Curioso e anche un pizzico divertente - il che non fa male dopo la delusione di una nazionale non solo perdente ma anche molto brutta da guardare - l'articolo del Corriere della Sera da Londra, dove per una volta i cittadini della perfida Albione tifavano Italia.
Calcolo molto semplice, basato sulla speranza che gli azzurri battessero sia la Costa Rica che l'Uruguay e loro, vincendo almeno l'ultima partita, se la giocavano poi sulla differenza reti.
Nulla da fare, le speranze s'infrangono fin dal primo scoglio, quello sulla carta più abbordabile.
L'Italia perde, meritatamente, e gli inglesi tornano subito a parlare male di noi.
Meglio così, che le cose anomale portano disordine negli equilibri generali dell'universo...
In realtà, la Costa Rica che abbiamo visto, che ha battutto chiaramente sia Italia che Uruguay (sei titoli mondiali in due), vincerà facilmente con l'Inghilterra mostrata dai teleschermi (a meno che il mister centroamericano non scelga, giustamente, di rivoluzionare la squadra e mandare in campo tutta la panchina per far riposare i bravi titolari : quello che speravamo di fare noi....).
L’Inghilterra tifa Italia, poi ci manda
a quel paese
LONDRA — Negazione, rabbia, patteggiamento, depressione, accettazione. Se l’elaborazione del lutto ha cinque fasi, l’Inghilterra ieri le ha vissute tutte nell’arco di 90 minuti. La giornata si è conclusa con l’eliminazione dei Tre Leoni, ma era iniziata con l’ottimismo dell’ultima carta, la speranza di chi rimane fermamente appeso a un unico spiraglio di luce. «Ecco perché dobbiamo tifare per l’Italia», spiegava l’Independent . «L’Italia ce la può fare», sottolineava positivo il Times . Pirlo è «un maestro», Balotelli «sarà pure irascibile ma ha il fiuto di un genio». «Torna Buffon e Buffon è una certezza». Per un giorno le pecche storicamente attribuite agli Azzurri — troppa difesa, troppo centrocampo — sono state dimenticate. Gli uomini di Cesare Prandelli sono diventati «gladiatori» capaci di superare non solo la Costa Rica, ma anche l’Uruguay. La stessa Bbc, per un momento, ha dimenticato la sua imparzialità. Gary Lineker, ex nazionale e oggi commentatore, si è palesato in studio con la maglietta dell’Italia. «Sapete da che parte sto», ha sottolineato. «Incivili» quegli inglesi amareggiati dalla sconfitta di venerdì che a Bedford, dove un abitante su cinque ha origini italiane, avevano dato alle fiamme il Tricolore.
Cronaca di un tifo durato poco. «Perché non corrono? Sono stanchi? Cosa hanno gli azzurri?». Per radio, in televisione, su Internet, le domande si ricorrono. «Se l’Italia avesse giocato così contro l’Inghilterra avremmo vinto noi», sbuffa Radio 5. «Non hanno fantasia, adesso Balotelli si spazientisce e se perde il controllo siamo finiti». Lo 0-1 è troppo. «Puoi scordarti i baci della Regina, Mario». Poco flemmatico anche Lineker, che sbotta su Twitter: «Cos’hanno mai fatto i Romani per noi?». Gli fa eco il gallese Robbie Savage: «L’Italia ci ha deluso». Sui social media c’è chi non esclude che l’Italia l’abbia fatto apposta. «Perdendo gli azzurri hanno eliminato l’Inghilterra, un avversario scomodo in meno».
Le reazioni a caldo dei tifosi chiaramente non fanno testo. Domani la storia sarà un’altra: la colpa non sarà più dell’Italia, ci si interrogherà sul futuro di Hodgson (resta, dice il presidente della Football Association Greg Dyke) e di Wayne Rooney, sul numero di stranieri nella Premier League e sul perché tanti giocatori danno il meglio in campionato piuttosto che ai Mondiali. Sbollirà la rabbia. Cominceranno altre sfide. L’Inghilterra è fuori, ma ci sono sempre Wimbledon e Andy Murray.
Paola De Carolis
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