Non è certo finita qui , però questa è la seconda buona notizia, e migliore della prima, che riceviamo nell'ambito della difficile vicenda dei Marò. La Corte Suprema Indiana sembra - che è meglio andarci cauti con i giornali - aver accolto il ricorso italiano in cui si contestava la competenza della NIA, che si occupa di reati di terrorismo, come organo competente a supportare l'accusa contro i nostri due fucilieri di Marina. Per questo motivo il processo è stato sospeso e l'udienza rinviata di quattro settimane. Indubbiamento un successo, come lo è ogni ricorso accolto. Allo stesso modo era stato positivo l'aver disinnescato il Sua ACT, che prevedeva l'applicazione al caso della legge anti terrorismo, con relativa possibilità di una condanna a morte dei nostri militari. Chissà se ci riesce anche il terzo, più importante colpo, vale a dire l'internazionalizzazione della vertenza, con esclusione della competenza indiana e affidamento della decisione ad un organo terzo. In questo modo, Latorre e Girone potrebbero finalmente lasciare l'India, dove sono costretti da più di due anni ormai, e chissà, magari anche tornare in Italia ad attendere, da liberi, la conclusione del loro processo, come sarebbe giusto che sia, visto che non hanno ricevuto allo stato nessuna condanna.
So che tutto questo rovinerà la digestione a qualche concittadino pregiudizialmente antimilitari, e che fin dall'inizio ha sposato la tesi di due pistoleri che sparano e uccidono due innocenti pescatori. Noi a questa tesi invece non crediamo, che ci si concederà essere quantomeno inverosimile. Dopodiché, che si faccia finalmente il processo, che dopo due anni ancora non è nemmeno iniziato ! (certo, noi italiani non siamo maestri in questo, ma questo non giustifica nessuno : un male resta tale, ancorché fosse tristemente condiviso ) e si accerti con imparzialità la verità.
Se hanno sbagliato, che paghino, ma dopo un processo giusto, non politico e/o nazionalistico, e con una pena proporzionata.
Ah, qualcuno di queste persone che avranno problemi di bile, già stava male di suo. Peggio per lui.
La notizia è ripresa dall'edizione on line de La Stampa
Sì al ricorso dei marò, processo sospeso
La Corte suprema indiana: la polizia antiterrorismo Nia esclusa dalle indagini
I legali: “Contestato il diritto dell’India a condurre l’inchiesta e a giudicare”
I legali: “Contestato il diritto dell’India a condurre l’inchiesta e a giudicare”
ANSA
I fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
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Per l’Italia, che era già riuscita a sventare la possibilità di utilizzare il Sua Act (la legge anti-terrorismo che prevede anche la pena di morte), si tratta di una indubbia vittoria: il riconoscimento cioè da parte della magistratura indiana della tesi che la Nia può occuparsi solo di casi di terrorismo. L’Italia comunque punta a un’azione internazionale concertata e più ampia: ha detto chiaramente che non riconosce la giurisdizione indiana sul caso e che quindi rifiuterà il processo e non presenterà i due militari in tribunale. Il ricorso accolto «contesta in toto il diritto dell’India a condurre l’inchiesta e a giudicare i marò», hanno detto fonti legali al termine dell’udienza.
La decisione arriva proprio dopo che ieri il premier Matteo Renzi ha parlato del caso con il presidente americano Barack Obama, nell’ambito di quella «internazionalizzazione» della vicenda che il governo sta perseguendo negli ultimi mesi. E lo ha ringraziato, non solo per il sostegno avuto fin qui, ma anche per quello che ancora potrà dare in futuro. «Abbiamo parlato della vicenda dei due marò illegalmente trattenuti in India. Ho ringraziato il governo degli Usa per il supporto dato in questa fase di discussione internazionale e ho chiesto al presidente Obama di poter contare su un ulteriore appoggio e sostegno», ha detto Renzi in conferenza stampa.
Soddisfatto il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, che ieri aveva chiesto che «i nostri vertici istituzionali ponessero a Obama la questione dei nostri marò con decisione, esigendo sostegno dai nostri alleati per porre fine al sequestro in India dei nostri fucilieri». «È positivo - ha commentato oggi il senatore azzurro - che Renzi abbia posto il problema dando voce a una esigenza molto avvertita nel paese e nel Parlamento».
Schierata al fianco dell’Italia c’è anche l’Ue: «L’Europa - ha assicurato il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani - è pienamente impegnata per risolvere il problema e dovrà continuare a farlo perché credo che la sua voce può dare un contributo importante rafforzando la posizione di uno Stato membro».
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