sabato 28 marzo 2015

FASSINA, PIDDINO E ROMANO, SI OFFENDE CON GALLI DELLA LOGGIA, CHE NON ARRETRA

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Era scontato che l'editoriale ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/03/lo-jaccuse-di-galli-della-loggia-al.html ) del professore Galli della Loggia, durissimo nei confronti delle miserie romane, ivi comprese quelle del PD della città, avrebbe suscitato reazioni offese. Il primo a prendere carta e penna è Fassina, ma mi aspetto che lo faccia anche il sindaco Marino e qualche rappresentante di categorie nominate in toni non precisamente lusinghieri ( vigili urbani in primis, ma non solo).
Riporto le doglianze del deputato piddino, e la puntuta replica del politologo.
Inutile dire da che parte sto nella contesa...



«Nel Pd di Roma c’è una parte buona 
 Ed è prevalente» 
Risultati immagini per STEFANO FASSINA ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA    Caro direttore, l’editoriale del professor Galli della Loggia dedicato a Roma e al Pd contiene valutazioni legittime, ma largamente infondate e finanche offensive sulla salute della Capitale, sui romani, sulla qualità morale e professionale della sua intera classe dirigente amministrativa e politica, in particolare del Pd. Confesso che durante la lettura ho avuto la sensazione di un disprezzo antropologico o almeno classista verso i cittadini romani o larga parte di essi, segnatamente gli elettori del Pd: «Una base popolare dai tratti spesso plebei… contigua a ladruncoli, piccoli spacciatori, topi d’auto». Sono innegabili i profondi problemi del Pd. È innegabile l’estensione della criminalità organizzata a Roma. Sono innegabili le difficoltà a risanare le disastrate amministrazioni ereditate da Zingaretti, Marino e tanti giovani presidenti di Municipio. Tuttavia, il cuore della ricchezza cittadina non è la filiera malavitosa calabro-napoletana-romana. È il tessuto di attività commerciali e turistiche pulite, imprese hi-tech della Tiburtina, poli universitari, grandi aziende di comunicazione e di servizi finanziari e settori di pubblica amministrazione di qualità. La classe dirigente del Pd a Roma è irriducibile a «vacui politicanti di serie B, faccendieri, proprietari di voti incapaci di parlare italiano… loschi figuri candidati a un posticino a Regina Coeli». La relazione di Fabrizio Barca riconosce la prevalenza di un Pd «davvero buono, che esprime progettualità, capacità di raggruppamento e rappresentanza, che ha percezione della propria responsabilità territoriale». Ma su un punto il professor Galli della Loggia ha ragione: la democrazia senza partiti attrezzati culturalmente e organizzativamente degenera. Lui suggerisce a Renzi di prendere il lanciafiamme. Noi, consapevoli che l’uomo solo al comando non funziona, suggeriamo anche di utilizzare le preziose e diffuse energie morali, intellettuali e politiche presenti nel Pd romano per costruire una adeguata classe dirigente.
Stefano Fassina
deputato del Pd --------------------



Risultati immagini per STEFANO FASSINA ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA     È da tempo che sono abituato all’estrema suscettibilità — in parte genuina, in parte diciamo così per ragioni di ufficio — dei politici italiani. Ciò che invece continua ancora a stupirmi è la loro abituale propensione a non voler mai vedere il punto vero delle critiche. Che nel caso in questione, tra l’altro, come risulta chiarissimo a chi ha letto senza pregiudizi, riguardavano l’antropologia dell’intero Consiglio comunale di Roma, il collasso di un intero ceto politico, l’intera struttura amministrativa del Comune, e non già la sola classe dirigente del Pd. La cui Federazione romana, riconosce peraltro l’onorevole Fassina, ha effettivamente «profondi problemi». Infatti. Così profondi da essere stata addirittura commissariata: una misura che negli enti locali è in genere è motivata da fatti diffusi(sottolineo diffusi) di malcostume, di corruzione, di collusioni malavitose. Non pensa l’onorevole Fassina che invece di assicurare i lettori del Corriere che nel Pd romano ci sono comunque tante brave persone, ciò di cui non ho mai dubitato, egli avrebbe forse fatto meglio a dare un nome e cognome e quei fenomeni degenerativi di cui sopra, e a dirci perché mai secondo lui sono accaduti? Sarebbe stato meno patriottico, certo, ma di sicuro più coraggioso.
Ernesto Galli della Loggia




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