Dei grillini si sente parlare poco ultimamente, e anche dei loro guru, Beppe e Casaleggio. Eppure siamo alla vigilia delle votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica che nel 2013 li vide assoluti protagonisti quantomeno mediatici - ché certo Napolitano non fu una loro scelta... Da tempo invece sembrano fuori da ogni gioco, e anche quando fanno caciara non gli si dà più grande retta. Renzino è convinto che alla fine l'intesa con Berlusconi reggerà e pur immaginando un buon plotone di franchi tiratori sia nel PD che in Forza Italia, le truppe fedeli saranno sufficienti a votare il nuovo capo dello Stato. Insomma, il M5S non servirà.
Manca poco. La cosa mi appassiona poco perché in positivo non ho nessun candidato a me gradito. Ci sarebbe Draghi, ma sta bene dove sta (che Dio ce lo conservi). Martino sarebbe persona per bene e presidente dignitoso ma quando mai la sinistra voterebbe un liberale ? ( e anche quelli di centro destra...quanti ? ). In passato sarei stato contento di vedere eletta la Bonino, ma, semmai quel treno c'è mai stato (e non lo credo), è passato. Diciamo allora che ho i miei personali "veti", in testa ai quali c'è Prodi, ma anche gente come Grasso, Boldrini ( che è già grave che facciano i presidenti delle Camere). Poi ci sono personaggi troppo identitari per una parte sola, come Finocchiaro, Bersani, D'Alema ( ce li vedete Renzino e Maximus a gestire in decente armonia le due cariche più importanti dello Stato ??), ma anche Fassino e Veltroni. Resterebbe Amato, ma veramente mi sembra incredibile che il rottamatore per eccellenza, l'uomo del largo al "nuovo" e ai "giovani" a tutti i costi favorisca un veterano attempato della prima repubblica !
Vedremo. Resta che, per il momento, i grillini sono ininfluenti.
Oltretutto, ma anche questo, come, col solito godibilissimo sarcasmo, appunta Filippo Facci, non fa più notizia, il Movimento continua a perdere pezzi. Con l'ultima ondata sono 35 (!?!) i transfrontalieri, gli scilipoti della corrente legislatura annoverati solo nelle file degli ortotteri. Più di un quinto del totale...
Dei signori nessuno, votati alle parlamentarie della rete dagli amici del bar e dai parenti, e poi ritrovatisi parlamentari grazie al traino di Grillo che conquistò 8 milioni di voti. E' vero che la nostra Costituzione stabilisce che gli eletti non hanno vincolo di mandato, questi però veramente sono rappresentanti solo di se stessi !
Non mi piace Grillo e non mi piace il suo Movimento, però questa gente veramente non ha nulla da invidiare ai tanto denigrati transumanti del passato, recente o remoto che sia.
Saldi di fine stelle
Non si offendano i 10 parlamentari che ieri hanno abbandonato Grillo: riportarne i nomi - qui - cambierebbe niente, perché niente erano e niente resteranno. È il solo caso di algebra applicata alla politica: quando il niente di scinde. Il problema è che i transfughi o espulsi grillini sono diventati in tutto 35 (il 22 per cento del totale) e tutti nell'accomiatarsi hanno sempre detto la stessa cosa: non contavamo niente, non c'è democrazia, ciao. Chi l'avrebbe mai detto. Anche le repliche degli abbandonati non sono mai cambiate, dall'Ottocento a oggi: venduti, campagna acquisti, traditori, meglio perderli che eccetera. Repliche patetiche come le velleità dei fuggitivi, che ieri hanno detto "noi aspiravamo alla bellezza" e "ce ne andiamo perché vogliamo cambiare l'Italia". Insomma, il solito spettacolino: che c'è di nuovo? Di nuovo, ogni volta e pure questa, c'è l'entusiasmo o il pollice verso della libera stampa, che a seconda dello scenario vede nei transfughi dei coraggiosi dissidenti oppure degli "Scilipoti di Renzi", come scriveva qualcuno. A seconda della bisogna, parte l'applauso per il coraggio civile o parte l'inchiesta per compravendita di parlamentari. I transfughi hanno detto che vogliono contribuire a eleggere un capo dello Stato "senza inciuci o arroccamenti", "una figura vicina ai cittadini che rappresenti le istanze di cambiamento". Le istanze. Vedremo: perché se poi votano Prodi o Amato, tanto valeva lucidare gli stivali a Casaleggio.
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