mercoledì 11 giugno 2014

INDAGATI I MASSIMI VERTICI DELLA GUARDIA DI FINANZA. ATTENZIONE : TRA I PM C'è WOODCOCK...


La presunzione d'innocenza (ok, la Costituzione parla di "non colpevolezza" e mi spiegano quelli bravi che c'è differenza, ma resta che non puoi essere considerato colpevole, e quindi scontare la pena, fino a quando l'intero iter processuale non si sarà concluso e la condanna divenuta definitiva) per il Camerlengo non è una premessa di stile, come sovente lo è per molti. E' una convinzione profonda.
Risponde ad un insegnamento appreso da ragazzo, da un Giudice (roba da non crederci, oggi) per il quale non si poteva prendere sonno al pensiero che un innocente pagasse una colpa non sua, e , nel dubbio, molto meglio rischiare di lasciare un colpevole in libertà. Vorrei sapere QUANTI oggi che operano nel settore della Giustizia (lasciamo perdere le piazze e i grillini, successori degli italioti di Di Pietro) la pensano VERAMENTE in questo modo. 
E quindi, al mio amico di litigi Cataldo, che ci rammenta come il virus della corruzione sia una realtà del nostro paese e non una invenzione forcaiola, rispondo che sicuramente ha ragione, ma questo non toglie che comunque si debba procedere secondo Giustizia e rispettando le garanzie costituzionali e normative esistenti. So con certezza che su questo siamo assolutamente d'accordo (mi sa solo su questo...), ma allora non capisco in cosa consista la sua esortazione. Quando il prefetto di ferro, Cesare Mori, incendiava i paesi, era certo che in essi veniva dato rifugio ai latitanti mafiosi, e il suo metodo  sortì  buoni risultati...Sono sicuro che in tanti in Italia plaudirebbero a simili sistemi, e quindi potremmo incendiare Scampia, Zen, Corleone...In fondo non fece così il dio biblico con Sodoma e Gomorra ? Però anche quel Dio, così diverso dal Nazareno dei vangeli, si pose lo scrupolo di salvare Lot e la sua famiglia, perché erano innocenti. 
Perché questo è il problema : gli INNOCENTI. 
E quindi anche quando gli indagati sono soggetti che, per personalità o per ruolo, non godono delle mie simpatie, io mi sforzo sempre di restare fedele alla mia stella polare.
Mi accade proprio con questo flash di Fiorella Sarzanini che, sul Corriere.it, riporta la notizia delle indagini per corruzione di due alti ufficiali della Guardia di Finanza, uno addirittura il comandante in seconda, il generale Vito Bardi. Sembra che i controllori non stiano passando un momento fausto, però fate attenzione a chi è uno dei PM titolari delle indagini : Woodcock. Quasi una garanzia per una futura archiviazione o al massimo proscioglimento in sede di udienza preliminare.



Gdf, indagato per corruzione il comandante in seconda Bardi

L’inchiesta della Procura di Napoli ha portato anche all’arresto del comandante di Livorno Mendella per presunte verifiche fiscali «pilotate» nel capoluogo partenopeo

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Vito Bardi
Vito Bardi
Indagato per corruzione il generale Vito Bardi, comandante in seconda della Guardia di Finanza. Si tratta dell’ultimo sviluppo dell’inchiesta che ha portato - nella mattinata di mercoledì- anche all’arresto del colonnello Fabio Massimo Mendella, comandante della Guardia di Finanza di Livorno accusato di aver percepito un milione di euro per «pilotare» verifiche fiscali favorendo alcune società di imprenditori «amici» quando era in servizio a Napoli.

Bardi è sospettato di aver ricevuto parte di quella somma oltre ad alcuni regali e favori. Nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del colonnello Mendella, i pm di Napoli Piscitelli e Woodcock hanno disposto una perquisizione nel comando generale della Gdf a Roma.

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