giovedì 29 maggio 2014

COSì SAREBBE IL PARLAMENTO ITALIANO SE LE ELEZIONI FOSSERO STATE POLITICHE


Interessante, perché è un gioco, ma non fondato sui sondaggi (troppo spesso fasulli, specie in ordine alla previsione del "vincitore") bensì sulla domanda, la cui risposta è affidata a criteri oggettivi, di quale parlamento sarebbe emerso se domenica, invece che per l'Europa (ma veramente abbiamo votato per l'Europa?) avessimo votato per le politiche italiane.
Lo trovate, oltre che di seguito, su LA Stampa, con servizio di Marco Bresolin.
Dunque, oggi se si votasse lo faremmo col cosiddetto Consultellum, così denominato in quanto frutto della pronuncia della Consulta che ha decapitato il Porcellum e il suo mostruoso premio di maggioranza senza soglie . Di fatto, un proporzionale puro, con soglie di sbarramento basse (credo il 4)  quindi   un sistema molto simile se non identico a quello visto in opera domenica. Bene, il PD non avrebbe la maggioranza assoluta, costituita alla Camera da 316 parlamentari, fermandosi a 268. Non ci arriverebbe nemmeno con l'aiuto della sinistra radicale (vale a dire, oltre Sel, i nippo comunisti, quelli ancora nella giungla) che prenderebbe 27 seggi e non basterebbero nemmeno i Verdi, con 7. Il totale di un Parlamento di centro sinistra si fermerebbe a 302 seggi. Nemmeno l'attuale coalizione governativa avrebbe più la maggioranza, che, cannibalizzata Scelta Civica dal PD renziano ( cosa prevedibile, se ci si pensa bene), i soli voti del NCD, che patologicamente continua a definirsi "decisivo" (a portare le pantofole al Premier, forse giusto quello ) non sarebbero sufficienti ad arrivare a 316, che con i loro 28, il pallottoliere si arresterebbe a 296.
Certo, c'è sempre l'opzione scouting sui grillini (che immagino in corso in queste ore, tanto per saggiare un forno diverso...). Il centrodestra oggi all'opposizione conterebbe 157 seggi, mettendo insieme FI (106), Lega (38) e Fratelli d'Italia (23). Insomma, come aveva detto non sbagliando Travaglio  dopo l'esito delle urne, paradossalmente il risultato di domenica, pur così negativo per Berlusconi, lo conferma, in caso di elezioni anticipate, come unica possibilità di governo  in alternativa a Grillo.
Da solo, Renzino non ce la farebbe, nemmeno arruolando quelli di Tsipras o confermando gli attuali alleati (anzi uno, che i montiani sarebbero definitivamente, polticamente trapassati).
E veniamo all'Italicum, la proposta di legge approvata alla Camera, ma non al Senato, che prevede il premio di maggioranza che scatta al raggiungimento del 37% dei voti, con soglie di sbarramento severe. Ovviamente in questo caso Renzi, ripetendo il suo brillante 41% (ma Panebianco ha spiegato come le europee e le politiche sono "razze" diverse, nelle seconde il "portafoglio" pesa di più), avrebbe una maggioranza assoluta e solida, arrivando a 345 seggi e potrebbe governare da solo. I partiti rimarrebbero 5, ma col NCD (ma +UDC, se no nisba) con un solo deputato. In questa prospettiva, secondo voi l'Italicum da chi sarebbe oggi votato oltre che dal PD ?


Con l’Italicum Ncd e Udc
“spariscono” dalla Camera

La simulazione basata sui risultati delle Europee con due diverse leggi elettorali


Come sarebbe il Parlamento se si votasse oggi? Prima di rispondere bisognerebbe capire con quale legge elettorale andremmo alle urne. Oggi è in vigore il Consultellum, il Porcellum corretto dalla Consulta: eliminati i premi di maggioranza, resta un proporzionale puro con soglie di sbarramento basse. Abbiamo simulato una distribuzione dei seggi con i risultati delle Europee: ipotizzando una coalizione di centrodestra, una di centrosinistra e il M5S, nessuno avrebbe la maggioranza. Ma il Pd ci andrebbe molto vicino. E se si votasse con l’Italicum? In quel caso il Pd avrebbe la maggioranza da solo e in Parlamento ci sarebbero praticamente solo 4 partiti (Pd, FI, M5S e Lega). Ncd-Udc (che non supera il 4,5%) avrebbe solo un deputato, eletto all’Estero. Chissà se la legge, già approvata alla Camera, supererà anche l’esame del Senato. I

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