L'abuso di diritto è un concetto che avrei voluto rimanesse nell'alveo della dialettica politico-sociale, senza sconfinare nel terreno del diritto. E invece così è, come opportunamente rileva Davide Giacalone in suo post che di seguito evidenziamo. L'adesione formale e letterale alle norme dello Stato da perte del cittadino può tradursi in una condotta illecita, addirittura penalmente rilevante...
Ora, il contrario si può facilmente immaginare : lo Stato, che ha il potere di legiferare, costruisce un sistema asfissiante di norme che realizzano l'oppressione del cittadino. Avviene, eccome.
Ma il contrario ??? TU Legislatore fai le norme, io mi attengo alle stesse, cogliendo la possibilità, a quel punto lecita, di trarne dei vantaggi, per esempio in materia fiscale. A quel punto tu ti accorgi dell'opportunità che mi hai dato di pagare meno tasse - SIA MAI !!! - e mi sanzioni ??? Semmai cambia la legge !
Invece non funziona così. Però poi ci lamentiamo dello scarso senso civico di noi italiani, del nostro vivere lo Stato come un soggetto estraneo e sovrano sì, ma nel senso di monarca assoluto !
Difficilmente i sudditi si affezionano al padrone...
Diritto abusato
Dannato il Paese in cui si discute sempre delle stesse cose, commettendo sempre gli stessi errori e non venendone mai a capo. Nell’aprile del 2012 fummo solitari, nel denunciare i pericoli legati all’esercizio della delega fiscale e alla codificazione dell’“abuso di diritto”. Fino a quel punto il bislacco principio aveva una base esclusivamente giurisprudenziale, senza che vi fosse una legge che prevedesse il cittadino possa essere punito per avere applicato una legge. Non fatelo, urlammo. Inutilmente. Anzi, fecero finta che fosse una gran concessione: l’abuso di diritto non sarà un reato e non sarà contestato in sede penale.
Sono passati due anni, il governo s’accinge a dare esecuzione alla delega fiscale e leggo nelle anticipazioni che l’abuso di diritto non sarà più un reato, ma potrà dare luogo ad ammende e penalizzazioni fiscali. Ma non era già escluso, che fosse un reato? Neanche per idea, perché reato era ed è l’omessa dichiarazione dei redditi, e se tu (o una società) non l’hai presentata perché una legge ti consentiva di non farlo (come nel caso di Dolce & Gabbana), per la via del supposto abuso di diritto s’arriva dritto al processo penale. Come prevedemmo allora. Un abominio.
Nel 2013 intervenne la cassazione, specificando che quando si contesta a un cittadino l’abuso di diritto si deve almeno avere il buon cuore di specificare quale legge gli si contesta di avere applicato e quale no. Perché, fino a quel punto, manco questo ti dicevano.
Ora, dunque, il governo sembra intenzionato a sbarrare la via penale. Attendiamo di leggere il testo, dato che già allora escludevano quel che non si sono dimostrati capaci d’impedire. Osservo, però, che il concetto stesso di “abuso di diritto” dovrebbe suggerire un abuso dello Stato, che in quel modo viola i diritti forzando il diritto.
Una legge c’è o non c’è: nel primo caso nessuno può contestarmi alcunché, se la seguo; nel secondo nessuno può disturbarmi chiedendomi di fare quel che non sono obbligato a fare.
Del diritto può abusare lo Stato, non un individuo. Invece si è stabilito che sia condannato quale abuso di diritto l’uso distorto di strumenti giuridici idonei ad ottenere un risparmio d’imposta, e ciò anche nel caso in cui tale condotta sia non in contrasto con alcuna specifica disposizione.
Quindi, per non affogare nel sempre uguale, per non pestare l’acqua nel mortaio e l’anima ai cittadini, tornando a riscrivere quelle norme, c’è una sola cosa che possa essere seriamente e decentemente fatta: cancellare il concetto di abuso di diritto, lasciando quel che il codice civile contiene fin dal giorno della sua stesura, ovvero il principio della buona fede.
Nessun commento:
Posta un commento