mercoledì 24 settembre 2014

PIOVE SU GIGGINO DE MAGISTRIS : CONDANNATO AD UN ANNO E TRE MESI PER ABUSO D'UFFICIO

Why Not, De Magistris condannato a un anno e tre mesi
Di Luigi De Magistris, attuale sindaco di Napoli, penso tutto il male possibile. Fui felice quando finalmente se ne andò dalla magistratura per darsi alla politica, mi piacerebbe che seguissero il suo esempio tutti quelli che confondono le due cose. Certo, sarebbe bello che questi signori non usassero la toga per acquistare notorietà per poi vendersela per farsi candidare ed eleggere, ma sono convinto che comunque i danni che possono fare in Parlamento sono infinitamente inferiori rispetto a quelli nelle aule dei tribunali. Almeno, nella maggior parte dei casi è così. Ovviamente fui d'accordo con Polito che da partenopeo si strappò figuratamente i capelli per la scelta scellerata dei napoletani di eleggere giggino come loro Sindaco. Purtroppo molti, in quella bella ma non fortunata città, hanno il mito di Masaniello, del capopopolo che arriva e sistema.
Poi si accorgono che così non è, e un tempo lo facevano fuori, oggi, tempi meno cruenti per fortuna, si limiteranno a non rieleggerlo.
De Magistris fu un pessimo magistrato, credo che abbia il record assoluto di procedimenti archiviati (lui era il PM che chiedeva i rinvii a giudizio) o conclusi con proscioglimento. 
E' uno dei rarissimi casi di magistrato non automaticamente promosso per anzianità, riportando un giudizio negativo da parte della commissione esaminatrice.
La condanna - di primo grado, va detto - riportata oggi è la ciliegina sulla torta. 
Un anno e tre mesi per Abuso d'ufficio. In concreto, l'aver disposto o comunque consentito le intercettazioni telefoniche di alcuni parlamentari senza aver richiesto la prevista autorizzazione. 
La pubblica accusa, guarda un po', aveva concluso per la sola condanna dell'esecutore, il conosciuto Genchi, ma il Tribunale di Roma ha considerato quasi una boutade la tesi per la quale De Magistris potesse ignorare la condizione di parlamentari di soggetti come Mastella o Rutelli.
Giggino appellerà, com'è suo diritto, e non si dimetterà da Sindaco, come ha fatto Errani da governatore dell'Emilia Romagna. Anche qui, non è tenuto a farlo, i processi devono concludere il loro percorso, e anche per lui vale la presunzione di non colpevolezza fino alla sentenza definitiva.
Non è del resto questo processo che cambia il giudizio storico sull'allora famoso "Why not" : una patacca, che però contribuì non poco alla caduta di un governo eletto ( che io non rimpiansi di certo, ma non è questo il punto). 







De Magistris condannato per abuso d’ufficio: “Sconvolta la mia vita, ma io rifarei tutto”

Un anno e tre mesi di reclusione per il sindaco di Napoli. Abuso d’ufficio quando era pm a Catanzaro per l’acquisizione di utenze telefoniche. Stessa condanna per il consulente Genchi

LAPRESSE
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris

L’attuale sindaco di Napoli Luigi De Magistris incassa una inattesa condanna per la vicenda delle utenze di alcuni parlamentari acquisite senza le relative autorizzazioni nel 2006, quando era pubblico ministero a Catanzaro e titolare dell’inchiesta denominata «Why Not». 
La sentenza di condanna, un anno e tre mesi di reclusione con sospensione condizionale, beneficio che fa decadere anche l’interdizione dai pubblici uffici per un anno, è stata emessa dalla X sezione del tribunale di Roma presieduta da Rosanna Ianniello ed è stata estesa nella stessa misura anche a Gioacchino Genchi, consulente informatico di De Magistris all’epoca dei fatti. 
La condanna nei confronti dell’ex magistrato è stata emessa malgrado la richiesta di assoluzione fatta dal pm Roberto Felici, il quale aveva sollecitato la condanna solo per Genchi. 
I due imputati dovevano rispondere di abuso d’ufficio per aver acquisito utenze senza autorizzazioni di vari parlamentari tra i quali di Romano Prodi, Francesco Rutelli, Clemente Mastella, Marco Minniti e Antonio Gentile. Contro la sentenza tuona De Magistris: «La mia vita è sconvolta, ho subito la peggiore delle ingiustizie. Sono profondamente addolorato per aver ricevuto una condanna per fatti insussistenti. Ma rifarei tutto, e non cederò alla tentazione di perdere completamente la fiducia nello Stato». 
«In Italia, credo, non esistano condanne per abuso di ufficio non patrimoniale - aggiunge il sindaco di Napoli - Sono stato condannato per avere acquisito tabulati di alcuni parlamentari, pur non essendoci alcuna prova che potessi sapere che si trattasse di utenze a loro riconducibili. Prima mi hanno strappato la toga, con un processo disciplinare assurdo e clamoroso, perché ho fatto esclusivamente il mio dovere, dedicando la mia vita alla magistratura, ed ora mi condannano, a distanza di anni, per aver svolto indagini doverose su fatti gravissimi riconducibili anche ad esponenti politici». 
«Nel corso della requisitoria, il rappresentante dell’accusa aveva sostenuto che, pur essendo stato De Magistris a dare “carta bianca” al suo consulente tecnico indagando sui contatti trovati nell’agenda di un imprenditore indagato, Antonio Saladino, fu Genchi a trasformarsi in «dominus» dell’inchiesta e a disporre non solo i decreti di acquisizione degli atti, ma anche a scegliere i nominativi dei parlamentari i cui tabulati telefonici dovevano essere acquisiti. Insomma, per il pm Felici «una violazione e una indebita intrusione nella vita privata» dei parlamentari». Argomentazione, quest’ultima, accolta dal tribunale di Roma che ha ritenuto di estendere anche a De Magistris le responsabilità attribuite a Genchi. 
«La sentenza emessa oggi dal tribunale di Roma rende piena giustizia agli uomini politici tra i quali Francesco Rutelli e Clemente Mastella», hanno affermato gli avvocati Titta e Nicola Madia oltre a Cristina Calamari, legali di parte civile per conto di Rutelli e di Mastella. «La grave violazione delle prerogative dei parlamentari in questione - hanno aggiunto - determinò una violentissima campagna di stampa contro il governo all’epoca in carica». 
«Nulla mai potrà ripagarmi. Quell’ indagine condotta in maniera illegale è stata all’origine di tutte le mie difficoltà sul piano umano e sul piano politico», è però l’amaro commento di Mastella. Soddisfazione è stata espressa anche dal legale di Antonio Gentile. Ed ora diversi parlamentari di Forza Italia invocano le dimissioni di De Magistris da sindaco di Napoli.

Nessun commento:

Posta un commento