giovedì 22 maggio 2014

IL CAMERLENGO VOTERA' LIBERALE, E QUINDI SCELTA EUROPEA CON GUY VERHOFSTADT



Bene, anche stavolta voterò liberale, chissà se mi andrà meglio rispetto a febbraio 2013.
Indeciso se astenermi, convinto a non votare quei partiti che comunque sfrutteranno o comunque leggeranno l'esito del voto ai soli fini nazionali, come PD, M5Stelle, FI, NCD, che infatti di Europa hanno parlato poco e male, con slogan vuoti quando non pessimi, l'alternativa era dare il voto ad un partito eurocritico come Fratelli d'Italia, che però, per i miei gusti, si spinge un pochino troppo in là , o a Scelta Europea, coalizione nella quale è confluito FARE, il partito liberale così tanto ben promosso da Oscar Giannino due anni fa e dallo stesso affossato con lo scandalo di lauree e master finti. Io sono tra quelli che non hanno messo in croce il giornalista ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/02/cosa-fare-di-fare-puo-sopravvivere-il.html ) ma indubbiamente se questo movimento aveva qualche possibilità di finire in Parlamento, raggiungendo il 4%, l'ha persa irreparabilmente dopo quella vicenda. 
Certo, l'unione con quelli di Scelta Civica, per quello che ricordo di loro alle politiche scorse, un po' di perplessità...Si dicono liberali, ma io ho visto pochi statalisti incalliti come il loro mentore, lo scomparso - dalla scena politica, che per fortuna è vivo e in salute ! - prof. Monti.
Per non parlare di Tabacci, addirittura capolista, se non ho capito male, al Sud,  che nel suo ampio peregrinare l'anno scorso era approdato nella coalizione di sinistra capeggiata da Bersani, prendendo qualche migliaio di voti...
Anche il fatto che si sia costituita una lista ispirata ad un leader liberale belga mi lasciava perplesso, pensando anche alla triste sorte di quelli della sinistra massimalista, comunisti e parenti, costretti a votarsi al greco Tsipras.  Leggere qualcosina in più, sia in ordine alle idee europeiste dell'uomo che della sua biografia mi ha aiutato a fare la scelta del cuore, che è in 30 anni e passa di urne è (quasi) sempre andata laddove pensavo prevalesse il pensiero liberale.
Siccome so che la mia incertezza, oggi superata con questa decisione, è quella di molti amici vicini al mio pensiero, li invito a valutare la mia opzione.

L'articolo che segue, è tratto da La Stampa on line odierna.


Guy Verhofstadt sfida Grillo
e lancia un referendum online sull’euro

La maratona partita ieri, durerà altre 84 ore sul sito www.eurolira.eu. Scelta Europea: non è fonte della crisi, come i movimenti italiani vogliono far credere

Guy Verhofstadt
Guy Verhofstadt sfida Grillo e chiama a raccolta gli europeisti. Restare nell’euro o tornare alla lira? Per «dire la verità» agli italiani Scelta Europea lancia una consultazione-maratona online partita alle 20 di ieri e per le prossime 84 ore sul sito sul sito www.eurolira.eu.  
Alla consultazione partecipa anche il leader dei lib-dem europei e candidato Alde alla presidenza della Commissione europea, Guy Verhofstadt. Il risultato della consultazione verrà reso noto alle ore 8 del 25 maggio, giorno delle elezioni europee. «Scelta Europea - è scritto in una nota - indice questa consultazione proprio perché convinta che l’euro non è la fonte della crisi, come altri partiti e movimenti italiani vogliono far credere. L’euro è l’espressione di un’integrazione necessaria che deve essere amplificata se vogliamo ritrovare crescita, occupazione e sovranità in un mondo globalizzato». 
Nato nel 1953 a Dendermonde, nella regione di Gand nelle Fiandre, figlio di un consulente giuridico del sindacato liberale e di una casalinga, fratello di Dirk, pensatore del liberismo sociale, Verhofstadt arriva alla politica giovanissimo. Tifoso di ciclismo, appassionato di Italia (ha una fattoria in Umbria dove produce vino), gli amici di una vita lo ricordano «chiacchierone» e «ribelle» come la sua frangetta bionda sin dai primi anni di scuola. A 19 anni entra alla facoltà di legge all’Università di Gand, ma il vero impegno è quello di presidente dell’ associazione degli studenti liberali. Notato dal presidente del Pvv, Willy De Clercq, a 29 anni Guy diventa il più giovane segretario nella storia del partito liberale fiammingo. Che trasforma profondamente, arrivando nel 1991 a cambiarne il nome in Vld (`Liberali e democratici fiamminghi - Partito dei cittadini´).  
Si guadagna il soprannome di «baby Thatcher», ma poi perde la prima battaglia elettorale con i cristiano-democratici. Nel ’97 torna alla prssidenza del partito e due anni dopo il suo Vld vince. Così Verhofstadt diventa il primo premier belga liberale dal 1938. Resta in sella fino al 2008. Già nel 2004 era candidato alla successione di Romano Prodi come presidente della Commissione, ma fu stoppato dai `no´ di Blair e Berlusconi. Nel 2009 arriva al Parlamento europeo, dove diventa capogruppo dei liberal-democratici Alde. Famoso per la verve polemica ed il gusto della battuta, Verhofstadt combina ricette economiche liberali che lo avvicinano spesso al centro-destra e lotte per i diritti civili in cui è alleato del centro-sinistra. 
In questa campagna il suo programma punta ad una Commissione che sia «vero governo» della Ue. Che imponga il rispetto delle regole sui conti pubblici e per la riduzione del debito che - cresciuto di circa il 40% tra 2008 e 2013 - considera «la vera causa della crisi». Sostenitore degli Eurobond e della mutualizzazione del debito che la Germania invece esclude, in alternativa si dice pronto a proporre il lancio di «Future Bond» per finanziare gli investimenti nelle reti e nelle infrastrutture europee. Poi, difesa assoluta della privacy europea, sviluppo dell’industria digitale («serve un Google europeo»), lotta alla burocrazia di Bruxelles, meno «regolamenti inutili» più «politiche comuni» sulla difesa, sull’ immigrazione legale (con definizione di quote «sul modello di Usa, Canada e Australia»), per la diversificazione dell’approvvigionamento energetico e per sviluppare la mobilità interna del lavoro. E polso fermo in politica estera, dove considera la crisi ucraina e la sfida di Putin un «banco di prova» per la Ue. 

5 commenti:

  1. Risposte
    1. Un commento un po' troppo ermetico, oltretutto senza firma...
      Basita perché qualcuno vota questa lista ? Non credo.
      Perché IO la voterò ? Bè, non conoscendo l'identità della lettrice, non so da quale conscenza personale si muove. Però io l'ho spiegato il mio voto, e non è così sorprendente come spiegazione .
      1) sono un liberale, da SEMPRE
      2) le idee europee di questo movimento che fa riferimento al leader belga mi persuadono abbastanza
      3) alternative ci sarebbero ma troppo euroscettiche.
      Viceversa la lettrice anonima per chi vota ? E perché ?
      Chissà se leggerà e risponderà...

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  2. JURGEN HEIM

    Avrei voluto ... ma poi ho visto Tabacci

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    1. Ti posso capire Jurgen, assolutamente. Infatti l'ho scritto. Però alla fine ho pensato che, con sforzo, lo potevo superare

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  3. JURGEN

    Stavolta voto Renzi ... è la prima volta che voglio dar peso ponderale al mio voto, pur non condividendo molto del suo operato.

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