Leggendo l'articolo dedicato alle cose greche, su La Stampa on line, nel giorno di pasquetta, quando tradizionalmente i quotidiani non escono nelle edicole, che infatti rimangono chiuse, due perplessità :
1) ma dove li prende Varoufakis i soldi da ridare al FMI ?
2) è legittima la richiesta dell'Unione di una maggioranza governativa diversa da quella emersa dalle elezioni ?
Alla prima domanda, la risposta più probabile è : da altri prestiti. Alla seconda invece è più difficile rispondere. Tsipras ha vinto le elezioni perché Syriza ha promesso una rottura con le politiche europee, e già ha dovuto fare diversi passi indietro. Quanto può spingersi ancora più in là senza rivelare che le elezioni sono ormai un orpello finto e inutile nelle, sempre meno, democrazie d'Europa ?
Parliamoci chiaro. Io non sono contento che Syriza abbia vinto, non condivido certo un programma radical-socialista in salsa demagogica quale quello proposto da Tsipras e il suo movimento. Però questo i greci hanno votato, e se quel programma si rivela impercorribile, chi lo ha promosso si deve dimettere e se le altre forze non sono in grado di creare una maggioranza parlamentare, si deve tornare al voto, con i Greci consapevoli che quello che sognano, nozze coi fichi secchi, non è realizzabile.
Ma no trattare la massima espressione del sistema democratico, il voto, come un gioco per i bambini scemi, che dura il tempo della ricreazione. Poi, suona la campanella, e tutti in classe a fare i compiti.
Lagarde: “La Grecia ci rimborserà il 9 aprile”
La n.1 del Fmi vede Varoufakis: «In arrivo 458 milioni. La cooperazione interessa a tutti»
REUTERS
Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis
La Grecia rimborserà il Fondo Monetario Internazionale il
prossimo 9 aprile, come previsto. Christine Lagarde incassa le
rassicurazioni del ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis,
volato a Washington, dove nelle prossime ore incontrerà esponenti del
Tesoro americano.
Aumenta intanto la “frustrazione” delle autorità europee nei confronti di Atene: molti rappresentati dell’Ue, inclusi alcuni ministri delle finanze, avrebbero suggerito in conversazioni private, - riporta il Financial Times - che solo una decisione del premier Alexis Tsipras di “scaricare” l’ala dell’ultra sinistra del suo partito Syriza potrebbe rendere un accordo sul salvataggio possibile. Lagarde plaude alla «conferma» del rimborso di 458 milioni di euro da parte della Grecia. Al centro dell’incontro con Varoufakis il programma di riforme della Grecia.
«Ci siamo scambiati i nostri punti di vista sugli sviluppi attuali e ci siamo detti d’accordo sul fatto che un’efficace cooperazione è nell’interesse di tutti. Abbiamo osservato che la continua incertezza non è nell’interesse della Grecia» ha affermato Lagarde al termine dell’incontro, sottolineando di aver «espresso il proprio apprezzamento per l’impegno del ministro a migliorare le capacità del team tecnico di lavorare con le autorità per la necessaria due diligence ad Atene, e rafforzare la discussione politica con i team a Bruxelles. Ho ribadito che il Fondo resta impegnato a lavorare con le autorità per aiutare la Grecia a tornare sulla strada della crescita sostenibile».
L’incontro arriva mentre Bruxelles è sempre più frustrata. L’idea che circolerebbe è quella - mette in evidenza il Financial Times - che Tsipras formi una nuova coalizione con il tradizionale partito di centro sinistra Pasok e con il nuovo partito di centro sinistra To Potami, contro cui si è battuto nelle elezioni di gennaio. «Tsipras deve decidere se vuole essere premier o leader di Syriza», afferma un rappresentante europee con il Financial Times. «Questo governo» in Grecia «non può sopravvivere», aggiunge un rappresentante di un ministro dell’Economia dell’area euro.
I rappresentati europei insistono sul fatto che non stanno cercando di forzare un cambio di governo. Ma ammettono anche - riporta il Financial Times - la loro frustrazione per la mancata scelta di Tsipras fra la piattaforma di sinistra che chiede una bocciatura del piano di salvataggio e un approccio più pragmatico, che includerebbe potenziali alleati centristi in parlamento”.
Aumenta intanto la “frustrazione” delle autorità europee nei confronti di Atene: molti rappresentati dell’Ue, inclusi alcuni ministri delle finanze, avrebbero suggerito in conversazioni private, - riporta il Financial Times - che solo una decisione del premier Alexis Tsipras di “scaricare” l’ala dell’ultra sinistra del suo partito Syriza potrebbe rendere un accordo sul salvataggio possibile. Lagarde plaude alla «conferma» del rimborso di 458 milioni di euro da parte della Grecia. Al centro dell’incontro con Varoufakis il programma di riforme della Grecia.
«Ci siamo scambiati i nostri punti di vista sugli sviluppi attuali e ci siamo detti d’accordo sul fatto che un’efficace cooperazione è nell’interesse di tutti. Abbiamo osservato che la continua incertezza non è nell’interesse della Grecia» ha affermato Lagarde al termine dell’incontro, sottolineando di aver «espresso il proprio apprezzamento per l’impegno del ministro a migliorare le capacità del team tecnico di lavorare con le autorità per la necessaria due diligence ad Atene, e rafforzare la discussione politica con i team a Bruxelles. Ho ribadito che il Fondo resta impegnato a lavorare con le autorità per aiutare la Grecia a tornare sulla strada della crescita sostenibile».
L’incontro arriva mentre Bruxelles è sempre più frustrata. L’idea che circolerebbe è quella - mette in evidenza il Financial Times - che Tsipras formi una nuova coalizione con il tradizionale partito di centro sinistra Pasok e con il nuovo partito di centro sinistra To Potami, contro cui si è battuto nelle elezioni di gennaio. «Tsipras deve decidere se vuole essere premier o leader di Syriza», afferma un rappresentante europee con il Financial Times. «Questo governo» in Grecia «non può sopravvivere», aggiunge un rappresentante di un ministro dell’Economia dell’area euro.
I rappresentati europei insistono sul fatto che non stanno cercando di forzare un cambio di governo. Ma ammettono anche - riporta il Financial Times - la loro frustrazione per la mancata scelta di Tsipras fra la piattaforma di sinistra che chiede una bocciatura del piano di salvataggio e un approccio più pragmatico, che includerebbe potenziali alleati centristi in parlamento”.
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