Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
martedì 15 dicembre 2015
RENZI : "LE ARMI DA SOLE NON BASTANO". SOFRI "GIUSTO, FIGURIAMOCI LE PAROLE". LA FALSA EDUCAZIONE ALLA PACE
Seconda puntata - la prima la trovate nel post http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/12/se-adriano-sofri-da-dello-scemo-al.html - del sacrosanto biasimo manifestato da Adriano Sofri per il cerchiobottismo del premier e per i pacifisti "senza se e senza ma" di casa nostra.
La falsa educazione alla pace, che spesso nasconde una profonda viltà da eccesso di benessere - con conseguente incapacità di difendere non solo le genti più deboli e indifese (che stanno a cuore di Sofri) ma anche noi stessi e i nostri privilegi di nati nella parte giusta del mondo - la speranza che ci saranno sempre "altri" a sporcarsi le mani mentre noi facciamo la figura delle anime belle, la retorica di frasi fatte, ignorando che, dall'altra parte, non c'è nessuno che si sogni di dire che la guerra e le bombe siano una cosa "bella".
Tutto questo, e altro, in poche, significative, giustissime righe.
Buona Lettura
ADRIANO SOFRI
Giovedì ho ascoltato il discorso di Matteo Renzi al "Dialogo mediterraneo", l'ho trovato molto buono, e ne sono stato insoddisfatto. Sempre giovedì sono state diffuse le riprese del Predator italiano sui territori occupati dall'Isis in Iraq, servite a segnalare bersagli ai raid aerei. Io non ritengo essenziale che i Tornado italiani si uniscano o no a quelli della coalizione che bombardano. Ritengo ridicolo che si rivendichi la mancata partecipazione diretta ai bombardamenti,... e ancora peggio si deplorino i bombardamenti, quando si fa una propria parte perché avvengano e raddrizzino la mira. Matteo Renzi sa benissimo che quei bombardamenti sono stati e sono necessari, a salvare vite, a fermare l'avanzata dell'Isis, a costruire le condizioni di un recupero. Quando dice di voler fare quello che è giusto, e non di compiacere ai "commentatori", deve anche sapere di stare dispiacendo forse a qualche ardito dell'ultima ora, ma di stare compiacendo a una gran parte di sprovveduti che si credono pacifisti e credono che l'Italia si stia dissociando dall'azione armata. Cioè di puntare alla botte piena e al cognato ubriaco. Renzi ha detto -ovviamente- che la priorità è la distruzione dell'Isis. Bene. Tutte le cose giuste che dice sull'impegno culturale e sull'umanità da tenere a cuore verso i migranti -prodotto della violenza impunita di Bashar el Assad e dell'Isis e confratelli- hanno poco o niente a che vedere con la distruzione dell'Isis, salvo che le si assegni qualche decennio.
E ripetere che "le armi da sole non possono bastare" è una buona idea, a condizione di trovare qualcuno che sostenga seriamente che "le armi da sole bastano". Renzi, in questo in vastissima compagnia, ma da lui ci si aspetterebbe una soggezione minore a pregiudizi ideologici, vuole trascurare una condizione decisiva: che in Italia, quanto e più che nel resto d'Europa, si è propagandata una "educazione alla pace" che, piuttosto che insegnare ad aborrire e prevenire le guerre, è diventata sempre più, fino alla giaculatoria, una diseducazione alla tutela della legalità internazionale e alla difesa di popoli e minoranze perseguitate. Una diseducazione alla polizia internazionale. Cui le ripetute generiche frasi contro "i bombardamenti" carezzano il pelo.
Quanti ne conoscete che amino "i bombardamenti"? E se gli americani, e qualcun altro in coda a loro, non avessero deciso "i bombardamenti" su Ninive e il Sinjar in cui Renzi denunciò il genocidio in corso, chi li avrebbe decisi? Il nostro Predator avrebbe avvistato gli scherani al lavoro e ne avrebbe compilato un album fotografico per gli archivi del genocidio? Ora alla "guerra" siamo arrivati: la guerra infatti esiste dal momento in cui ci si rassegna a chiamarla così. I nemici l'hanno chiamata così da sempre, perché la loro è una vera "educazione alla guerra". Dio non voglia che dalle nostre parti non diventi indispensabile promuovere corsi accelerati di "rieducazione alla guerra".
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Tutto giusto e condivisibile (come quasi sempre). Ma. Sofri, cosa propone di FARE ?
RispondiEliminaUNCLE
Caro Zio, intanto sono contento di leggerti, che è tanto tempo che non ci sentiamo, e poi è segno che ogni tanto ancora dai un'occhiata al Camerlengo...
RispondiEliminaQuanto a Sofri, vi sono vari post in cui illustra il suo pensiero, comunque provo a sintetizzartelo io. Per lui le nazioni unite e se non loro quelle occidentali (più ricche e in teoria forti) dovrebbero farsi carico di operazioni di "polizia internazionale", a sostegno dei deboli contro totalitarismi sanguinari, come era diventato quello di Assad e come sicuramente è quello dell'ISIS, o Daesh che dir si voglia. Per Sofri non si può assistere al massacro di minoranze inermi, come i cristiani, gli yezidi, i curdi. Realisticamente, sostiene che anche il problema dell'immigrazione non può essere risolto solo con l'"accoglienza", e che bisogna combattere le cause per le quali la gente fugge dalla propria terra per una vita, spesso di miseria, altrove. Naturalmente tutto questo è molto difficile da attuare, ma intanto fenomeni come quelli del Califfato andavano schiacciati al loro nascere (e invece furono tollerati in funzione anti Assad). Adesso è più difficile, ma resta che vada fatto.
Credo di essere stato sufficientemente fedele.
Grazie per l'esauriente sintesi. Non leggo tutti i tuoi post (specialmente quelli sul calcio) ma ti leggo tutti i giorni. In pratica sei il mio informatore principale sui fatti del mondo. UNCLE
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