sul suo essere affascinante. E’ questa l’immagine che il servizio pubblico della Rai, e Raitre in particolare, vuole dare alla vigilia dell’8 marzo?”, scrive Anzaldi.

"Una colpa essere affascinante" - Poi il dem entra nel dettaglio e spara su Ballarò: “Da alcuni giorni il sito della Rai – scrive Anzaldi – seguito da altri portali di informazione, rilancia l’imitazione che Virginia Raffaele ha fatto del ministro Maria Elena Boschi a Ballarò. La titolare dei Rapporti con il parlamento viene ritratta come una ragazza molto attraente, in grado di stordire l’interlocutore per la sua avvenenza fisica e non per quello che dice. Normalmente la satira, secondo la definizione fatta propria anche dalla Cassazione, punta a ‘castigare ridendo mores’, ovvero a mettere in risalto in maniera comica caratteristiche esecrabili e discutibili di un personaggio pubblico. In questo caso la colpa del ministro sarebbe quella di essere affascinante?".

Bordate alla Raffaele - Poi Anzaldi punge la Raffaele: “La stessa imitatrice, in alcune interviste – prosegue ancora la lettera del deputato Pd alla presidente Rai – dice di aver voluto rappresentare il ministro Boschi come una ragazza ‘preparata e bella’. Il risultato, però, per usare le parole della Raffaele, è di una ‘ammaliatrice’ che ripete a memoria i soliti pochi concetti e, in caso di difficoltà, si serve della sua fisicità per convincere l’interlocutore. Si fatica a capire da quali elementi si sia arrivati a trasformare il ministro in una specie di sirena incantatrice, che utilizza i simboli dello Stato nella loro più alta espressione visiva (la bandiera, l’ufficio in parlamento) per sedurre gli interlocutori e fare il ‘gioco delle tre carte’ come un qualsiasi truffatore".

L'appello - Infine Anzaldi fa un appello alla Tarantola: "Proprio alcuni giorni fa, in un intervento pubblico, Lei, gentile Presidente, ha detto: ‘Abbiamo un governo con metà ministre donne, è una cosa molto buona di cui siamo contente ma osserviamo che i commenti del giorno dopo erano sui curriculum per gli uomini, sulla mise per le donne’. Non crede che anche la Rai, nel proporre un’imitazione del genere, abbia ceduto alla stessa deformazione?”. Insomma ormai il Pd non accetta nemmeno più la satira. Guai a toccare la Boschi. Ma quando la Raffaele imitava Francesca Pascale nessuno tra i dem ha osato scomodare i vertici Rai. Proprio come quando le grottesche battute di Enrico Lucci bersagliavano Mara Carfagna e Daniela Santanché: nessuno si era scandalizzato. Ma se critichi la sinistra, la contraerea entra subito in azione...

3 commenti:

  1. RAF

    L'Italia migliore va rispettata. La satira contro le donne di destra era giustificata perché erano di destra. Mica bisognerà spiegarlo ogni volta.

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  2. MARIA LUISA TULLI

    Da elettrice Pd sono d'accordissimo con te, sono quelle cose fastidiose di molti "sinistri", che spesso sono assai ipocriti. Sempre con quel senso di superiorità. Si, insomma concordo. Però nun se po' sentì che hai definito la Santanchè "piacente"!

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  3. ancora ricordo Benigni ( BATTUTA MEMORABILE) che racconta di Berlusconi che avendo invitato un amico a casa gli dice " vedi, qui una volta era tutta Carfagna". Non mi sembra di avere sentito Anzaldi protestare, nell'occasione.

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