venerdì 3 luglio 2015

GALLI DELLA LOGGIA DENUNCIA LA VOLONTA' PERVICACE DI NON FAR CAPIRE GLI UTENTI

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Confesso che un po' mi stupisce, favorevolmente, l'opera di denuncia a cui sembra ultimamente dedito il professore Galli della Loggia, famoso politologo e da lustri editorialista principe  (inter pares ) del Corriere della Sera, rivolta contro lo squallido vezzo di enti pubblici e para di comunicare in modo sgrammatico e/o incomprensibile, comunque certi della propria assoluta impunità.
Qualche tempo fa aveva reso pubblica una circolare che in effetti faceva anche ridere, tanto sembrava assurda sia nella forma che nel contenuto, ancorché poi, di fatto, non resterebbe che piangere, per tanta miseria intellettuale.
La trovate nel post http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/05/la-grande-moria-della-grammatica.html .
Oggi se la prende conquelli di Enel Energia, ma potrebbe essere qualunque altro ente similare, non cambierebbe.
Che dire ? Sarebbe bello che il presidente responsabile rispondesse e spiegasse, o qualche capoccione dell'Autority, piccato per la chiamata in causa, provi a contestare il biasimo di Galli delle Loggia.
Certo, se si facesse un referendum - in questi giorni di gran voga - su chi delle parti in causa ha ragione, il professore vincerebbe a mani basse, e i due soggetti in questione farebbero la misera figura che meritano. 
Ricordo la scena di un film con Marcello Mastroianni , che interpretava Scipione l'Africano, il quale, cacciando da casa propria un fumoso e indecifrabile pseudo filosofo greco, alla protesta di questi che contestava come  i romani non tollerassero la libertà di parola, replicava seccamente : " a Roma se po' dì tutto, basta che se capisce !!".
Sarebbe bello no ?



QUELLE COMUNICAZIONI
 INCOMPRENSIBILI
CHE DENOTANO INCURIA PER GLI UTENTI 
 

«In conformità a quanto previsto dal contratto le comunichiamo che a partire dal (…) alla sua fornitura sarà applicato un prezzo fisso e invariabile pari a 0,39 euro/Smc, in sostituzione dell’importo a copertura della “materia Prima Gas” (pari alla somma delle componenti Cmem, a copertura dei costi di approvvigionamento del gas naturale nei mercati all’ingrosso, e CCR, a copertura dei costi delle attività connesse alle modalità di approvvigionamento del gas naturale all’ingrosso) che, prendendo a riferimento il consumo di una famiglia tipo (abitazione di residenza, 1.400 Smc di consumo annuo), rappresenta circa il 60% della spesa complessiva per il gas, esclusa IVA e imposte». Sfido qualunque persona di media intelligenza a capire un'acca di queste righe che sembrano tratte da un monologo di Roberto Benigni, e che invece si leggono in una lettera spedita nei giorni scorsi da Enel Energia Spa, naturalmente per comunicare un rincaro ai suoi clienti (tra cui non c’è chi scrive).
   Un paio di cose si capiscono, però. Ad esempio l’arroganza con la quale in Italia le grandi aziende fornitrici di servizi trattano i consumatori: centralini che non rispondono, tempi lunghissimi per ogni riparazione, e appunto un modo di comunicare infarcito di tecnicismi che non ci si cura di spiegare, in un italiano incomprensibile, ispirato a un’autoreferenzialità sussiegosa che si spiega con la consapevolezza della virtuale impunità di cui sanno di poter godere.  

Perché l’altra cosa che si capisce, infatti, è la fisiologica latitanza delle cosiddette Authority, le quali anziché vigilare come dovrebbero su questo o quel settore — nel nostro caso l’energia — e proteggere i consumatori (per esempio garantendo la comprensibilità delle comunicazioni), perlopiù incarnano, invece, altrettante sinecure per ex politici in disarmo interessati solo ai loro alti stipendi e a non disturbare gli interessi che in teoria dovrebbero controllare.

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