Ci sono quelli che leggono gli albi, e quelli con memoria che ricordano.
I primi sapranno solo leggere : anno 2015, MOTO GP Campione Jorge Lorenzo.
I secondi ricorderanno e passeranno la memoria ai posteri che si è trattato di un titolo taroccato dall'alleanza tra i due spagnoli, Marquez e Lorenzo.
Personalmente, in uno sport come il motociclismo, sarei orientato a pensare che sia giusto che chi si dimostra più veloce e vince più gare alla fine meriti di vincere il mondiale, e quindi Lorenzo sarebbe giustamente campione. Però è anche vero che in un campionato è importante la continuità dei risultati, piazzarsi comunque tra i primi, e questo Valentino quest'anno lo ha fatto benissimo, tanto da essere in testa per TUTTA la stagione.
Ma il punto non è questo, bensì il modo con cui si è conclusa la stagione, con polemiche al curaro che hanno riguardato almeno tre gare decisive, ultima compresa, con Rossi costretto a partire per ultimo, e quindi a sfiancarsi per risalire fino ad un sorprendente quarto posto, per poi assistere all'ennesimo, e decisivo assist di Marquez che non solo non attacca Lorenzo ma addirittura lo difende dal compagno Pedrosa, forse meno sensibile alla mozione nazionalista (il titolo che deve rimanere in Spagna...).
Alessandro Pasini, del Corriere, scrive il suo j'accuse che sottoscrivo in toto.
Da evidenziare come anche in Spagna la maggioranza degli sportivi alla fine pare aver ammesso che il mondiale sia stato viziato nel finale. AS, il principale quotidiano sportivo spagnolo, ha infatti pubblicato un sorprendente sondaggio (sapendo il nazionalismo iberico, almeno quando si tratta di sport, perché poi, in casa loro, tanto uniti non sembrano) che Libero riporta così :
" Non ci si riferisce tanto agli impietosi fischi e "buu" raccolti dai due piloti sul podio di Valencia, ma piuttosto a un sondaggio pubblicato da As, il primo quotidiano sportivo spagnolo. Il Dottore ha parlato di "biscottone" e la Spagna concorda: per il 51,2% degli intervistati, infatti, Marquez ha effettivamente aiutato Lorenzo a conquistare il titolo, evitando di sorpassarlo a Valencia e impegnandosi ad ostacolare il passaggio del compagno di squadra, Dani Pedrosa".
Ormai è andata, e quasi sicuramente, a 36 anni, Rossi ha perso l'occasione per un prestigiosissimo decimo titolo.
Sicuramente, come qualcuno ricorda, ha commesso anche lui degli errori, sia di gara che di temperamento.
Ma li ha pagati veramente troppo cari, laddove agli altri è andata di lusso.
Si vede che i titoli, anche di cartone, vinti in qualunque modo, con l'aiuto magari decisivo della cd. giustizia sportiva, vanno bene comunque.
Finiscono sugli albi, buoni per quelli senza memoria.
Valentino, una domenica da
leoni contro la truffa dei tre spagnoli
di Alessandro Pasini
DAL NOSTRO INVIATO VALENCIA
Nostro? Della Spagna? Aiuto? Aiuto qui lo diciamo noi, che abbiamo cercato di restare laici fino alla fine. Lo eravamo pure finita la gara, oggettivamente strana, piena di gesti (e soprattutto non-gesti) sospetti e tuttavia inattaccabili, perché poi chi può dimostrare che un pilota «non vuole» sorpassarne un altro? E chi siamo noi per sindacare le tattiche di gente che rischia la vita a 300 all’ora? Possiamo però sindacare sulla frase di Lorenzo a chiusura dei quindici giorni più assurdi della storia del motociclismo. Ammissione di dolo o semplice fesseria? Riconosce che
Lorenzo, sia chiaro, ha corso una grande gara, da campione quale è. Sicuro, concentrato, incurante della pressione, l’ha vinta bene e così ha conquistato il suo terzo Mondiale MotoGp (quinto in totale) perché Rossi si è fermato al quarto posto dopo un rimontone epico: da 26° a 15° in un giro; poi 12° al secondo, 9° al terzo, 8° al sesto, 7° al settimo, 6° al decimo, 5° al dodicesimo, 4° al tredicesimo. Quando, di fatto, con altre 17 tornate davanti, Gp e campionato sono terminati. Rossi aveva
Com’è possibile, per esempio, che Marquez — il rider più aggressivo, coraggioso e incurante dei gap tecnici — non abbia mai attaccato Lorenzo? Lo fa sempre, anche a vanvera: perché ieri no? E com’è possibile che l’unico sorpasso lo abbia effettuato su Pedrosa al penultimo giro dopo che Dani lo aveva superato? E come ha potuto Pedrosa rientrare così facilmente nell’ultimo terzo di gara? Forse perché, mentre Lorenzo era al massimo, Marquez si è adeguato al suo passo senza pressarlo? Domande di cui vergognarsi, da tifosi, blasfeme in assenza di prove. Marquez avrebbe avuto spiegazioni indiscutibili e Pedrosa — unico hombre senza ombre — avrebbe ammesso di avere sbagliato «aprendo la porta al sorpasso di Marc».
Rossi, dopo l’impresa più inutile della sua carriera, ha rivisto tutto in tv e ha trovato conferma ai suoi più devastanti incubi: «Gli ultimi giri sono stati penosi. Marquez andava il doppio di Lorenzo, ma non ha mai provato a passarlo. Me invece a Sepang mi ha passato 10 volte...». Marquez dirà che se avesse voluto aiutare Lorenzo sarebbe restato a
Alessandro Pasini
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