martedì 14 aprile 2015

"LORENZO NON ERA FIGLIO DI UN DIO MINORE". LA MAMMA E LO ZIO SCRIVONO AL CAMERLENGO



Io sono sempre stato contento del mio blog,  stupito e fiero quando, a maggio del 2011, dopo 20 giorni dal suo esordio, il sistema mi segnalava che era stato aperto per 900 volte. Oggi, a parte questo mese dove c'è stato questo boom di contatti per il post http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/04/sono-un-avvocato-in-memoria-di-lorenzo.html, dedicato al Collega Lorenzo Alberto Claris Appiani (31.500 contatti in due giorni...), la media del blog è di circa 1.500 visioni al giorno...
Fa piacere, inorgoglisce, inutile negarlo.
Però stavolta è accaduta una cosa del tutto particolare, che dà un "senso" diverso a quello che fai quotidianamente, e che sicuramente resterà tra le cose che anche tra anni mi farà pensare che l'esperienza del Camerlengo sia stata tra le più ricche della mia vita.
E' accaduto che mi ha scritto la mamma di Lorenzo. Più esattamente, mi è stata mandata una mail dalla collega Lucia Papaleo (zia del giovane collega ucciso) con il pensiero che la madre (Alberta) e lo zio (Alessandro) hanno voluto dedicare alle migliaia di persone che si sono commosse e si sono immedesimate leggendo le belle parole di Sara Fusi Serangeli, scritte di getto proprio dopo la morte assurda di Lorenzo, e che il Camerlengo aveva ripreso per diffonderle e dedicarle proprio a lui, che credeva e amava questa professione, pur così svilita e decaduta, specie in questi ultimi lustri. 

Sono convinto che gli avvocati, quelli veri, una folta minoranza mi verrebbe da dire, saranno contenti delle parole che leggeranno. 
Nell'inoltrarmi la lettera, la collega Lucia mi ha detto che il post "Sono un Avvocato", dedicato al figlio, è stato apprezzatissimo dalla  madre di Lorenzo,  in un momento di infinito dolore.
A me sembra impossibile, non riuscendo nemmeno ad immaginare la sofferenza per una tragedia simile, che pure parole molto belle e sentite possano essere stata di minimo conforto.
Però mi piace pensare che, almeno un po', sia vero.


"La mamma e lo zio di Lorenzo.
Grazie Sara, grazie Stefano
Le parole di Sara sono bellissime, perché descrivono la nostra vita senza alcuna esagerazione, e lo sappiamo solo noi.
Avvocati si nasce e non si diventa e le fatiche, alla fine, non sono niente in confronto all'orgoglio di essere chiamati ad aiutare chi ci ha "SCELTO". Siamo noi che non possiamo fare a meno di aspirare ad essere migliori degli altri, anche se probabilmente può non essere vero. Non c'è altro mestiere che avremmo voluto fare se non forse il medico o l'insegnante, diversamente ci spegneremmo giorno dopo giorno. L'Avvocato è uno a cui una vita, la sua, non basta, ha bisogno di coinvolgersi nella vita degli altri, al di là del successo economico o dei riconoscimenti professionali.
Non siamo figli di un Dio minore, siamo donne e uomini di passione. La vita ci ha dato un dono prezioso e le cose belle non sono mai gratis.
Lorenzo non va ricordato per la sua morte, avvenuta per mani di un delinquente comune, che per altro lui aveva aiutato tanto e gratuitamente, e che aveva dovuto abbandonare, quando la sua tracotanza e prepotenza non erano più tollerabili ed erano un continuo affronto alla sua dignità.
Lorenzo non è un eroe, non è l'Avv. Ambrosoli.
Lorenzo va ricordato perché è andato incontro al suo destino, e l'idea che potesse succedere qualcosa l'aveva (ne avevamo parlato) perché riteneva che l'Avvocato che opera con dedizione, competenza e partecipazione, debba andare a testa alta e non scappare.
Lorenzo va ricordato perché si è comportato da Avvocato, come avreste fatto tutti voi. L'immagine dell'avvocato fifone o pusillanime non vogliamo che ci appartenga.
Noi siamo Lorenzo.
Rimaniamo uniti e sosteniamoci nei momenti difficili, in questo momento la nostra professione ne ha tanti.
Non aspettatevi che gli altri vi riconoscano qualcosa, anche se sono loro, il più delle volte, ad avere bisogno di noi e non noi di loro.
Ma non ghetizzatevi e fate di tutto per dimostrare di che pasta è fatto un Avvocato vero.
Un abbraccio.
Alberta e Alessandro"

7 commenti:

  1. ALESSANDRA STéFANO

    Bravi Sara e Stefano, e tanto di cappello, ancora una volta, alla madre ed ai familiari di Lorenzo

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  2. ROBERTO TRINCHERO

    Grazie......felice di aver letto le loro splendide parole.....che dignità. ...che passione!!!.....grazie anche a Sara e a Stefano Turchetti .....ricordiamoci sempre di essere Avvocati

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  3. DOMENICO BATTISTA

    "NON GHETTIZZATEVI E FATE DI TUTTO PER DIMOSTRARE DI CHE PASTA E' FATTO UN AVVOCATO VERO"

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  4. Parole di una Madre colpita dal più grave dei lutti e Collega eccezionale, che , nel momento della tragedia, non dimentica l'essenza della nostra Professione. Una famiglia nella quale l'unità della Toga ai fini di giustizia, quella di Magistrato e di Avvocato, era plasticamente raffigurata nelle scelte professionali dei due figli.

    Grazie a Stefano Turchetti per la sua sensibilità.

    Domenico Battista

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    1. Grazie a Te Maestro. Se il Camerlengo è un "blog diffuso tra i legali" (Giusi Fasano), molto merito è il Tuo.

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  5. MARIA MERCEDES PISANI

    Grazie alla grande sensibilità del Camerlengo, grazie alla famiglia di Lorenzo.

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  6. EMILIA ROSSI

    Parole che ci toccano nel profondo e ci danno il senso di quello che siamo. Grazie, Stefano, per la tua opera di diffusione di questi valori e di queste parole.

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