martedì 3 febbraio 2015

IL TRIBUNALE DEL RIESAME : "VERONICA LUCIDISSIMA ASSASSINA". IL PROCESSO NON LO FACCIAMO PIU' ?

 

A posto, processo fatto. Già che c'erano, quelli del Riesame potevano anche quantificare la condanna (immagino l'ergastolo, che mica vorremmo dare le attenuanti ad una criminale del genere ?? una dotata di "odiosissima crudeltà e assenza di pietà "... ) così ci toglievamo il pensiero e potevamo passare al prossimo assassinio.
A questo punto chiedo ausilio agli amici e colleghi del penale per sapere se sbaglio io, nel ritenere che NON sia questo il compito del Tribunale del riesame, in una fase del procedimento in cui l'accusata nemmeno è stata ancora rinviata a giudizio, ma semplicemente quello di verificare i presupposti di legge della custodia cautelare, senza spingersi in giudici così definitivi.
A parte che, se gli indizi sono così numerosi e stringenti, non si capisce perché la procura prosegua le indagini invece di chiedere il giudizio (a maggior ragione la stessa domanda vale per Bossetti, che invece tra un po' sono otto mesi che se ne sta in carcere ), ma a parte questo, che almeno ci sta come motivazione per rigettare la richiesta di libertà,  possibile mai che questi giudici ormai non riescano più a trattenere la pulsione di esprimere i loro giudici pseudo etico morali sugli imputati ? 
Veronica è una donna "agghiacciante"...ma come fanno a dirlo ? E poi, è il loro compito scriverlo ? Credo proprio di no, ma aspetto conferme, o smentite, a chi conosce il processo penale molto meglio di me, attento orecchiante di questa branca del diritto, dove però, grazie agli amici dell'Unione Camere Penali, so sicuramente qualcosina di più rispetto a quanto (poco, anche prendendo 30 all'esame di procedura penale...) appreso all'Università (poi ho fatto l'avvocato civilista). 
Per alleggerire : ma nel 2015 non s'imbarazzano un po' a scrivere termini come "recidivanza" e  "omicidiaria" ? Non sarà un caso che il correttore del pc li segnala come sconosciuti alla lingua italiana ?


Il Garantista

«Veronica è una donna agghiacciante»



a. Veronica Panarello

Il Tribunale del riesame ha depositato le motivazioni con cui ha confermato la custodia cautelare in carcere per Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio, il piccolo Loris Andrea Stival di 8 anni, avvenuto a Santa Croce Camerina, nel ragusano.
Nelle 109 pagine delle motivazioni si parla di «una trama indiziaria fittissima che trova il suo addentellato principale nei comportamenti anche processuali della Panarello». La donna, si legge, nell’ ordinanza, «con agghiacciante indifferenza ha agito da lucidissima assassina manifestando una pronta reazione al delitto di cui si è resa responsabile», con la «volontà di organizzare l’apparente rapimento del figlio Loris».
Per i giudici la madre del piccolo Loris avrebbe manifestato «una capacità elaborativa di una pronta strategia manipolatoria». «L’ enunciato di accusa non è sgretolato, come sostiene la difesa, da immagini sgranate ma confermato – secondo il Riesame – da un comportamento dell’indagata che, in questa fase incidentale, supporta ragionevolmente la consistenza dell’ipotesi accusatoria. Si delinea in tutta la sua dolorosa nitidezza, plausibilità, verosimiglianza la probabilità alta della fondatezza dell’accusa".Il delitto, secondo i giudici del riesame, sarebbe stato «verosimilmente propiziato da una circostanza occasionale, la discussione con Loris che quella mattina, sconvolgendo i piani di Veronica Panarello, vuole rimanere con la mamma, incuriosito dal suo look esteticamente curato». Veronica Panarello ha «una capacità elaborativa di una pronta strategia manipolatoria e una insospettabile tenuta psicologica che supportano il giudizio di elevatissima capacità criminale. Con agghiacciante indifferenza, ha agito da lucidissima assassina manifestando una pronta reazione al delitto di cui si è resa responsabile con la volontà di organizzare l’ apparente rapimento del figlio Loris».
Così il Tribunale del riesame nelle motivazioni sulla conferma dell’ arresto della donna, accusata di aver ucciso il figlio Loris di 8 anni, il 29 novembre scorso, a Santa Croce Camerina, nel ragusano. Per il Tribunale del riesame emerge una «sconcertante glacialità nell’ordire la simulazione di un rapimento a scopo sessuale », e una «impressionante determinazione nel liberarsi del cadavere del figlio, scaraventandolo nel canalone per lucidamente occultare le prove del crimine».
Per la donna, inoltre «sussiste il rischio di recidivanza », avendo dimostrato una «odiosissima crudeltà e assenza di pietà nel delitto con una totale incapacità di controllo della furia omicidiaria».


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