In Spagna si torna a votare con in ballo, sullo sfondo, ma non lontano, la secessione. Era accaduto poco tempo fa, e i secessionisti avevano perso, ma ecco una nuova occasione, costituita dal voto regionale. Se la lista indipendentista guidata da MAS ottiene la maggioranza assoluta, il vincitore romperebbe ogni indugio e proclamerebbe la secessione, da realizzare nell'arco di 18 mesi.
Madrid ha già fatto sapere che reagirà duramente (in concreto ? mandano l'esercito ???), e confida che i moderati catalani si rivelino la maggioranza, come è stato finora ( non a caso, secondo i sondaggi, una maggiora affluenza alle urne favorirebbe gli "unitari", I secessionisti sono più decisi e motivati, quindi massicci al voto, ma non sarebbero i "di più" degli elettori ).
Un voto importantissimo, e non soltanto per la Spagna. In caso infatti di vittoria di MAS, quanto vento gonfierebbe le vele degli altri movimenti indipendentisti sparsi per l'Europa ?
Eppure, a giudicare dal seguito dell'evento, a "noialtri" europei non sembra fregare un granché
La Catalogna vota, Spagna a rischio secessione
Urne aperte per le elezioni regionali. Favorita la lista
indipendentista di Artur Mas. Per «El Mundo» è il voto più delicato
della storia democratica del Paese. I risultati dalle 20
AP
Estelada: è la bandiera catalana,
con la stella repubblicana. Chiunque passi qualche ora a Barcellona o
nel resto della Catalogna ne vedrà tantissime esposte alla finestra
27/09/2015
«UNITI PER IL Sì» ALL’INDIPENDENZA
Gli ultimi sondaggi danno gli indipendentisti favoriti. La lista “Junts Pel Si” di Mas (con circa 65 seggi su 135) e quella alleata dei radicali della “Cup” (8-10) avrebbero insieme la maggioranza assoluta nel nuovo parlamento catalano e sfiorerebbero il 50% (fra il 47% e il 49,9%) in voti. Mas è determinato a procedere verso la secessione se avrà i seggi necessari contro Madrid che minaccia di destituirlo. Ma la credibilità del progetto indipendentista sarà più debole se non avrà l’appoggio della maggioranza assoluta degli elettori.
LA FORMAZIONE ANTI-SECESSIONE
Il primo dei partiti anti-secessione, secondo i sondaggi, potrebbe essere questa sera Ciudadanos di Albert Rivera, con circa 20 seggi, davanti a socialisti e popolari, e alla lista di Podemos, che avrebbero fra 12 e 15 seggi. Secondo diversi analisti un’alta partecipazione, sopra il 70-72%, potrebbe giocare a favore dei partiti antisecessione.
REUTERS
(In foto Albert Rivera)
LO SCENARIO
l presidente secessionista catalano ha trasformato le regionali in un plebiscito sull’indipendenza dopo che Madrid ha impedito la tenuta di un referendum, e promesso di andare alla secessione entro 18 mesi se vincerà, malgrado la durissima opposizione del premier spagnolo Mariano Rajoy. Nell’eventualità che il voto popolare travolga la legalità, e la Catalogna si autoproclami indipendente la Spagna perderebbe il 16% della propria popolazione (7,5 milioni di abitanti), un quarto delle esportazioni, un quinto dell’intera produzione economica iberica e centinaia di migliaia di coste strategiche sul Mediterraneo. Ma allo stesso tempo la Catalogna potrebbe essere esclusa dall’Ue, alla quale dovrebbe fare domanda di associazione, come sarebbe toccato alla Scozia lo scorso 18 settembre, in caso di vittoria del referendum sulla rottura con Londra.
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