sabato 12 aprile 2014

LA CATTURA DI DELL'UTRI E I FORCAIOLI SMENTITI ANCORA UNA VOLTA


La Stampa ultimamente si è liberata da una serie di penne radical chic , quelle dei "salotti d'assalto", ma qualcuno è rimasto, anche se forse, me lo auguro, solo come collaboratore occasionale. uno di questi deve essere tale Licata che oggi delirava, ahimè addirittura in prima pagina, di "garantisti a tassametro" , sdegnandosi molto per la latitanza "preventiva" di Dell'Utri, scrivendo le solite litanie sul "era tutto previsto", e facendo intendere come avessero sbagliato i giudici che avevano finora sempre rigettato le richieste della procura di limitare la condanna dell'ex senatore, ancora non condannato in via definitiva (tranquillo Licata, provvedono martedì ). 
Bene, in meno di 24 ore Dell'Utri è stato rintracciato e fermato dalla polizia libanese, a seguito del mandato di polizia internazionale emanato dall'autorità giudiziaria italiana. 
Questo dimostra una volta di più che non è un gran rischio rispettare la Costituzione, lasciare che i cittadini affrontino normalmente il processo da liberi, e solo DOPO la sentenza definitiva provvedere, se così stabilito, alla loro incarcerazione. Perché com'era possibile catturarli prima, quando non si doveva, lo sarà pure dopo, anche quelli che cercano di sottrarsi. Che ne siamo capaci.
Ah, una cosa Licata : meglio un garantista, anche a tassametro, piuttosto che un forcaiolo, fosse pure gratis.





Dell’Utri arrestato in Libano
Fermato in un albergo di lusso

L’annuncio di Alfano: «Il governo si è già attivato per l’estradizione»
L’ex senatore del Pdl aveva con sé una cospicua somma di denaro
Marcello Dell’Utri è stato arrestato questa mattina intorno alle 10.30 dalla polizia libanese in ottemperanza a un mandato di cattura internazionale. L’ex senatore sarebbe stato fermato già nella notte in un lussuoso albergo. «Marcello Dell’Utri si trova in questo momento negli uffici della polizia libanese». Ad annunciarlo è il ministro dell’Interno Angelino Alfano a margine dell’assemblea del Nuovo centrodestra. «Dell’Utri - spiega Alfano - è stato rintracciato a Beirut dalla polizia libanese che ora è in contatto con la polizia italiana in ottemperanza con il mandato di cattura internazionale. È ora in corso una procedura che diventerà estradizionale». Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, tornato a Roma da Torino, ha già firmato la richiesta di estradizione.
Dell’Utri aveva con sé un copiscua somma di denaro. All’arresto ha preso parte anche un funzionario della polizia italiana.

GELMINI (FI): «NON VOLEVA SFUGGIRE ALLA GIUSTIZIA»
Immediate le reazioni politiche. «Sono convinta che l’intendimento di Marcello Dell’Utri non fosse quello di sfuggire alla giustizia, c’è da parte sua la volontà di collaborare con la giustizia italiana», dice Mariastella Gelmini, coordinatore lombardo di Forza Italia, in visita oggi al Salone del Mobile alla Fiera di Milano. «Credo che Dell’Utri, uno dei fondatori di Forza Italia, abbia subito una condanna ingiusta. È una persona verso la quale io nutro stima e so bene che tutte le accuse che gli sono state rivolte sono infondate». «Siamo rammaricati dal dover riprendere una polemica assurda e incivile ma, come era evidente in partenza, il ministro degli Interni Alfano si è comportato in modo ineccepibile nella vicenda riguardante il senatore Dell’Utri», afferma Fabrizio Cicchitto di Ncd.

GRILLO ALL’ATTACCO DI RENZI
«Renzie e Dell’Utri per me pari sono». È il titolo dell’ultimo post del blog di Beppe Grillo a firma del responsabile comunicazione del M5S Nicola Biondo.«Per 20 anni sinistra e destra l’hanno menata con l’antimafia. Da una parte i buoni, Violante e compagnia bella. Dall’altra i cattivi, Berlusconi e i suoi compari Dell’Utri e Cosentino. Come al solito ci fottevano con le parole, era tutta una recita - scrive Biondo - Perché poi quando era il momento si accordavano sempre. Prendi il caso del 416ter».

LA FIGLIA DI BORSELLINO: «OGGI VITTORIA DELLE ISTITUZIONI»
«Oggi è una giornata che mostra la parte migliore delle istituzioni. Non come ieri, quando sono stata presa dallo sconforto nel vedere latitante Marcello Dell’ Utri, referente politico degli assassini di mio padre». L’arresto in Libano dell’ex senatore è stato commentato così da Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso nel ’92, a Bagnoregio (Viterbo) per l’intitolazione di un parco a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.

10 commenti:

  1. FRANCESCO NICCOLAI

    Qualcuno ha mai cercato Bompressi, condannato in via definitiva per l'omicidio Calabresi, sottolineo OMICIDIO, e "tranquillamente" latitante in Francia. Per questa latitanza nessuno si scandalizza....

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  2. FRANCESCO BONOMO

    Non condivido, Craxi è morto latitante

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    1. Attenzione con gli esempi. Craxi si sapeva benissimo dove fosse, Semplicemente la Tunisia lo considerava - esattamente come tanti anche in Italia - un perseguitato politico, e quindi non lo ha mai estradato. La Francia è quella che ha fatto fuggire Battista in Brasile piuttosto che ridarcelo, in nome della sua storica propensione all'asilo politico. Quello che nel post sostengo è che nella maggioranza dei casi siamo assolutamente in grado di rintracciare chi si vuole sottrarre ad una condanna divenuta definitiva, e quindi possiamo ben permetterci di rispettare, come regola aurea, il principio costituzionale dell'habeas corpus, per il quale un cittadino è presunto non colpevole e pertanto ha diritto alla propria libertà fino a quando non viene accertata in un processo ( non nelle indagini...) la sua colpevolezza. Se scappa, e non è la regola (Cuffaro sta in prigione, per dire ), non è impresa improba riprenderlo. Dopodiché può accadere, come nei casi citati, che intervengono complicazioni politiche, conflitti con i paesi che accolgono i ricercati. Un rischio accettabile, vista l'alternativa, che per certi PM , siccome tutti potrebbero fuggire, allora tutti possono essere destinati al carcere preventivo.

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  3. PAOLO DAU

    Mah...... Io, se parlo da uomo e da cittadino, dico che un delinquente è delinquente, e che quindi si deve fare il possibile per assicurarlo (anche cautelarmente) alla giustizia. Se parlo da giurista, ovviamente, faccio ragionamenti più complessi: ma non si può sempre fare gli avvocati, per 24 ore al giorno, si corre il rischio di non essere buoni interpreti della realtà (anche l'olocausto e le relative rilevate responsabilità, se si indossano i freddi panni del tecnico del diritto, assumono contorni più discutibili).

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    1. l'ART. 27 della Costituzione riguarda i cittadini, non i giuristi. Un delinquente è tale a fine processo non prima (senza parlare dei possibili errori giudiziari, "appena" 4 milioni nell'Italia repubblicana). Questa è la regola. Che può ammettere eccezioni, a patto che restino tali. Anche io sono favorevole alla custodia cautelare di un Riina.

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    2. PAOLO

      Un delinquente è tale ben prima di essere condannato. Se qualcuno mi ruba la macchina, è un ladro, che lo condannino o meno (posso non sporgere querela, per esempio).

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    3. Certo. e un innocente può essere tale nonostante la condanna. Per questo abbiamo bisogno di regole, che medino tra valori importanti. Nel nostro sistema prevale la presunzione di non colpevolezza, per la quale in prigione, di regola, fino a che un processo non abbia superato questo (per me ottimo) principio, non ci si va. Strano dirlo in una pagina di avvocati.

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  4. MAJA MANN

    il problema grave è che nonostante la presunzione di innocenza o di non colpevolezza la custodia cautelare se possibile è spesso praticatissima

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    1. Hai assolutamente ragione Maja, infatti è stato calcolato che oltre 20.000 detenuti sono in attesa di condanna, e tra questi moltissimi del rinvio a giudizio. Però sia il Parlamento che il nuovo Ministro Orlando SEMBRA ( il condizionale è d'obbligo) vogliano correggere questa stortura. La realtà è che per tanti la custodia cautelare è una anticipazione di pena. Finché questa mentalità alberga fuori dai palazzi di giustizia, non è una bella cosa, ma si potrebbe anche comprendere (che tanto le persone pensano sempre che "toccherà agli altir" ). Il problema è quando questa cosa si è radicata anche tra gli addetti ai lavori ed è stata avallata dalle cd. forze progressiste. Si intravede qualche spiraglio di luce. Speriamo non sia un abbaglio.

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