martedì 7 luglio 2015

FACCI CE L'HA CON GLI EVASORI. E GLI IPOCRITI.

 

Posto questo intervento di Filippo Facci non perché condivida interamente la sua tirata sull'evasione fiscale (si capisce bene che Facci viva di stipendi, immagino anche lauti, e non conosca, buon per lui, la cosiddetta evasione di "sopravvivenza" di cui parlò addirittura il sinistro Fassina), ma perché sposo interamente il biasimo per l'ipocrisia piuttosto nauseante di tutta quella gente che in qualche misura l'evasione- e anche la corruzione - la pratica e che poi, al bar, al ristorante, a bordo piscina, in riva al mare, la stigmatizza con toni fieramente moralistici.
Aggiungerei che anche tra le categorie non nominate dal giornalista vi sono persone, TANTE, che, nel loro piccolo (perché la loro situazione lavorativa è diversa, non per maggiore virtù...) evadono qualcosa (magari il canone RAI, balzello spregevole ma che comunque, a rigore, andrebbe pagato, ad essere ligi e rigorosi) e comunque si rendono spesso complici per risparmiare a loro volta l'IVA, stringendo un patto scellerato ( per lo stato tassaiolo) con le varie professionalità citate.
Il discorso sui venditori abusivi è corollario dove Facci a mio avviso ha anche ragione, però le situazioni a volte sono diverse. In alcuni casi l'acquisto da parte delle persone non è mosso dall'opportunismo ma dalla pena per i venditori. Forse è sentimento mal riposto, ma in qualche misura comprensibile.





Filippo Facci: Luoghi d'evasione



Filippo Facci: Luoghi d'evasione
Filippo Facci: Luoghi d'evasione


Il discorso più impopolare del mondo (anzi, d'Italia) consiste nel far notare che l'indignazione contro la corruzione spesso proviene dai primatisti del nero: alias artigiani, dentisti, medici, avvocati, ristoratori, commercianti, colf e badanti. Il discorso continuerebbe facendo notare che l'evasione italiana si colloca al terzo posto mondiale (dietro a Turchia e Messico) e che la base della corruzione è giusto l' evasione fiscale. Paradosso finale sarebbe ricordare quel sondaggio europeo (fonte: Eures) secondo il quale 7 italiani su 10 oltretutto vorrebbero gli evasori in carcere. Ma siccome è luglio, aggiungiamo un elemento stagionale: tanta indignazione - sempre contro la corruzione e contro l'evasione - spesso proviene da un popolo particolarmente recettivo verso i venditori abusivi che affollano le spiagge, come in parte spiegava Franco Levi sul Corriere di ieri: tutti sanno che questi ambulanti non sono lavoratori in proprio (cioè che vivono del loro) e che semmai sono terminali della criminalità organizzata: ma in media ce ne fottiamo. Ci divertiamo a comprare catenine, cazzatelle e soprattutto merce contraffatta che viene venduta alla luce del sole - è il caso di dirlo - con la tolleranza di amministrazioni e forze dell'ordine. Poi, con la stessa falsa rassegnazione con cui dimentichiamo di chiedere scontrini e fatture, riabbassiamo lo sguardo sul giornale e torniamo a tuonare contro corrotti ed evasori.

1 commento:

  1. Io comunque vivo sì di stipendi, ma di uno solo. Ho la casa pignorata da Equitalia e rateizzazioni delle imposte da qui al 3000. Tanto per chiarire. (F.F.)

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