giovedì 4 giugno 2015

LEGGE SEVERINO ? UNA FIGATISSIMA PRIMA (BERLUSCONI), UNA FREGATURA ADESSO (DE LUCA)

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La Legge Severino è una pessima legge, solo che a dirlo PRIMA che venisse promulgata, e subito dopo, c'era, tra gli opinionisti, solo Davide Giacalone ( e il Camerlengo, convinto della bontà del ragionamento del politologo . Tra tanti, riporto il post http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/08/severino-law-come-non-si-fa-una-legge-e.html ). 
Fatta a furor di popolo - quello manettaro - , si rivelò utilissima per far fuori dal Senato il Cavaliere, a costo di demolire anzitempo (comunque non ebbe vita lunga, grazie a chi lo "rasserenava") il governo Letta. 
Naturalmente, leggi siffatte, non è che poi valgono solo per i nemici, e inevitabilmente nelle sue maglie sono incappati anche gli altri.
Il primo caso scomodo fu De Magistris, il sindaco di Napoli, però un cavallo pazzo, non uno di casa, per quanto del condominio. E quindi si è lasciato che la "giustizia facesse il suo corso" (ci pensò il TAR campano a dare una mano...ma adessola Cassazione lo ha esautorato dalla materia, dichiarandolo incompetente...). 
Ora però di mezzo c'è un pezzo da 90 dei boss territoriali, Vincenzo De Luca, e soprattutto la Campania, appena conquistata, con uno scarto di appena 60.000 voti (il che fa ipotizzare che De Luca sarà pure impresentabile e chiacchierato, però solo lui poteva raccogliere le forze necessarie, tra cui i cosentiniani, indispensabili per la bisogna). 
Il pasticcio è grosso, perché se non si tocca la legge, la sospensione del neo governatore è certa, si tratta di stabilire quando pronunciarla.
Alfano dice che si farà come è stato fatto  finora, e quindi potrebbe valere il precedente del consigliere regionale Michele Iorio nel Molise, sospeso subito dopo la proclamazione, il che sarebbe un disastro per De Luca e il PD. Ma all'opera ci sono i giuristi amici che spiegano perché l'esempio non sarebbe pertinente, e spostano più in là la lancetta : la sospensione scatta dalla convalida dell’eletto, cioè dalla prima seduta del consiglio regionale o, ancora meglio, dal momento del suo insediamento davanti al consiglio, ovvero dopo che ha assunto la carica nominando un vice cui affidare la giunta. 
In realtà si punta a modificare la legge, eliminando l'applicabilità della Legge ai casi di abuso d'ufficio, guarda caso proprio la fattispecie che riguarda De Luca...
Chiudete gli occhi e immaginate, solo per un attimo, una cosa del genere fatta per il Cavaliere...nella mente vi apparirebbero piazze colorate di rosso e di viola, gente che fa girotondi incazzatissimi, petizioni di firme di intellettuali, artisti e gente pseudo tale.
Una legge sbagliata è bene eliminarla, e questo rimane.
Il mal di stomaco per l'ipocrisia, oltretutto sfacciata, pure.





Il Corriere della Sera - Digital Edition



Alfano: «Applicheremo tutto fino all’ultima riga»
L’affondo del ministro dell’Interno. 
Grillo sul blog: in Campania tornare al voto 
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ROMA In Campania è partito il toto-assessori della giunta De Luca, mentre a Roma è scattato — con fusi orari diversi alla presidenza del Consiglio e al Viminale — il conto alla rovescia per gli adempimenti previsti dalla legge Severino per gli eletti che hanno alle spalle una condanna di primo grado, anche se solo per abuso d’ufficio. L’orologio di Palazzo Chigi apparentemente gira più lento di quello del ministero dell’Interno: «La legge sarà applicata dal primo all’ultimo rigo e non cambieremo neppure la prassi, come ho già detto anche al Pd», avverte il ministro Angelino Alfano (Ap). Da Palazzo Chigi, invece, ci si limita a confermare che non ci saranno modifiche alla legge (almeno nella parte che interessa De Luca) e che tutto è rimandato alla Corte costituzionale che si pronuncerà il 21 ottobre.
Chi si prepara alla battaglia, invece, è Beppe Grillo che inizia a cannoneggiare dal suo blog: «Un messaggio per De Luca: Vattene! candidare De Luca, impresentabile per la commissione Antimafia, ineleggibile in conseguenza della legge Severino, è uno spregio del Pd nei confronti dei cittadini campani». Quindi, aggiunge il leader del M5S, «De Luca non potrà governare e verrà sospeso non appena ufficialmente eletto. Non potrà fare la giunta, neppure un atto amministrativo perché sarà già decaduto. La Campania sarà quindi paralizzata? Esiste solo una soluzione: ritornare al voto e impedire che De Luca si ricandidi».
Grillo, che si avvale della consulenza dell’avvocato Oreste Agosto, si prepara dunque a mobilitare le sue truppe, mentre Forza Italia e il centrodestra per ora sembrano più tiepidi. Anche se Francesco Paolo Sisto (FI), presidente della I commissione Affari costituzionali della Camera, non fa sconti: «La sospensione della legge Severino è immediata, c’è solo bisogno di prenderne atto. Il governo sarà così diligente da far giungere immediatamente, lo stesso giorno della proclamazione di De Luca, il provvedimento di sospensione? Io lo spero».
Anche Raffaele Cantone, presidente dell’Anac (Anticorruzione), dice che con il caso De Luca si è creata un’ impasse giuridica inedita: «Il mio parere? Non do per scontata l’interpretazione secondo cui De Luca debba essere sospeso subito dopo la proclamazione». Il 10 giugno Cantone proporrà al governo una serie di modifiche funzionali ai decreti attuativi della legge Severino che riguardano la trasparenza nella pubblica amministrazione. Poi il testo Cantone prenderà la strada del decreto o del disegno di legge. E qualcuno in Parlamento già sta pensando di agganciare al treno in corsa un vagone, sotto forma di emendamento, con la modifica (via l’abuso d’ufficio, oppure equiparazione dei sindaci e dei governatori ai parlamentari decaduti solo dopo la condanna definitiva) che interessa De Luca.
D. Mart.

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