mercoledì 14 gennaio 2015

LA RISSA VERBALE TRA I DIRIGENTI DI ROMA E LAZIO. LA CAPITALE CONFERMA CHE IL SUO E' IL DERBY DEI ROSICONI



Quando ero un ragazzino, 12-13 anni, ricordo mio nonno che comprava il Messaggero. Io leggevo rigorosamente solo le pagine sportive, e, non essendo né della Lazio né della Roma, vivevo senza pathos la vigilia del derby capitolino. Preferivo vincesse la Lazio, perché mio padre teneva - con molto distacco, che era un pigro lontano dallo sport e comunque non un tifoso - per i biancazzurri. Da tifoso juventino, nessuna delle due squadre romane erano avvertite come rivali storiche, anche se da lì a poco ci sarebbe stato lo  scudetto della Lazio di Chinaglia e poco dopo quello della Roma di Liedholm e Falcao. Ma erano meteore, gli antagonisti veri erano quelli di MIlano, più i rossoneri (ma gli interisti erano più antipatici).
Non dunque afflitto dal timore di perderlo, il derby era un evento divertente per via del clima di prevalente, romanesco sfottò che lo precedeva, accompagnava e seguiva. Tipico, il giorno dopo, era il servizio di cronaca che per la città raccoglieva la riscossione delle scommesse più colorite e spiritose, con gente che doveva recarsi in ufficio per una settimana con la sciarpa dell'odiata rivale che aveva vinto, con targhe sulla macchina inneggianti sempre agli avversari, fino a penitenze più massicce. Le colazioni pagate erano la tradizione più scontata, e duravano per un mese. Insomma, roba così, propria delle cartoline e dei quadretti titolati "Roma Sparita".
Adesso sappiamo che è diverso. E non meglio. Non solo per colpa dei  tifosi.
Lo scambio di battute al vetriolo tra Lotito e Baldissoni ( Pallotta non è riuscito a tacere, però non è sceso al livello degli altri due) è veramente becero. Luca Valdisseri, giornalista sportivo del Corsera, dal cuore giallorosso ma dalla testa pensante, stigmatizza in poche righe il post derby, con piena ragione. 
Lotito è l'uomo che non si vergogna di polemizzare con un rivale sportivo ammiccando a difetti fisici di quest'ultimo, e quindi non ci meraviglia. Baldissoni è affetto da una malattia particolarmente diffusa nella capitale, che è il rosicamento. Conseguenza di questo morbo è che se qualcuno ha un'uscita infelice, tu non puoi ignorarla, né ti riesce di replicare con garbata ironia. No, sali - in realtà scendi - di livello...
Poi si lamentano che il prefetto il derby glielo fa giocare di pomeriggio. Se continuano così, come infatti adombra il cronista, il prossimo lo giocano a porte chiuse. 


Il Corriere della Sera - Digital Edition


Il derby col selfie finisce in rissa 
 Botte e risposte al veleno: Lotito attacca, la Roma tira in ballo le scommesse, la Lazio i conti giallorossi


ROMA Per chi non vive il derby 365 giorni all’anno è difficile credere che un gesto gioioso come il selfie di Francesco Totti, che Stefano Pioli aveva perfettamente commentato da uomo di sport («Non mi sono sentito offeso, l’importante è che non lo mandi sul mio telefonino»), adesso sia diventato la scintilla che ha appiccato l’incendio.
In rapida successione i vertici di Lazio (cioè il plenipotenziario Claudio Lotito) e Roma (il presidente James Pallotta e il d.g. Mauro Baldissoni) si sono scambiati queste gentilezze: non conoscete l’educazione, siete gli esperti delle scommesse, avete i conti fuori posto, ragionate come bambini.
Ha iniziato Claudio Lotito, lunedì, a «Un giorno da pecora», su Radio2: «Lo scudetto andrà alla Juve, ci scommetto la mia presidenza. Il selfie di Totti è stato inopportuno, è un gesto che può indurre alla violenza».
James Pallotta ha risposto: «È stato un gran momento, ma avrei preferito un selfie di Lotito con la sua faccia sul gol di Totti». Il d.g. Baldissoni ha fatto il bis: ««Se scommetto sullo scudetto della Roma? No. Alla Lazio sono esperti di scommesse, noi non ce ne intendiamo. E se davvero Lotito si gioca la presidenza c’è il rischio che anche i tifosi della Lazio faranno il tifo per la Roma».
Qui, il salto di qualità. In tre round serrati: 1) sicuramente da presidente della Lazio, ma velatamente anche da consigliere federale con delega per le riforme (revisioni dei bilanci comprese), Lotito ha sparato la bordata: «Baldissoni ha detto che siamo esperti nel campo delle scommesse? Non voglio fare polemiche, ma vorrei dirgli di non perdere tempo dietro a queste cose e di dedicarsi invece a tenere in ordine i conti della propria società. Se vuole può venire a Formello, così gli facciamo vedere le scommesse vinte ai fini del risanamento e dell’efficienza della Lazio»; 2) la risposta di Pallotta: «Lotito continua a rilasciare dichiarazioni sciocche e che denotano ignoranza intorno agli aspetti economici del nostro club. La prossima volta che verrò a Roma sarà mia cura cercare di renderlo edotto in merito alla nostra solidità e redditività finanziaria. Lo farò come se parlassi a un bambino, ovvero parlando lentamente e scandendo bene tutte le sillabe. Se non dovesse capirlo neanche questa volta, be’, allora rinuncerò»; 3) la contro-risposta di Lotito: «A parte le poco rispettose espressioni usate nei confronti di un collega, il presidente Pallotta dovrebbe rileggersi il bilancio della società da lui presieduta, approvato pochi mesi fa, e ricordarsi quindi che solo nell’arco dell’anno 2014 ha perso oltre 38 milioni di euro, presentando inoltre un patrimonio netto negativo consolidato di oltre 81 milioni di euro. Gli auguriamo pertanto che, a partire dal 1 luglio 2015, sia in grado di rispettare le norme del fair play italiano, norme che la Lazio rispetta da oltre dieci anni». Un augurio? Una minaccia? Il semplice commento alle riforme lotitiane?
Quello che è certo è che un derby combattuto e con bellissimi gol come quello di Mauri e il secondo di Totti si è già liquefatto nei veleni. Chissà quello di ritorno, che si giocherà alla penultima di campionato, sicuramente di pomeriggio e, chissà, magari a porte chiuse. Per gli incidenti dopo la partita di domenica il Casms (Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale) ha «consigliato» la chiusura della curva Nord per Lazio-Napoli e della Sud per Roma-Empoli di Coppa Italia (20 gennaio) e di campionato (31 gennaio). Tra oggi e domani, dopo la ricezione del dispositivo, il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, emetterà il provvedimento attuativo. Accesso nei settori in questione riservato ai possessori della Tessera del tifoso.
Come diceva Nanni Moretti: andiamo avanti così, facciamoci del male.
Luca Valdiserri

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