domenica 27 aprile 2014

E CONTE FINALMENTE S'INFURIA CON GARCIA L' ULTRA'


Conte fin qui non aveva reagito alle esternazioni dell'allenatore romanista, anzi sottolineando sempre la stagione straordinaria della Roma che gli ricordava la sua prima Juve. Non aveva quindi sottilizzato sulla perdurante convinzione di mister garcia di poter rimontare la capoclassifica, nonostante le giornate di campionato dominuiscano sempre di più, il distacco sia importante - 8 punti, ora 5 ma la Juve deve ancora giocare - e le squadre da affrontare non proprio irresistibili. Personalmente, avevamo visto nelle parole del trainer giallorosso un mix di provocazione e mancanza di rispetto verso chi lo precedeva. Ricordo Lippi , quando lo scudetto alla fine lo vinse in rimonta sull'Inter di Ronaldo, che durante la rimonta si esprimeva in ben altra maniera : "lo scudetto l'Inter lo può solo perdere. Noi dobbiamo cercare di vincere sempre per non avere rimpianti. Se accade l'impevedibile, saremo felici, e se no diremo bravo a chi ha vinto con merito". Parecchio diverso dall'arroganza di garcia (e Lippi non era Ancelotti, per dire). Un'amica della lupa mi faceva però notare che in fondo quello dell'allenatore capitolino poteva essere un gioco delle parti. La domanda ogni domenica era la stessa e lui rispondeva sempre allo stesso modo. In effetti poteva essere una spiegazione plausibile, e che garcia sia un amante della retorica, dell'impresa, lo aveva mostrato fin dagli esordi con la sua famosa "chiesa tornata al centro del villaggio". 
Restavo convinto che l'uomo non recitasse solo un copione, ma non si poteva escludere la diversa lettura che veniva fornita. Nel mentre, c'è stato il lungo pianto per la squalifica di Destro, pizzicato dalla telecamera a cercare di rifilare un pugno ad un avversario, per via della "modifica delle regole e l'applicazione della moviola a correzione della decisione arbitrale". Non è stato questo, ma al di là delle disquisizioni regolamentari, un fatto inoppugnabile è che nessuna parola di biasimo è stata spesa dalla AS Roma, allenatore in primis, per biasimare la condotta del centravanti.
Ma il peggio di sé garcia l'ha dato parlando, venerdì, in conferenza stampa, della prossima partita tra Sassuolo e Juventus, dove ha esortato la società in fondo alla classifica (magari un motivo c'è se sta laggiù...) a mettere in campo i migliori, i giocatori ad impegnarsi (in genere lo rubano lo stipendio ?) , facendo intendere che questo non sempre accade alle squadre che giocano contro la Juventus.
Bè era da un po' che un ultrà così scomposto non si vedeva su una panchina di serie A. 
La mia amica dice che Garcia è una persona colta. Non ho elementi per confermare o smentire. Certo non è la sensazione che dà, e la Roma che frequenta sembra essere il peggio della tifoseria romana ( a cui assolutamente Maria Luisa NON appartiene, che anzi è spiritosa e sportiva) a cui si è velocemente adeguato. Chiacchiere da ber sport le ha definite Conte e stavolta è stato un signore. 
Tutto questo accade nel we in cui è morto Tito Vilanova, per una sola stagione allenatore del grande Barcellona, per anni fedele e bravo vice di Guardiola. Un uomo che è vissuto poco al vertice del suo mondo, ma quel poco lo ha fatto con una signorilità assoluta e apprezzata da tutti.
A parole, che nei fatti, i signori dello Sport come lui non solo sono pochi, ma in fondo in fondo nemmeno veramente preferiti. 


Conte furia contro Garcia
“Da lui solo chiacchiere da bar”

Il tecnico romanista aveva detto che gli avversari della Juve non si impegnano: “Con noi, tutti la partita della vita. Non c’era bisogno di lui...”
Non bisogna aspettare due settimane per vedersi Roma-Juve, la battaglia è già iniziata, e da tempo. Gli avversari dei bianconeri non si impegnano, aveva detto Rudi Garcia, ed ecco la risposta di Antonio Conte: «Sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni di Garcia, le ho trovate molto provinciali, sotto tutti i punti di vista. Se sommate agli aiutini (arbitrali, ndr), le posso catalogare nelle chiacchiere da bar». E ancora: «Non penso che il campionato italiano dovesse aspettare il signor Garcia per portare nuovi stimoli alle squadre italiane: deve sapere che abbiamo vinto due scudetti e due supercoppe, e che chi gioca contro di noi fa sempre la partita della vita». 
Comprensibilmente, Conte l’ha presa malissimo, e non inganni il tono della voce, pacato. «Quel che ha detto Garcia lo trovo anche una grandissima mancanza di rispetto nei confronti degli allenatori, dei giocatori e delle societè che devono giocare contro la Juve. E lo trovo irrispettoso nei confronti dei tifosi del Bologna, del Livorno, dell’Inter, che arriverebbero allo Juventus Stadium pensando che sono venuti per perdere». 
Conte aveva cominciato la conferenza, parlando di temi ben più seri, la scomparsa di Tito Vilanova: «Vorrei ricordarlo, perché oltre che a essersi dimostrato un grande allenatore, ha dato segno di grande forza, coraggio e dignità, affrontando una brutta malattia. A tutta la sua famiglia va il mio affetto». 
Si parla anch del Sassuolo, avversario di domani: «E’ una partita importante, fondamentale, vincendola sicuramente metteremo le mani sullo scudetto. Sappiamo che non è facile perché loro sono in piena lotta per la salvezza: ma andiamo lì cercando di centrare l’obiettivo primario, che è lo scudetto». 
Poi c’è la questione Vidal: «Ha avuto questa infiammazione alla zona discale, sembrava guarito, è tornato il dolore, e ora sta facendo delle cure. S’è allenato, non so se domani ci sarà per uno spezzone domani o per giovedì». I giornalisti cileni l’assediano di domande: «E’ un giocatore importante per la Juventus, che lo paga, poi per il Cile: i primi ad essere allarmati siamo noi. Bisogna stare tranquilli». 
Di certo, sul prato andrà la formazione migliore: «Nessun ragionamento rispetto all’Europa League di giovedì, perché domani è partita della vita. Troppo importante: i cambi non saranno tanti, vogliamo prenderci lo scudetto». Ci sarà anche Carlitos: «Quando l’aria si fa calda, Tevez ci deve essere».

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